Firenze, 8 febbraio 2008- La RSU della Electrolux in questa fase della vertenza apertasi con la dichiarazione dei vertici della Multinazionale di voler andare verso la concentrazione delle produzioni nel solo stabilimento di Susegana (TV) con la possibile chiusura dello stabilimento fiorentino ha deciso di intensificare, dopo lo sciopero e la manifestazione di ieri, una campagna di informazione sulla loro vicenda. Oggi per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica la RSU ha organizzato un volantinaggio nei pressi della COOP in Viale Nenni a Firenze, domani al tradizionale mercato del sabato a Scandicci.
In Piazza Togliatti alle ore 10,30 ( nei pressi del Distributore Q8) si ritroveranno numerosi lavoratori che spiegheranno alla popolazione la loro situazione e la loro ferma volontà di battersi per mantenere il posto di lavoro.
Dopo l’intervento del presidente Martini sulla situazione di crisi dell’Electrolux, scende in campo anche il governo nazionale e lo fa convocando per il prossimo 19 febbraio, a Roma, presso il Ministero dello sviluppo economico, un incontro con tutte le istituzioni locali interessate e i sindacati.
La notizia è stata comunicata dal sottosegretario al lavoro, Alfonso Gianni, all’assessore regionale al lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini. «E’ un fatto estremamente positivo – commenta l’assessore – che segna un primo risultato della pronta mobilitazione delle amministrazioni e dei lavoratori per difendere la presenza dell’azienda nel territorio fiorentino». Consiglio provinciale prende posizione sulla situazione della Electrolux di Scandicci approvando, all’unanimità, un Ordine del Giorno, a firma di tutti i Capigruppo esprime piena solidarietà alle lavoratrici e i lavoratori dell’Electrolux e sostiene con forza e convinzione le loro ragioni in difesa del posto di lavoro; auspica iniziative e mobilitazioni incisive e che sappiano coinvolgere la società civile, l’opinione pubblica e le istituzioni.
Chiede che la Giunta provinciale segua, con la massima attenzione l’evolversi della situazione mettendo in campo tutte le prerogative di sua competenza a fianco dei lavoratori e delle istituzioni locali. L’assessore al lavoro Stefania Saccardi ha ribadito la preoccupazione della Giunta provinciale: “Lunedì l’assessore regionale Simoncini ci ha convocato per un incontro con i sindacati e con il Sindaco di Scandicci – ha ricordato l’assessore Saccardi – per fare il punto della situazione.
Oltre che con i sindacati, sto dialogando anche con l’azienda che ammette che esiste uno stato di criticità nello stato del freddo a livello europeo dovuto al fatto che nello stabilimento di Scandicci, in particolare, si fanno prodotti che soccombono rispetto alla concorrenza del mercato globale; soprattutto alla concorrenza dei mercati dell’est trattandosi, per altro, di prodotti di basso livello tecnologico e quindi particolarmente soggetti alla concorrenza che proviene dal mercato globale.
Sulla base di questo l’azienda ha aperto un’indagine. In altri momenti l’indagine è stata, purtroppo, sinonimo di riduzione immediata di posti di lavoro. L’azienda smentisce questo tipo di lettura anche se, dal contesto globale, mi pare difficile, dato lo stato del mercato, che sia un’indagine indolore sotto il profilo della conservazione dei posti di lavoro”. Romei (PD), ricordando che l’Ordine del Giorno è partito su iniziativa dello stesso Romei, della consigliera Lazzeri e del capogruppo del PD Gori, ha ribadito che: “Al momento non ci sono novità e che la riunione del Consiglio di Amministrazione, svoltasi a Stoccolma qualche giorno fa, ha deciso di partire con queste verifiche per capire se ci sono possibilità di sviluppo per questa azienda.
Quando i lavoratori hanno saputo la notizia è scattata una preoccupazione forte perché, di solito, l’intenzione è quella di arrivare poi ad una conclusione che noi abbiamo già visto e conosciuto. Il ragionamento che fanno i lavoratori, e che è stato fatto proprio anche dalle istituzioni è quello che, presumibilmente, l’intenzione dell’azienda è quello di dismettere questo sito produttivo e spostare la produzione a Susegana”. Calò (PRC) ha ribadito che occorre: “Massima attenzione e celerità nell’attivarsi sul versante della mobilitazione.
Ma protesto per l’atteggiamento irresponsabile e pericoloso che hanno tenuto ieri, durante il corteo, le forze dell’ordine pubblico. Un atteggiamento eccessivo perché hanno tentato di intervenire con metodi che, se non era per la responsabilità del Sindaco e delle organizzazioni sindacali, si sarebbero trasformati in una carica. Consigliamo al Comitato dell’ordine pubblico ed al Prefetto di seguire, con altrettanta attenzione, l’evoluzione di questa vertenza, che è drammatica per le modalità con cui si svolge e perché cerca di azzerare la presenza di un sito produttivo rilevante ed il destino di 450 operai.
