Firenze, 9 novembre 2007- Con l'acquisizione di Antonveneta dal Banco di Santander, il Monte dei Paschi e' divenuto il terzo gruppo bancario italiano con sinergie lorde "stimate in un minimo di 360 milioni, ma c'è anche chi vede in tutta l'operazione Mps-Antonveneta più politica che mercato. "La creazione del terzo gruppo italiano mi da un'impressione positiva" Cosi' il presidente del Consiglio, Romano Prodi. "Una operazione di grande rilievo che prospetta orizzonti di crescita importanti per quello che ormai è il terzo gruppo bancario italiano".
Con queste parole Simone Bezzini, componente dell'assemblea costituente regionale del Partito democratico, commenta l'acquisto da parte della Banca Monte dei Paschi di Antonveneta dall'istituto bancario spagnolo Santander. "Si tratta - prosegue Bezzini - di un'aggregazione che coniuga il legame di Mps sul territorio con le strategie di sviluppo a livello nazionale ed internazionale. Con l'acquisizione di Antonveneta l'istituto bancario senese, oltre a contribuire al consolidamento generale del sistema bancario italiano, si apre ad una prospettiva di governance e di operatività che dovrà misurarsi con orizzonti sempre più vasti, senza perdere le proprie peculiarità e il proprio legame con Siena.
La nostra città, dunque, si conferma sempre più come un centro nevralgico della finanza e dell'economia italiana, un punto di riferimento per tutto il Paese". "La soddisfazione - afferma Bezzini - per l'operazione portata a termine con grande abilità da parte degli amministratori e dal menagemant della Banca Mps si unisce alla consapevolezza che, sempre di più, il sistema Siena dovrà misurarsi con scenari più ampi. Oggi la Banca Mps rappresenta un competitore in grado di confrontarsi con le più grandi aziende presenti sul mercato bancario e la competenza dimostrata nell'acquisto di Antonveneta, ci dà la garanzia che in futuro potremo ancora contare su un polo capace di generare valore e ricchezza per il territorio".
Con l’acquisizione di Antonveneta il Monte dei Paschi è divenuto il terzo gruppo bancario italiano, aumentando di colpo e in maniera esponenziale anche il peso della Toscana che diventa così sempre più
E’ un’operazione che ha anche l’avallo politico del Centrosinistra, come dimostrano le dichiarazioni di Martini. Peccato che a fronte di questi indubbi rafforzamenti della maggioranza non faccia riscontro un processo analogo dell’opposizione che anzi risulta indubitabilmente ferita e compromessa dall’annuncio di An e dell’Udc di tradire e abbandonare la Cdl e le sue battaglie di contrasto alle scelte e alle politiche di Martini e della sua giunta. Per vincere in Toscana bisogna proporre tutti insieme un modello alternativo di società e non farci di certo
Mentre Sagunto brucia, a Roma si continua a discutere. La Cdl – conclude Dinelli – non deve fare come Roma. La situazione non lo permette.”