Firenze- Si trattava di un referendum soltanto consultivo, e per giunta fortemente politicizzato. Eppure una quota importante di fiorentini ha voluto manifestare un dissenso. Appare debole la lettura riduttiva che certi amministratori sembrano voler dare dei risultati di questa consultazione, quando tentano di annettere all’area del “consenso” quel 60 per cento di cittadini che – per motivi i più svariati – hanno deciso di non votare, e quindi di non dar credito proprio alla campagna pro-tramvia (e non pro-astensione, ci pare) che la giunta ha allestito in grande stile col supporto di alcuni “ambientalisti” vicini alle scelte di Palazzo Vecchio.
"A Firenze ha vinto la verita', ha vinto la gente, da Firenze viene un esempio per tutta l'Italia. La verita' e' che un Eurostar di 32 metri travestito da tram non puo' e non deve passare accanto al Duomo, al campanile, al Battistero e tagliare in due un centro storico patrimonio dell'umanita'". Cosi' Paolo Bonaiuti, deputato di Forza Italia in Toscana, ha commentato i risultati del referendum sulla tramvia di Firenze. "E la gente, i fiorentini, hanno detto - ha aggiunto - no a questa follia, dimostrando piu' buon senso di chi li governa da burocrate come se Firenze fosse una citta' qualsiasi.
Chi ha cercato di buttarla in politica, pur avendo la grande maggioranza dei voti ha sbagliato, perche' non ha tenuto conto dei fiorentini, della loro antica capacita' di discutere e dissentire. La politica deve fare ora un passo indietro e riconoscere le ragioni della verita', le ragioni della gente". Per Bonaiuti "andare avanti a testa bassa con questo mostro chiamato tram, sminuire il risultato di una consultazione popolare servirebbe soltanto a dividere la citta' tra guelfi e ghibellini. Nel 2008 i governanti devono discutere con la propria gente, delle cose di tutti i giorni e non far prevalere le ragioni della politica".
"Adesso si tratta di riscrivere i programmi per la mobilità a Firenze e nell’area fiorentina -commenta l'Associazione di volontariato Idra- Anzi, di scriverli, se è vero che non esiste neppure l’ombra di un documento tecnico complessivo che descriva l’assetto programmato per il nodo ferroviario fiorentino con il nuovo passante sotterraneo AV, la relativa stazione, lo scavalco di Castello, i servizi ferroviari nazionale, regionale e metropolitano, la rete di trasporto pubblico (tranviaria e su gomma) integrata con i servizi ferroviari.
Urge rimettere la spesa pubblica sulle proprie gambe, verificare la disponibilità delle risorse senza indebitare ancora una volta i nostri figli e nipoti, misurare preventivamente l’efficacia degli interventi. Nel frattempo, procedono in piena città i lavori di cantierizzazione del torrente Mugnone, corollario dell’ancora incertissima stazione TAV. Quasi tre anni (dichiarati) di lavori progettati, approvati e avviati senza una specifica Valutazione di Impatto Ambientale e senza informazione ai cittadini.
Da stamani sono di turno le trivelle. Ecco una buona misura della democrazia, della trasparenza e della partecipazione nella città di Firenze"