Lunedì 28 gennaio si allarga il cantiere per la realizzazione della linea 1 della tramvia in viale Fratelli Rosselli: l'area interessata dai lavori è quella di fronte all'intersezione con via della Scala. Questo comporterà la chiusura al traffico dell'ultimo tratto di via della Scala e quindi la ridefinizione dei percorsi del trasporto pubblico. Il tratto è attualmente corsia preferenziale riservata ai bus in uscita dall'area della stazione.
Per questo, il gruppo di coordinamento della mobilità, di cui fa parte anche l'Ataf, ha predisposto un piano di riorganizzazione della viabilità pubblica e della sosta della zona. Per quanto riguarda i provvedimenti di circolazione, sarà chiuso il tratto di via della Scala compreso fra via Orti Oricellari e viale Fratelli Rosselli e revocata la corsia preferenziale in via Rucellai. Inoltre è già stato invertito il senso di marcia in corrispondenza della cosiddetta "rotatoria Barbetti" (quella in prossimità dell'hotel Villa Medici) che da lunedì sarà utilizzata anche dai bus in ingresso.
In dettaglio i bus in uscita dal centro continueranno a percorrere via della Scala (tratto Orti Oricellari-via Rucellai), imboccheranno via Rucellai uscendo da via Il Prato. Da qui alcune linee (1, 26, 80, B e D) raggiungeranno il ponte Vespucci transitando in via Curtatone e da qui proseguiranno verso l'Isolotto. Le rimanenti linee (17, 22, 29, 30, 35, 57, 91, 93) continueranno su via Il Prato per poi arrivare in viale Fratelli Rosselli e uscire così dal centro grazie alla realizzazione di un nuovo by-pass nel cantiere accanto alla Porta a Prato.
Cambiamenti in vista anche per le linee in ingresso città: i capolinea delle linee 9, 16, 27 e 72 saranno spostate intorno alla "rotatoria Barbetti" e istituito servizio di navetta per collegare Il Prato alla stazione di Santa Maria Novella. Inoltre i veicoli provenienti da piazza Gaddi diretti verso il centro città che invece del sottopasso utilizzano la viabilità lato edifici (svoltando a destra dopo il Ponte alla Vittoria) non potranno più rientrare su viale Fratelli Rosselli all'altezza di Porta a Prato.
Verrà infatti chiuso il passaggio che, attualmente, prevedeva la possibilità per i mezzi di rientrare nel flusso di traffico diretto verso la Fortezza. Di conseguenza questi veicoli dovranno entrare nel sottopasso e proseguire a diritto. I veicoli che continueranno a transitare a lato degli edifici potranno rientrare nel flusso di traffico verso il centro utilizzando via Il Prato: nello specifico potranno girare intorno alla "rotatoria Barbetti" oppure percorrere l'itinerario via Magenta-via Montebello-via Garibaldi per poi rientrare in via Il Prato in senso inverso.
Per quanto riguarda la sosta, questa la nuova organizzazione della mobilità consentirà l'individuazione di nuovi posti per i residenti su un lato di via Rucellai. Previste novità anche nel viale Fratelli Rosselli dove spariranno i posti al centro della carreggiata in adiacenza al new jersey ma saranno realizzati nuovi posti a spina sul lato di viale Belfiore.
"Se Cecchini ha dovuto passare un giorno in carcere per aver fatto scivolare delle biglie lungo la scalinata di Trinità dei Monti, chi pensa di far passare la tramvia in piazza Duomo a Firenze merita l’ergastolo".
Questa la provocazione lanciata dal capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli ieri nel corso della conferenza stampa tenuta alle ‘Giubbe Rosse’ con Mina Gregori e il ‘futurista’ Graziano Cecchini. "Se tutto il progetto della tramvia rappresenta uno scempio, il passaggio al Duomo è lo scempio dello scempio- ha detto Razzanelli, ricordando i ‘tappi’ che la tramvia creerà alla circolazione- Pensate a piazza della Libertà: tutto il traffico dovrà passare dal lato Parterre, dove la superficie stradale sarà ridotta del 50% – ha notato Razzanelli -.
Ecco, ditemi come farà il traffico a bypassare la strozzatura di piazza della Libertà. E poi, con la tramvia lungo i viali, non si potrà neanche più girare intorno a piazza Donatello. Che dire della linea 3 che svolterà in via Mazzini bloccando il traffico sui viali? Insomma, qualcuno cerchi di risolvere i rebus dei ‘tappi’ della Fortezza, dello Statuto, del viale Redi e di piazza della Libertà, tanto per citare i casi più eclatanti. Alla fine – ha ironizzato Razzanelli, - ci vorranno tanti di quei sottopassi che dovremo costruire una metropolitana per le auto.
