Da martedì 6 a domenica 11 novembre si svolgerà al Cinema Gambriuns di Firenze (via Brunelleschi 1) la 29esima edizione di Cinema e Donne, festival di cinema internazionale presente all’interno del cartellone “50 giorni di cinema internazionale a Firenze”, coordinata e promossa dal Comune di Firenze e dalla Mediateca Regionale – Toscana Film Commission (Regione Toscana) e con il contributo del Ministero dei Beni Culturali. Il tema scelto per quest’anno è ‘Il futuro della memoria’, uno degli interrogativi fondamentali del nostro tempo, e attorno a questo sono state chiamate a presentare le loro opere molte e importanti registe, quasi tutte appartenenti all’area del Mediterraneo.
In programma, 25 tra film e documentari, di cui alcuni inediti ed altri di culto, provenienti principalmente da Palestina, Egitto, Iran, Algeria, Francia, Spagna e Italia.
Come sempre giovani autrici su cui puntare, nuovi talenti, maestre del cinema. Nel cuore del programma, la prestigiosa retrospettiva dedicata ad Alida Valli, scomparsa nel 2006, con copie ristampate e copie rare d’archivio, tra cui l’introvabile ‘Taverna rossa’, di Max Neufeld. Dagli anni ’40 ai ’60, il festival regalerà film scelti nei cento titoli della filmografia dell’attrice, la prima diva internazionale del nostro cinema, in una carriera che ripercorre la storia del cinema e racconta come nessuna il percorso delle donne italiane del Novecento, tra guerra e dopoguerra.
In apertura del Festival, il 6 novembre alle ore 12, sarà consegnato in Palazzo Vecchio (salone de Dugento) il Premio Sigillo della Pace, giunto quest’anno alla X edizione, – alla presenza dell’assessore Daniela Lastri, della giornalista de Il Manifesto Silvana Silvestri, della docente Ester Carla De Miro e della regista Giuliana Berliguer - che viene attribuito dal Comune di Firenze alle registe (preseti a Firenze) che raccontano i tanti e diversi conflitti della nostra epoca.
Le premiate del 2007 sono Djamila Sahraoui, algerina, per il film ‘Barakat’ e Liana Badr, palestinese, per il documentario ‘Le porte sono aperte, per ora’. Il primo film ricostruisce, attraverso la vite di una giovane dottoressa e un’infermiera, impegnate in un ospedale algerino, quarant'anni di storia di questo Paese travagliato. Nel documentario Liana Badr, scrittrice e regista di Ramallah, testimonia la difficile e complessa realtà della Palestina. Oltre all’algerina Saharaoui e alla palestinese Badr, il festival di quest’anno offre uno sguardo particolare all’area mediterranea presentando documentari e film intensi di autrici presenti al festival come Liliana Ginanneschi, Lucina Gil e Habiba Djahnine.
Tre le autrici italiane il festival ospiterà Marina Spada, che incontrerà il pubblico venerdì 9 novembre dopo la proiezione del suo lungometraggio “Come l’ombra”, il film più premiato in Italia e all’estero.
Tra gli eventi speciali la presenza di Vera Chytilovà, regista della Repubblica Ceca con la proiezione in anteprima mondiale di “Pleasant Moments” (venerdì 9 novembre) e la presenza dell’autrice Jocelyne Saab del film “Dunia”, pellicola pluripremiata e censurata in patria, che verrà proiettata sabato 10 novembre.
La novità di quest’anno è il Premio Gilda per le attrici italiane, da ascrivere nella continua attenzione al nostro cinema, da sempre una delle costanti del Festival in tutte le sue edizioni. Il Premio, con un po’ di ironia, si chiama Gilda e traccerà il ritratto di Antonella Fattori ed Eleonora Giorgi (entrambe presenti al festival), attraverso proiezioni e incontri ravvicinati. La Giorgi rappresenta uno dei rari casi italiani in cui un’attrice diventa regista, con ‘Uomini e Donne, segreti e bugie’, che sarà proiettato il 7 novembre dopo la consegna del premio alla presenza dell’attrice.