Un gigantesco striscione che, per circa mezz'ora dalle 15.00 di oggi, ha sventolato su Piazza del Duomo dal campanile di Giotto finchè è stato rimosso per mano dell' ordine pubblico. Si è trattato di uno striscione delle dimensioni di 18 metri per 2 che un gruppo di cittadini, contrari al progetto della tramvia, ha realizzato in vista del referendum di domenica 17 febbraio. Una protesta di tipico sapore fiorentino che ha riportato la città alle zingarate dei famosi film di Monicelli, "Amici miei".
I turisti increduli, pur non capendo il significato del gesto di protesta, hanno scattato foto.
Il Tar condanna il Comune per aver violato la legge dell'art.9/2000, ovvero perché ha fatto propaganda elettorale anziché informazione, contravvenendo alle leggi in vigore. E intima al Comune di cessare l'uso dei mezzi aziendali Ataf concessi agli Amici della Terra per lo svolgimento della campagna a favore del 'no' e di non distribuire depliant informativi sul progetto tramvia.
"Indirettamente, il Tar condanna anche la latitanza del Corecom regionale e nazionale che si era rifiutato di applicare la legge, perché il soggetto indiziato era il sindaco Leonardo Domenici'.
A renderlo noto è il promotore del referendum Mario Razzanelli, che commenta: 'Grazie a Dio la giustizia funziona ancora. Il Comune – prosegue Razzanelli, - anziché fare un'attività di comunicazione ha fatto una vera e propria campagna elettorale vietata dalla legge. Questa è solo una delle violazioni perpetrate dal Comune, come la presentazione dei dati manipolati dalla Doxa con il tacito consenso dei nostri amministratori e come, in ordine di tempo, l'invenzione di dati falsi sul presunto aumento dei valore degli immobili.
Un quadro davvero desolante della morale che accompagna l'azione di quest'amministrazione, che appare chiara leggendo l'articolo di Peter Gomez 'Il duomo e la cupola' pubblicato oggi sull'Espresso. Ecco, leggendo quell'inchiesta si capiscono le ragioni per cui si sta costruendo la tramvia".
“Questa è l'occasione per dire cosa stiamo facendo come Amministrazione rispetto al Tpl, come andrà ridisegnato il trasporto pubblico locale alla luce dell'inizio della tramvia e quali sono le novità che ci riguardano”.
Così il Presidente della Provincia di Firenze ha espresso questa mattina la posizione istituzionale dell’Ente provinciale in merito al piano di riorganizzazione e ammodernamento del sistema di trasporto pubblico annunciato nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il Sindaco di Firenze. Il Presidente della Provincia ha quindi illustrato la novità : “Il nostro sistema di organizzazione delle linee è vecchio di 50 anni: quindi il primo passo che facciamo è la ‘modellizzazione’ del territorio, ovvero avviamo delle simulazioni rispetto al trasporto pubblico.
Nella prima settimana di marzo presenteremo con il Comune e la Regione il progetto di riorganizzazione. Un piano che deriva da un investimento di 150 mila euro da parte della Provincia di Firenze per studiare quali sono le modalità migliori per integrare il sistema del trasporto pubblico locale con la linea 1 della tramvia e individuare tutte le possibili sinergie per valorizzare il sistema dei trasporti”. ”La riorganizzazione delle linee – ha concluso il Presidente - la valutazione diversa sull'impostazione del Tpl e i denari investiti dalla Provincia vanno esattamente in una direzione: quella dell’innovazione e del coraggio del cambiamento”.
È stato presentato stamani, nel corso della conferenza stampa tenutasi alle Giubbe Rosse, il sondaggio commissionato dal promotore del referendum Mario Razzanelli all'Istituto Freni – Ricerche di Marketing e Sociali di Firenze.
L'indagine, condotta a mezzo telefono nella giornata del 14 febbraio 2008, risulta di tipo quasi censuario dal momento che è stata contattata l'intera categoria per un totale di 97 interviste validate. "Abbiamo rilevato – spiega il responsabile della ricerca, Vincenzo Freni – un sentimento di pessimismo molto diffuso, avvertito da tre operatori su quattro. Il 76% del campione ritiene che nel corso dei lavori il valore degli immobili lungo il tracciato della tramvia scenderà, e in genere la percezione della svalutazione è avvertita nel range del -10/-30%.
Anche quando la tramvia sarà in esercizio – aggiunge - il 50% del campione prevede comunque un deprezzamento. Solo un operatore su quattro prospetta una rivalutazione dell'immobile, su un livello comunque molto contenuto, tra il 5 e il 10%. I titolari delle agenzie – spiega Freni – sulla base della loro esperienza professionale, hanno detto chiaramente che la vendibilità degli immobili è di fatto già da tempo compromessa. Ciò che allontana gli acquirenti sono: lavori, rumore e caos. Inoltre – conclude - il 56% degli operatori era largamente all'oscuro dell'intenzione del Comune di Firenze di vietare agli autoveicoli privati non soltanto la sosta ma persino la fermata per il carico/scarico".
“Il Comitato del SI ha dei collaboratori veramente ‘incredibili’ In un solo giorno la Freni è riuscita a ottenere interviste valide da 97 agenzie immobiliari su 97 contattate, con pochissimi indecisi.
Sono veramente eccezionali!” È quanto dichiara Roberto Mostacci, presidente di Cresme Consulting, in risposta al sondaggio presentato oggi da Mario Razzanelli, che sostiene la svalutazione degli immobili interessati dal passaggio della tramvia. “Ma la velocità nella produzione di informazioni – precisa Mostacci - spesso va a scapito della qualità e della affidabilità dei risultati.”