Firenze– “Palazzo Panciatichi non solo rappresenta l’intera comunità toscana ma è soprattutto il luogo dove la filiera dei diritti ha trovato piena cittadinanza”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini ha dato il “la” alla presentazione ufficiale del nuovo centro territoriale polivalente Sos Telefono azzurro, di via Venezia 14 (Firenze). “Come assemblea ci occupiamo indirettamente dei bambini e delle bambine della nostra regione, attraverso le leggi – ha continuato – e direttamente attraverso l’attività del difensore civico”.
Da qui la soddisfazione per la nascita del centro e l’impegno per la sua migliore riuscita. Quale la situazione toscana? Come ha spiegato il presidente di Telefono azzurro Ernesto Caffo, la realtà presenta potenzialità significative ma ci sono anche bambini e adolescenti privi delle cure e delle protezioni necessarie. Imperativo categorico: fare di più per l’infanzia e essenzialmente lavorare insieme, attraverso una rete di collegamente tra 114, il numero di SoS telefono azzurro, e le agenzie territoriali come i servizi sociali, la Questura, la procura presso il Tribunale per i minori, la centrale operativa della Polizia ed i carabinieri, tutti presenti oggi a Palazzo Panciatichi, segno di un percorso comune che guarda dritto ai più piccoli.
Il nuovo progetto, come ha spiegato Vittorio Rizzoli, responsabile del centro studi e ricerche di Telefono Azzurro, è nato con lo scopo di operare in tre settori specifici: il servizio “114 – Emergenza Infanzia”, accessibile, gratuitamente, da rete fissa e mobile da parte di chiunque intenda segnalare situazioni di emergenza e disagio che possano nuocere allo sviluppo psico-fisico di bambini ed adolescenti; l’attività educativa presso le scuole primarie e secondarie di primo grado, con la realizzazione di laboratori sulla tematica dell’educazione relazionale affettiva e sul bullismo; il progetto “carceri” che prevede una specializzata attività di sostegno per i figli dei detenuti con la realizzazione di nidi e ludoteche.
Il progetto è stato così definito a partire dall’analisi dei dati. Solo alcuni esempi: in Toscana dal 2006 ad oggi il Telefono Azzurro è intervenuto in 179 casi, il 66,4 per cento dei quali riguardanti bambini sotto i dieci anni. Violenza domestica, accattonaggio, abusi fisici, psicologici e sessuali sono risultati i fenomeni più frequenti sul territorio e nella maggior parte delle chiamate l’emergenza proveniva dall’ambiente familiare. Il generale Giuseppe De Gregorio, ringraziando tutti per la collaborazione e invitando a lavorare sempre di più per il mondo dell’infanzia, ha ricordato che prima del nuovo centro polivalente aveva operato per anni a Firenze il Comitato, impegnato a far conoscere i diritti dei bambini.
(mtg/ps)