Su invito del Comitato Pari Opportunità della Provincia, del Consiglio provinciale e dell’associazione “Nosotras”, alla vigilia della Giornata mondiale “Tolleranza zero” contro le mutilazioni sessuali femminili, il presidente dell’Inter-African Committe, signora Berhardane Ras-Work, incontra oggi a Firenze gli amministratori e le donne della Provincia.
Nel pomeriggio la signora Ras-Work apre i lavori del Consiglio provinciale con una conferenza sul tema delle mutilazioni genitali femminili.
Nell’occasione viene anche presentato nella Sala Rossa di Palazzo Medici Riccardi, sempre su iniziativa del Comitato d’Ente per le Pari Opportunità del Consiglio provinciale e dall'associazione culturale Nosotras, il volume “Il Corpo dei simboli”.
Sono oltre 120 milioni le donne vittime nel mondo di pratiche di mutilazioni sessuali. Pratiche alle quali vengono sottoposte ogni anno 2 milioni di ragazze.
L’Inter-African Committee è un organismo non-governativo costituito nel febbraio del 1984.
Opera per l’eliminazione delle pratiche tradizionali nefaste come la mutilazione genitale femminile, i matrimoni forzati e precoci, i taboo nutrizionali e per la promozione invece delle pratiche tradizionali considerate benefiche per la salute delle donne e dei bambini, come l’allattamento.
Il comitato funziona come un network di organizzazioni che combattono per l’affermazione dei diritti della donna e dei bambini in Africa: i suoi membri sono presenti in 28 paesi africani in 4 Paesi europei ed in Canada, Giappone e Nuova Zelanda.
Attraverso un approccio multisettoriale ed integrato e grazie all’intensa attività di consulenza e sostegno legale svolta a livello nazionale, regionale ed internazionale, l’Inter-African Committee punta ad eliminare il ricorso alle pratiche tradizionali nefaste, in special modo alla mutilazione genitale femminile, entro il 2010 sia in Africa che nel resto del mondo.
“La strada giusta per stare in relazione con persone provenienti da altre culture – commenta l’assessore provinciale alle pari opportunità Marzia Monciatti - è sicuramente quella del relativismo culturale.
Tutto ciò però si ferma davanti alla barriera che tutti insieme dobbiamo porre di fronte ai diritti umani universali come quello all’inviolabilità del proprio corpo. Le mutilazioni genitali femminili rappresentano uno dei più atroci crimini proprio contro un diritto imano ineludibile come l’integrità del corpo intesa anche come simbolo dell’integrità di una comunità”.