E tutto per far posto alla tramvia. Ma ha senso bloccare una città dopo aver speso un miliardo di euro?. Oltretutto – prosegue Razzanelli, - proprio adesso i fiorentini possono ammirare i bei pali che il ‘verde’ del Lungo ha ripiantato a Porta al Prato al posto degli alberi. Non è una battaglia politica, ma di civiltà – rimarca l’esponente dell’Udc -. A questo punto, è meglio pagare 50-100milioni di penale e col miliardo di euro che avanza iniziare a costruire la micrometropolitana ideata dall’Università di Firenze la quale, al Km, costa meno della tramvia.
E costa anche meno come gestione, dato che la micrometropolitana – unico mezzo per far funzionare senza problemi anche il traffico di superficie, - non ha bisogno di guidatore, ma viene comandata da un sistema computerizzato. C’è uno studio dell’Università, finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio, che dimostra la fattibilità del progetto micrometropolitana sia sotto il profilo geologico che archeologico. Peccato i nostri amministratori si siano sempre rifiutati di prenderlo in considerazione"
"“Le hanno sparate grosse.
La storica dell’arte Mina Gregori e il futurista Graziano Cecchini si sono iscritti al partito delle trambufale. È evidente che abbiamo a che fare con dei bischeracci - per dirla in toscano - che, in mancanza di altri argomenti, non trovano di meglio che ricorrere a delle sparate assurde e prive di fondamento!” Dichiara Piero Baronti, portavoce del Comitato contro l’abrogazione della tramvia. “Oggi dal Duomo passano 2330 bus e migliaia di auto e motorini, c’è inquinamento atmosferico e acustico che crea danni alla salute delle persone e dei monumenti.
Domani passerà solo la tramvia e tutta l’area circostante sarà pedonalizzata. Questo grazie al fatto che la tramvia può portare migliaia di persone nel centro di Firenze. Quelli, come i comitati promotori del referendum, che chiedono la pedonalizzazione immediata del centro storico, vogliono contemporaneamente bloccare la costruzione delle linee 2 e 3 della tramvia. Le due cose non stanno insieme. Se si blocca la tramvia sarà immobilismo e degrado del centro storico. La pedonalizzazione senza la tramvia condannerebbe a morte le attività del centro storico di Firenze, che sarebbero costrette a chiudere, spegnere luci, abbassare i bandoni e dichiarare fallimento". “L’amministrazione comunale abbia il coraggio di confrontarsi, davanti ai cittadini, col professor Tito Arecchi e con le varianti che ha individuato e proposto alle linee 2 e 3 della tramvia”.
Il Coordinatore regionale di Alleanza Nazionale Riccardo Migliori, il Presidente e consigliere provinciale Nicola Nascosti e la Dirigente regionale e consigliere comunale Gaia Checcucci tornano nel dibattito fiorentino sulla tramvia e invitano Palazzo Vecchio ad un confronto con le proposte del professor Arecchi. “Le varianti – proseguono gli esponenti di AN – riguardano le linee 2 e 3 e, in particolare, l’interramento di alcuni tratti della tramvia, primo fra tutti quello nel tratto di piazza Duomo.
Dopo aver visto i progetti, il Comune dimostri che le proposte del professore non sono, dal punto di vista tecnico ed economico, perseguibili. Il Vice Sindaco Matulli non perde occasione per dichiarare che l’amministrazione è aperta ad ogni tipo di suggerimento o ipotesi di modifica del tracciato attuale ma, nei fatti, in relazione alle proposte del professor Tito Arecchi, trasmesse prima di natale, è caduto il silenzio. Se l’amministrazione comunale è convinta, non solo per posizione presa ma per fondati motivi, che l’attuale progetto è il migliore in assoluto e il meno impattante, non vediamo quali problemi potrebbero esserci a sostenere le proprie ragioni davanti ai cittadini, confrontandosi nel merito con la proposta avuta dal professor Arecchi.
Laddove fosse dimostrato, non soltanto a parole, che le varianti Arecchi non sono, per una serie di motivi non politico–ideologici, soluzioni praticabili, saremo i primi a riconoscerlo; ma non possiamo accettare che si neghi l’opportunità a tutti, ed anche alla stessa amministrazione, di prendere in considerazione una modifica che potrebbe salvare l’estetica e non comprometterebbe il futuro della nostra città. Per questo – concludono Migliori, Nascosti e Checcucci – sfidiamo l’amministrazione comunale a tirare fuori il progetto ed a dimostrare che ha il coraggio di difendere la propria linea con motivazioni basate su progetti e numeri”.
Fischer dichiara di essere “veramente stupefatto che a Firenze qualcuno voglia un referendum contro la tramvia.
A Berlino – continua - abbiamo la metropolitana, la tramvia e il bus e siamo molto felici, ma i bolognesi usano la macchina, la bicicletta e vanno anche a piedi e la città e il centro storico di Firenze non sono fatti per le macchine, e nemmeno per gli autobus. E un mezzo di trasporto moderno come la tramvia sarebbe ideale per tutti quanti, per gli abitanti di Firenze ma anche per i turisti. Francamente parlando io non posso comprendere questa discussione”. Anche l'ex candidata socialista all'Eliseo Segolene Royal ha auspicato la costruzione di “sistemi di trasporto puliti anche nella vostra città”.