Quasi 16mila persone hanno firmato per il referendum consultivo sulla linea 2 della tramvia, che passerà da piazza Duomo. Abbondantemente superato, dunque, il quorum delle 10mila firme richieste. "Un grande successo – ha detto questa mattina il promotore dell'iniziativa, il capogruppo dell'Udc Mario Razzanelli -. Se per il referendum sulla linea 3 abbiamo raccolto 13mila firme in 14 settimane, stavolta ce l’abbiamo fatta in meno di due mesi.
Segno di quanto la gente abbia voglia di farsi sentire". A questo punto, come già definito col sindaco, saremo chiamati alle urne per entrambi i referendum tra il 15 marzo e il 15 aprile. Oltre a Razzanelli, alla conferenza in Palazzo Vecchio hanno partecipato il segretario provinciale Udc Gianni Conti, Mario Bencivenni dei Comitati cittadini, Antonio Laganà, l’uomo che per una settimana ha vissuto su un bagolaro di viale Morgagni, Rita Monaco, presidente dell’Associazione Linea 3 e Luciano Ghinoi dell’Associazione piazza della Vittoria.
"Un ‘grazie’ a tutti i cittadini, visto che questo è il referendum dei fiorentini. E poi ‘grazie’ agli amici di Forza Italia Massimo Pieri, Marco Stella, Paolo Marcheschi, Francesca Avezzano, e a tutte le persone che hanno partecipato alla raccolta delle firme -ha ribadito il capogruppo Udc, che ha aggiunto -Tutte queste firme corrispondono a 3milioni di firme per un referendum nazionale. Una cifra davvero pazzesca. A Matulli che definì ‘squallido’ il referendum sulla 3 – ha aggiunto Razzanelli, - rispondiamo che il referendum è la più alta espressione della democrazia partecipativa, oltre che un’occasione per far conoscere e dibattere il progetto coi cittadini".
Razzanelli ha poi colto l’occasione per fare il punto sulle "tante questioni aperte su cui Matulli non dà risposte. Intanto ci spieghino gli amministratori perché i costi della linea 1 sono raddoppiati da 125 a 250milioni di euro – ha detto Razzanelli -. Per la 2 e la 3 accadrà presumibilmente la stessa cosa, cioè si passerà da 370milioni di euro a 740milioni di euro. Ecco perché dico che a questo punto sarebbe più conveniente pagare la penale ai costruttori per la mancate realizzazione della 2 e delle 3 e pensare ad andare finalmente sottoterra, costruendo quella micrometropolitana di cui l’amministrazione si è sempre rifiutata di prendere in considerazione il progetto messo a punto dall’Università di Firenze.
Il trasporto sotterraneo è l’unica soluzione per Firenze, perché io in piazza del Duomo non voglio vedere né tramvie né bus. E poi perché la 1 non ferma a Torregalli e passa per 800 metri dentro le Cascine? – prosegue Razzanelli -. E ci dicano perché per la 1 l'amministrazione ha concordato col gestore della tramvia una penale di 25mila euro per ogni giorno di ritardo. E perché l’amministrazione garantisce un incasso annuo di 8milioni di euro per la sua gestione. Devono ancora spiegarci come si comporteranno i flussi del traffico quando quasi la metà dell’attuale superficie stradale, oggi a disposizione per le auto, sarà invasa dalla tramvia.
E perché hanno appaltato i lavori per la 2 e la 3 senza avere dei ‘seri’ progetti definitivi?".
"Dopo l’abbattimento del ‘mio’ albero ero a pezzi – è intervenuto Laganà -. Ma il sostegno della gente mi ha fatto ritrovare la voglia di lottare. Così, la battaglia prosegue più forte che mai. Abbiamo già in programma un’iniziativa eclatante e una comica, visto che il Comune ha pensato bene di mandare in onda trasmissioni divertenti per spiegare a tutti quanto sarà bella la tramvia".
"Lotteremo ancora contro questo progetto di tramvia che sta distruggendo Firenze" ha aggiunto Rita Monaco. "Finalmente coi referendum vivremo un momento di democrazia" ha chiosato Bencivenni. E Conti: "E’ bello che una parte consistente della città abbia sentito il dovere di sostenere la battaglia per la tutela di Firenze"