Firenze, 17.12.07- Si intitola Storia regionale della vite e del vino in Italia. Toscana (Polistampa, pp. 872, euro 60) e si pone come summa della cultura enologica della regione, ma anche come punto di partenza per un più approfondito e aggiornato dibattito. Fa parte del monumentale progetto con cui l'Accademia Italiana della Vite e del Vino intende dar conto del patrimonio vitivinicolo dell'intera penisola. Dopo le uscite su Veneto, Piemonte e Sardegna è ora la volta della Toscana, con un'opera partorita dall'impegno di oltre trenta specialisti di diverse discipline sotto la direzione dell'Accademia dei Georgofili, la supervisione del professor Franco Scaramuzzi e la curatela del professor Paolo Nanni, già coordinatore del Comitato scientifico della Storia dell'agricoltura italiana edita in cinque volumi nel 2002.
"La vitivinicoltura toscana - spiega il curatore - è ancora in movimento, caratterizzata da continue trasformazioni. Eppure, di fronte a queste recenti sfide è proprio il legame con la storia, l'arte, l'ambiente che costituisce un vantaggio competitivo per ogni bottiglia dei nostri vini". Tirata in 2000 esemplari numerati a mano, l'opera non ha precedenti per vastità e profondità di analisi, spaziando dalla storia alla cultura alle tecniche alle tecnologie della vite e del vino, fino alla nuova architettura delle cantine.
Ampio il quadro storico illustrato, dall'età etrusco-romana ai giorni nostri, con particolare attenzione allo scenario attuale, quello delineatosi negli ultimi cinquant'anni. Nonostante l'estremo rigore il volume si rivolge anche al grande pubblico, agli appassionati della cultura enologica in tutti i suoi aspetti.
Il ricco apparato iconografico, interamente a colori, è stato in buona parte realizzato per l'occasione. Comprende sia illustrazioni al testo sia un'appendice di 131 immagini, che documentano aspetti tipici fino alla prima metà del Novecento, la persistenza di una viticoltura ancora legata a sistemi tradizionali, il passaggio verso nuovi impianti, alcune "cantine d'autore" e paesaggi attuali.
(Rolando Ballerini)