La Provincia di Firenze ha presentato il programma di aiuti per lo sviluppo rurale per il quadriennio 2007-2010, in cui è previsto un primo pacchetto di misure rivolte al rilancio della competitività del settore agricolo e forestale, alla salvaguardia dell'ambiente e dello spazio agricolo e al miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali. Si tratta del “momento-zero” che consentirà la piena operatività degli incentivi europei in agricoltura, con l’uscita a breve dei primi bandi rivolti alle circa 17.000 imprese agricole che operano sul territorio.
Un settore, quello agricolo appunto, che colloca Firenze nella zona di vertice della realtà regionale toscana, sia per fatturato che per occupati.
Filiere produttive (vino, zootecnia, olio, agriturismo, solo per citare le principali) che puntano dritto ai mercati interni ed esteri e che richiedono, ora più che mai, un vero e proprio “colpo di reni”.
“Vogliamo dare una spinta per innovare l’impianto produttivo delle imprese – ha ricordato il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi – per ridare competitività e fiducia al settore agricolo e forestale e fronteggiare meglio quelle situazioni di incertezza che troppo spesso minano le prospettive di sviluppo di tante aree rurali fiorentine”.
“Il comparto agroalimentare fiorentino – ha aggiunto Renzi – è vivo e dinamico, e l’Ente è in grado si assecondarlo: lo dimostrano i numeri della passata programmazione 2000-2006, dove abbiamo impiegato appieno l’intero budget assegnatoci, determinando addirittura un ‘overbooking’ sulle risorse non utilizzate altrove”.
Quello presentato oggi dalla Provincia di Firenze è un piano di investimenti, forte di una dote finanziaria di oltre 25 milioni di euro (a cui si sommano gli altri 20, gestiti dalle due Comunità Montane fiorentine) e che rappresenta per il momento una prima tranche della più ampia dotazione disponibile fino al 2013.
Un piano articolato di misure che non seguono logiche di intervento “a pioggia”, ma che si concentra su linee strategiche ben precise. Degli oltre 11 milioni di euro, ad esempio, destinati agli investimenti strutturali nelle aziende (impianti, macchinari, fabbricati strumentali, ecc.), oltre quattro serviranno a riqualificare gli agriturismi (ad oggi se ne contano oltre 500 in tutta la provincia) o a diversificare le attività agricole tradizionali, a partire dalla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, o a curare il paesaggio rurale e il turismo equestre.
“Ma la nostra attenzione non sarà rivolta solo alla parte strumentale delle imprese – ha spiegato l’Assessore provinciale all’Agricoltura Pietro Roselli – ma anche al capitale umano.
Poco meno di due milioni di euro saranno infatti finalizzati a favorire il ricambio generazionale, con l’ingresso nelle aziende di giovani agricoltori. O destinati alla cura del patrimonio boschivo (sono oltre centomila gli ettari in tutta la provincia), o ancora allo sviluppo delle tecniche di produzione più rispettose dell’ambiente e della salute dei consumatori, come la coltivazione biologica o quella integrata (dove confluiscono circa sette milioni di euro di aiuti)”.
Il quadro degli interventi sarà completato a breve con un altro importante tassello della programmazione rurale locale, con l’attuazione di alcune misure specifiche dell’impostazione cosiddetta ‘Leader’, che prevede un partenariato pubblico-privato, rappresentativo dei territori maggiormente rurali del Mugello, della Valdisieve e del Chianti, e che gestirà un’importante fetta degli oltre 84 milioni di euro disponibili per l’intera regione, rivolti stavolta, sempre in un ambito strettamente rurale, al commercio, al turismo, alle reti di informazione e comunicazione, ai servizi alla popolazione.