Firenze, 1 Febbraio- A Firenze dal 2004 è stata avviata la costruzione di una linea tranviaria, la Linea 1, che collegherà la Stazione di S.M. Novella con Scandicci. La linea 2 – per l’Aeroporto - e la Linea 3 – per Careggi - sono in via di progettazione definitiva e se ne sono già avviati i lavori preliminari. Con il Referendum consultivo indetto per il 17 febbraio dovremo dire sì o no alla sospensione delle linee 2 e 3. Lo scopo è quello di avviare un ripensamento complessivo sia del sistema tranviario che del trasporto pubblico a Firenze.
Ecco l'idea di una moratoria sulle linee 2 e 3 della tramvia fiorentina contenuta in un appello presentato oggi da Italia Nostra e da vari comitati, per creare vere alternative al mezzo privato però bisogna rinunciare all’idea che esista un rimedio unico ed evitare infatuazioni o demonizzazioni per questa o quella soluzione.
Non c’è esempio europeo che valga se non si parte da un’approfondita conoscenza delle esigenze della propria città.
“Una proposta indecente”. Così la definisce Roberto Della Seta, responsabile Ambiente del Pd “In tutta Europa si fanno tramvie per affrontare i problemi dell'inquinamento e del traffico nelle aree urbane. Anche a Firenze la tramvia consentirà di liberare il centro dalle auto e di ridurre lo smog. La battaglia contro questa opera - ha aggiunto Della Seta - è fuori tempo e fuori luogo.
Ed è inaccettabile che qualcuno provi a stendere una patina ambientalista su una vicenda che ha un'unica ragione vera: l'attacco strumentale e pretestuoso della destra contro l'amministrazione del sindaco Domenica”.
“Abituato al muto conformismo del suo domestico 'regime’ -afferma il Sen. Pietro Paolo Amato (F.I.)- Domenici vuole impedire a uomini di cultura come Sgarbi o a parlamentari, per di più fiorentini, come Bonaiuti, di esprimere il proprio legittimo dissenso sul progetto della tramvia.
Un progetto che rischia di sfregiare irreparabilmente il centro storico e danneggiare monumenti di inestimabile valore come sostengono nel loro appello inviato al Ministro Rutelli, studiosi e tecnici di valore internazionale come il direttore dei Musei vaticani Paolucci o la critica dell’arte Gregori. Ma quello che colpisce è l’arroganza di un potere che continua imperturbabile, da un lato, un’opera pericolosa e che dall’altro, non tollera alcuna critica al suo operato. Un fatto inaccettabile sul piano del principio democratico.
Ma Leonardo Domenici,si sa, ha perso la testa, peraltro per una tramvia…Ci auguriamo che adesso perda anche il referendum.”
“A Firenze risultano immatricolati 797 veicoli ogni 1000 abitanti, uno dei dieci valori più alti in Europa. – dichiara Falqui, Prof. di Analisi e Valutazione ambientale all’Università di Firenze – Questa città possiede, in rapporto al numero di abitanti, il più alto numero di SUV in circolazione nelle sue strade; negli ultimi dieci anni il numero dei motoveicoli è passato da 50 a 110 unità.
La conseguenza di tutto ciò è che a Firenze la quantità di sforamenti del livello consentito di polveri fini ha una percentuale che la pone, secondo il dossier europeo Dobris, al 15 posto in Europa. L'OMS stima che a Firenze sia considerevole e preoccupante l'incremento delle malattie broncopolmonari degli ictus cerebrali e di molti casi di tumori (2002). “Firenze non può attendere nessun tipo di moratoria, deve decidere per il bene dei suoi abitanti e dei suoi monumenti, danneggiati dallo smog e dal caos del traffico urbano”.
insiste il Prof. Falqui. “E' stupefacente - conclude l’ex parlamentare europeo - notare che l'autore del progetto europeo “Città senz'auto”, Carlo Ripa di Meana, sia tra i firmatari dell'appello contro la tramvia urbana fiorentina. Accecati dallo stesso livore che guidò Frate Savonarola contro i mecenati di Firenze, la famiglia dei Medici, i firmatari dell'appello dimostrano con chiarezza all'opinione pubblica che il Partito dei conservatori e degli automobilisti dipendenti ha solide radici a destra come a sinistra”.