Firenze, 2 febbraio 2008- Rinnovare gli oliveti puntando sulle varietà locali e un abbattimento dei costi di produzione. Oltre a costruire un piano integrato che interessi l’intera filiera, istituzioni comprese, per il rilancio dell’olivicoltura toscana. Sono alcune fra le priorità indicate dalla Cia Toscana per far uscire dalla crisi l’olivicoltura toscana. Un settore che nell’annata 2007 ha subito perdite medie di produzione del 40 per cento, ma con punte del 60–70% in alcuni territori.
L’olivicoltura in Toscana non è solo economia, lavoro e fonte di reddito per tante aziende della regione, ma è anche un aspetto che caratterizza il paesaggio e l’ambiente, è una tipicità forte, insomma, e parte integrante della cultura e delle tradizioni della regione.
Mentre sul versante delle normative – sottolinea la Cia -, è opportuno impegnare il ministero delle Politiche Agricole per una revisione della Ocm che, attualmente, non permette il potenziamento e lo sviluppo della produzione olivicoltura.
La Cia Toscana chiede che il tavolo di filiera sia la sede nella quale si formino gli orientamenti, con il contributo di tutti i soggetti della rappresentanza del settore, al fine di determinare una strategia di rilancio del settore e di sostegno al mondo della produzione.