Una volta adottato il piano e pubblicatolo sul Burt regionale, vi saranno 60 giorni per le osservazioni. Altri strumenti di verifica e controllo, nonché l’approvazione da parte dei Consigli provinciali consentiranno di perfezionare il piano, prima di renderlo operativo. La conferenza dei servizi delle tre Province si è riunita stamani in Palazzo Medici Riccardi dando inizio a questo percorso. “Abbiamo messo in campo – spiega l’assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Firenze Luigi Nigi – tutti gli strmenti previsti dalle nuove norme regionali per adottare e rendere esecutivo entro cinque anni il piano comune per le tre province.
Vi sono parametri rigidi per la gran parte del piano che prevede una certa discrezionalità di ogni Ente solo per alcune tipologie di rifiuti speciali, con tutti i controlli della Regione Toscana”. In ogni caso, “come sempre, ogni elemento sarà valutato con massimo rigore, a partire dalla sicurezza e dagli effetti ambientali”. Il piano rappresenta una novità per tutto il siema. Dà infatti certezza sui tempi confermando il ruolo degli Ato – Ambiti territoriali ottimali in generale e quello di Firenze-Prato-Pistoia in particolare.
Per l’assessore provinciale all’Ambiente di Prato Stefano Arrighini, “semplifica e dà forza alla realizzazione impiantistica con la riduzione del numero degli Ato e l’accorpamento di Firenze, Prato e Pistoia” e, come sottolinea Alberto Merendi, per la direzione Ambiente della Provincia di Pistoia, “conferma il lavoro fin qui svolto, come già fatto anche dal tavolo regionale”. “Il piano – osserva ancora Nigi - dà corpo all’area metropolitana della Toscana centrale come da tutti auspicato e consente di rendere effettivo il principio regionale ‘tutti soci nessun cliente’, affermato con vigore al tavolo”.
I rappresentanti delle tre Province danno atto all’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini di aver impresso “un ritmo diverso all’azione dei soggetti delle politiche sui rifiuti”.