Firenze, 11 dicembre 2007– Si è tenuto oggi a Palazzo Vecchio, nel Salone de’ Dugento, un seminario organizzato da Anci Toscana e Federsanità Toscana, con la collaborazione della Regione Toscana, dal titolo “Le Società della Salute nel nuovo ordinamento regionale della Toscana”. Un importante appuntamento, partecipato oltre ogni previsione, per fare il punto della situazione, dopo i tre anni di sperimentazione sulle società delle salute, con l’Assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, Enrico Rossi.
“Chi ha partecipato alla sperimentazione si è trovato a confrontarsi con alcune difficoltà insite nel programma sanitario – ha detto Simone Naldoni, Presidente Federsanità Anci Toscana e della Società della salute fiorentina nord ovest – ma quest’esperienza è un importante punto di partenza in vista delle prospettive di un nuovo assetto legislativo.
Il nostro sistema sanitario toscano è in una situazione di sostanziale equilibrio di bilancio, fattore non scontato né facile da ottenere, frutto di un governo giornaliero basato sull’innovazione e l’efficienza. Questo ci permette di crescere e affrontare nuove sfide con equilibrio, sfide come l’autosufficienza o la cura di malattie patologiche, che intervengono sulla qualità della vita dei cittadini.”
“Sia pure con notevoli difficoltà – ha continuato l’Assessore del Comune di Scandicci – la sperimentazione ha dato risultati positivi grazie al coinvolgimento degli stakeholders e dei Consigli Comunali, che ha portato a una riappropriazione degli enti locali del controllo sulla sanità, a una programmazione integrata e a un’analisi più approfondita dei bilanci.”
A questo punto secondo Naldoni serve una legge sistematica della Regione che dia un potere decisionale forte alla giunta della Società della Salute: “I comuni non potrebbero mai accettare di costituire un ennesimo consorzio fittizio, un ente che non incide realmente sulle politiche sanitarie.”
Condivide quest’impegno anche il Presidente dell’Anci Toscana, Paolo Fontanelli.
“I comuni toscani non hanno scelto di fare “scarica barile”, atteggiamento largamente diffuso nella pubblica amministrazione italiana, lasciando ad altri l’incombenza di rispondere ai bisogni dei cittadini, e anzi rivendicano un ruolo di forte responsabilità nella partecipazione alla gestione dei servizi socio-sanitari. La tendenza dei prossimi anni va verso una crescita della complessità del sistema, per far fronte a fenomeni sempre più diffusi di sgretolamento sociale e fronteggiare le emergenze che riguardano in particolare le politiche di integrazione e l’assistenza agli anziani.
“L’esperienza delle Società della Salute – ha detto il Sindaco di Pisa – ci dice che si possono fare dei passi avanti notevoli in questo senso, ma solo se si fanno scelte chiare e si affida un ruolo importante agli enti locali. Non vogliamo creare dualismi con la Regione, ma anzi, attraverso la nuova legge, vogliamo contribuire in maniera concertata al miglioramento dei diritti di cittadinanza.” Ed ha auspicato un rapido iter in Consiglio Regionale e proposto un’audizione dell’Anci Toscana alla Presidenza della IV Commissione.