In occasione della giornata mondiale contro le mutilazioni genitali, l'assessorato alle pari opportunità ha organizzato dei corsi rivolti ad operatori socio-sanitari per aiutarli ad acquisire strumenti conoscitivi ed elaborare adeguate strategie di tutela, di prevenzione e di sensibilizzazione. Nel mondo ogni anno tre milioni di bambine e di donne sono sottoposte ad escissione o mutilazione genitale e circa la metà vive in Egitto, in Etiopia e in Somalia. Secondo una stima dell'Oms hanno subito una qualche forma di modificazione genitale tra i 100 e i 140 milioni di donne e bambine.
Queste pratiche sono diffuse in 28 paesi dell'Africa e del Medio Oriente ma anche nelle comunità di immigrati, che sono sempre più presenti nei paesi industrializzati. Una breve stima per ricordare al mondo intero che ancora oggi molte bambine e donne sono ancora sistematicamente soggette a soprusi di vario tipo come la mutilazione genitale ma anche il matrimonio forzato in tenera età. La questione delle mutilazioni genitali femminili è anche un fenomeno emerso in questi anni a livello nazionale e regionale, in seguito all'aumento della popolazione immigrata proveniente spesso proprio da quelle zone in cui sono tradizionalmente praticate.
I due corsi, dal titolo "Mutilazioni Genitali Femminili: cultura, diritti, politiche del corpo", sono iniziati in questi giorni, e vi parteciperanno 48 persone, di cui 1 uomo, e svolgono la propria professione nell'ambito socio sanitario del territorio provinciale. L'iniziativa, finanziata con i fondi FSE messi a bando dalla Provincia di Firenze, è stata promossa dall'assessorato alla pubblica istruzione, Cred Ausilioteca - Progetto Donna in collaborazione con l'Associazione Nosotras, e l'Università di Firenze.
L' obiettivo del progetto è quello di facilitare l'acquisizione di strumenti conoscitivi e interpretativi utili a favorire il dialogo ed elaborare strategie e azioni di tutela, di prevenzione e di sensibilizzazione. I corsi affrontano infatti la questione delle MGF nell'ambito delle problematiche legate all'immigrazione per far emergere i bisogni concreti delle donne e degli uomini immigrati. Inoltre verranno individuate strategie di intervento adeguate per favorire il dialogo e l'integrazione, ma anche il superamento di pratiche lesive dell'integrità psicofisica delle donne e delle bambine.
Infine la questione delle MGF verrà inquadrata nell'ambito della riflessione sul delicato rapporto tra rispetto delle differenze culturali, difesa dei diritti umani e dei diritti delle donne in particolare.