Un consorzio per valorizzare e promuovere la pecora di razza massese. Come per l’agnello di Zeri, anche la razza massese, la seconda in Italia per diffusione, originaria – come dimostrano alcuni documenti datati 1400 - del Forno, che conta nella provincia apuana oltre 3 mila capi e 60 allevatori (è il maggiore allevamento della provincia per numero di capi proprio prima della zerasca), potrà contare, a breve, su un organismo specifico per valorizzarne le carni ed i prodotti caseari come il pecorino e la ricotta.
Ad annunciarlo, durante la tradizionale di Festa di Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali e dei pastori, che si è celebrata ieri mattina al Santuario dei Quercioli, è stato il Presidente della Coldiretti Provinciale, Vincenzo Tongiani, assieme ai responsabili dell’Apa, l’associazione degli allevatori. Ad ascoltare la bella nuova il Sindaco di Massa, Fabrizio Neri, assieme al Vice Sindaco, Stefano Alberti. E non poteva esserci occasione migliore mentre fuori, nei recinti della fattoria didattica installata nella piazzetta del Santuario, altra attrattiva della giornata assieme alla fabbrica della ricotta e ai bei cavalli del circolo Pradaccio, un centinaio di pecore massesi belavano felici.
Intanto, si è già costituito, proprio questo venerdì, il comitato; primo embrione istituzionale “leggero” che dovrà portare, nel più breve tempo possibile, alla sua nascita e che dovrà lavorare con un “raggio di azione più ampio – come ha spiegato Tongiani - rispetto a quello della zerasca perché la pecora massese si trova in molte province e regioni limitrofe ed è necessario cercare di coinvolgere allevatori e pastori anche fuori dal territorio apuo-lunigianese. Già alcuni anni fa se ne parlò assieme all’Apa; ora è arrivato il momento di dare valore ad una razza molto importante per la zootecnia locale”.
Il Consorzio si pone molti degli obiettivi che hanno fatto fare il salto di qualità alla razza zerasca molto apprezzata in tutta Italia. Il primo è quello di favorire la conoscenza e la promozione delle produzioni cercando di aumentarne la redditività. “E’ una razza mista sia per la produzione di latte che carne che garantisce prodotti eccellenti ma fino a qui poco valorizzati – hanno spiegato i responsabili dell’Apa - Creando marchi di riconoscimento possiamo dare valore per esempio al pecorino ma anche all’agnello (il cucciolo della pecora) massese che ha una carne squisita (un’assaggio è stato dato durante il pranzo post-festa)”.
Gli altri obiettivi sono coordinare le attività dei produttori favorendo lo scambio di informazione e cercando di risolvere alcune problematiche comuni come l’eccesso di burocrazia che ruba tempo alla pastorizia. “Troppi 19 registri – ha detto Tongiani durante il suo discorso al Sindaco Neri – troppa burocrazia fa male agli allevamenti. Di questo passo non avremo più pastori”. E operare per la tutela delle produzioni e del mestiere di pastore recuperando tradizioni e storia. “E’ la nuova sfida – ha concluso il Presidente Provinciale Coldiretti - che la nostra organizzazione, assieme all’Apa, porterà avanti per i prossimi anni”.
Andrea Berti