Non si può pensare che una vicenda come questa, dove è in corso uno sciopero, si possa gestire con leggerezza sul versante della gestione dell’ordine pubblico”. Campi (SD) ha sottolineato che: “100 coppie dei 450 lavoratori sono a rischio: mariti e mogli, fratelli e sorelle che lavorano tutti nella stessa fabbrica. Una conquista ieri, un dramma generale oggi. Quanto sta accadendo ti fa capire che tante famiglie andranno a finire in un baratro. La delocalizzazione, principalmente verso i paesi dell’est europeo e la globalizzazione che pongono al centro del sistema non più l’uomo ma soltanto il profitto, morti sul luogo di lavoro e licenziamenti di massa pongono un epitaffio sulla nostra carta costituzionale a 60 anni dalla sua creazione”.
Marconcini (PdCI) spera che: “La magistratura indaghi per capire se le forze dell’ordine sono state tali o sono state forze del disordine lo dico perché troppe volte quando si tratta di cortei operai la polizia usa un metodo che sembrerebbe non essere il più consono a gestire una situazione che non è determinata da un corteo per una partita di calcio o per altre amenità ma è per un sacrosanto diritto alla lotta di operai e operaie che rischiano di perdere il posto di lavoro. Non si può delocalizzare semplicemente per aumentare i redditi e non è mai successo che quando le industrie hanno aumentato i redditi della produttività, questi sono stati poi ridistribuiti sui loro dipendenti”.
Bassetti (UDC) ha ribadito che ci troviamo di fronte: “Ad una crisi molto grave. Tutti i posti di lavoro sono importanti, però quando si rischia di perderne 450 bisogna essere doppiamente vigili. Sono tutti lavoratori con un’età media che si aggira sui 35, 40 anni, perciò anche di difficile ricollocazione ma che hanno acquisito grande professionalità in quel settore. Possiamo fare l’incontro con la proprietà ma, soprattutto dobbiamo occuparci dei lavoratori e se, malauguratamente, non dovessero avere più il posto di lavoro, dobbiamo intervenire per poterli inserire in altre situazioni lavorative”.
Per Targetti (PRC): “Dobbiamo ripercorrere un impegno di concretezza e di umiltà nel rapporto con il mondo del lavoro anche perché, quando siamo qui, sono molte le parole che diciamo a favore dei lavoratori però c’è anche una solitudine operaia su cui riflettere. Questa solitudine, questa lotta impari verso una controparte sociale che prende finché può prendere ed è pronta a mollarti magari con qualche ammortizzatore sociale deve farci riflettere”. Anche Massai (AN) ha ribadito: “La preoccupazione per l’Electrolux a rischio chiusura.
Si discute, effettivamente, della problematica del lavoro e poi vi sono i soliti atteggiamenti da caccia alle streghe in cui si cercano i colpevoli o i non colpevoli. Diciamoci la verità, c’è stata tensione tra i lavoratori perché da una parte vi era chi era disperato perché stava perdendo il posto di lavoro e voleva giustamente protestare; dall’altra vi erano altri lavoratori in divisa che sono lavoratori allo stesso modo e che avevano un compito che era quello di non fare occupare la superstrada.
Da qui, ad ipotizzare il solito motivo che la Polizia picchia, ce ne passa”. Infine Bevilacqua (FI) che ha parlato di: “Una situazione che aveva già suonato dei campanelli d’allarme nel 2005 e, molto probabilmente, quei campanelli d’allarme non sono stati colti né dai sindacati né dalle istituzioni con la dovuta attenzione. Cosa poteva fare l’Amministrazione provinciale e la Regione Toscana dopo il campanello d’allarme del 2005? Io credo che avrebbero dovuto muoversi per vedere di trovare degli sfoghi per quanto riguarda i dipendenti dell’Electrolux e progetti formativi per poter ricollocare sul mercato del lavoro quei soggetti che oggi rischiano di rimanere senza occupazione, con gravi conseguenze per loro e per le loro famiglie.
Ora, non possiamo che fare un’azione di solidarietà nei confronti dei dipendenti che corrono questo rischio, ma credo che ci si stia muovendo troppo tardi come istituzione”.
“Esprimo piena solidarietà ai 450 lavoratori dell’Electrolux di Scandicci. Farò tutto quanto è nelle mie possibilità sul territorio e in Parlamento per risolvere positivamente la vertenza e mantenere l’importante struttura produttiva nell’area di Scandicci”. Così la senatrice Vittoria Franco, presidente della Commissione cultura del Senato, si impegna a sostenere i lavoratori dell’Electrolux che rischiano di perdere la loro azienda e con essa il lavoro.
Dopo la pesante ristrutturazione aziendale che, nel dicembre 2005, portò a una riduzione di organico di 170 unità, la Electrolux-Zanussi si trova davanti a una nuova durissima vertenza. Nella quale, in gioco, c’è il posto di 450 lavoratori, 450 famiglie che oggi si vedono private del lavoro. "E' insopportabile per loro - ha dichiarato la senatrice Franco -, è insopportabile per il territorio che vede sfumare un solido punto produttivo. Dobbiamo sostenere i lavoratori, i sindacati e le istituzioni locali nella giusta battaglia per difendere l'occupazione ed è quindi necessario organizzare il più ampio consenso alla loro lotta.
E' importante per la Toscana. Mi farò promotrice a livello territoriale e parlamentare di tutte le iniziative che si renderanno necessarie. Occorre una grande convergenza di forze e di impegno da parte dei sindacati, delle istituzioni e della politica".