Mancano 20 giorni al referendum sulla tramvia e tra il fronte del si e del no e' guerra. Se ci mettiamo pure la crisi politica nazionale è finita che gli elettori sono chiamati, secondo le parti in causa, cioe' amministrazione cittadina e opposizione della stessa, non tanto sul tram in se' ma sul consenso o meno alla politica in toto del Sindaco Leonardo Domenici. Tant'e' che quest'ultimo ha chiamato a sostenere la propria causa personaggi del calibro di Segolene Royal, Joska Fischer e Walter Veltroni che, con goffi e banali interventi, visto l'argomento prettamente locale, hanno creduto di dare man forte al Sindaco.
Nel contempo l'opposizione (Udc e Forza Italia in testa) pur di rimarcare che il Governo della citta' non e' di loro gradimento, se ne inventa di tutti i colori, con argomenti che neanche il piu' estremista ambientalista sostenitore dell'era bucoli ca si sentirebbe di tirare in ballo.
Tutto questo in un contesto in cui i lavori per la realizzazione sono a buon punto ed un eventuale stop costerebbe fior fiore di penali per l'amministrazione.
A chi giova, quindi l'eventuale realizzazione o meno della tramvia? In termini di soldoni c'e' il pericolo/certezza che l'unico a pagare sia il contribuente: da una parte bloccando i progetti e facendo pagare milioni di penali, dall'altra realizzando un progetto che non si capisce perche' non abbia colto l'occasione per completamente pedonalizzare l'area intorno al Duomo e far passare il tram altrove.
"Siccome l'alternativa paventata dall'opposizione politica e' lasciare le cose come stanno, con l'intenso traffico intorno al Duomo che sta distruggendo tutto -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- noi invitiamo i cittadini a valutare il male minore e quindi accettare il progetto dell'amministrazione cittadina che, almeno, fara' deperire la zona molto piu' lentamente.
Nel contempo, pero', abbiamo da fare alcuni rilievi non secondari su questa schifezza di Sindaco che ci ritroviamo. Un Sindaco che sembra avere una storia conflittuale con la legalita', tant'e' che a sentenza del Tar e indicazioni del Corecom perche' rispettasse le regole della campagna elettorale, ha replicato che lo faceva ma convinto del contrario, e quindi di avere speso i soldi dei contribuenti per violare le leggi. Niente di nuovo: questo e' il Sindaco che, con la vicenda dei lavavetri si e' coperto di ridicolo e di illegalita' e, nonostante questo, continua a dire di avere fatto il giusto e a pagare avvocati per affermare anche le cose piu' incredibili e illegali davanti al Tar, avendo poi solo trasformato i lavavetri in accattoni che stazionano sempre ai semafori e in venditori abusivi di paccottiglia che occupano le strade del centro storico.
Ci auguriamo solo che i contribuenti e gli elettori si ricordino di queste cose nella prossima campagna elettorale e, valutando le alternative alla persona di regime che verra' proposta in vece di Domenici, lo facciano con serenita', ricordandosi anche le fesserie che l'attuale opposizione sta dicendo contro la tramvia e, soprattutto, ricordandosi che una questione come quella del trasporto urbano locale e' stata trasformata, per volonta' di entrambi i contendenti, in un mero gioco delle parti partitiche sulla pelle e sulla tasche dei cittadini".
Unaltracittà/Unaltromondo non parteciperà al referendum sulla tramvia previsto per il prossimo 17 febbraio.
Una decisione che il gruppo consiliare ha preso per rifiutare nettamente la strumentalizzazione e la politicizzazione di un tema, quello del trasporto pubblico locale, che invece sembra affascinare sia al sindaco Domenici che il promotore referendario Razzanelli. Sin dal programma elettorale della coalizione che ha portato alla candidatura a sindaco di Ornella De Zordo Unaltracittà/Unaltromondo ha sempre sostenuto politiche di incentivazione del Trasporto Pubblico Locale attraverso un virtuoso sviluppo dell'intermodalità tra i vari mezzi.
"Nel corso del convegno organizzato a Firenze dall’azienda di trasporto pubblico 'Cogito ergo bus' - dichiarano Bianchi e Cellai - con la partecipazione dello scorso giovedì e venerdì è stato proiettato un filmato a firma ATAF con il quale si sostenevano le ragioni della costruzione della tramvia supportate da una serie di dati sulla mobilità, il traffico e l’inquinamento. E questo è ovviamente del tutto legittimo. Peccato che in una delle immagini si leggeva a chiare lettere 'perché votare no al referendum' !!!! E in quella successiva 'comitato del no al referendum' !!!! Con tanto di indirizzo e numero di telefono!!!! Il fatto che Ataf faccia propaganda referendaria la dice lunga sulla preoccupazione dei nostri amministratori per l’esito referendario.
Che in nome dell’informazione istituzionale ed impersonale fanno campagna elettorale servendosi di strumenti di cui la controparte ovviamente non può avvalersi. Ma la dice lunga anche sul ruolo investito da chi è alla presidenza di un’azienda di trasporto pubblico, incapace di separare un’informazione che di fatto diventa legittimamente un sostegno alla tramvia da una propaganda politica in prima linea che di certo non le spetta. Naturalmente erano presenti il vicesindaco Giuseppe Matulli e il sindaco di Scandicci Simone Gheri".