Toscana: campagna di comunicazione contro l’omofobia
La destra insorge

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2007 14:49
Toscana: campagna di comunicazione contro l’omofobia<BR>La destra insorge

Firenze, 24 Ottobre 2007- Il manifesto ritrae un bambino, non perfettamente a fuoco, che è appena nato: in primo piano si nota il braccialetto di riconoscimento usato in ogni ospedale. Sopra però non c’è scritto il nome, Matteo od Elisa, Anna o Paolo, ma la parola “homosexual”. Di fianco lo slogan: “L’orientamento sessuale non è una scelta”. Come dire: qualunque sia l’origine dell’omosessualità, genetica o sociale, non si può scegliere di non esserlo se i geni o le condizioni in cui sei cresciuto hanno voluto che lo si fosse.

La Fondazione canadese Emergence ha utilizzato il manifesto la scorsa primavera per la giornata mondiale contro l’omofobia, con il patrocinio del governo del Quebec, dell’agenzia di salute canadese e della città di Montreal. Lo stesso manifesto sarà ora utilizzato dalla Regione Toscana per una campagna di comunicazione che inizierà oggi, patrocinata dal ministero per le pari opportunità: spot, pagine pubblicitarie, cartoline e depliant da distribuire e manifesti da affiggere in luoghi pubblici in collaborazione con le Province.

Il manifesto è stato ceduto gratuitamente alla Regione Toscana dalla Fondazione canadese Emergence. Nel corso della due giorni di iniziative, all’interno del Festival della creatività, saranno esposti anche altri manifesti contro l’omofobia realizzati a giro per il mondo: dal Regno Unito alla Nuova Zelanda, dal Canada agli Stati Uniti, campagne di enti pubblici, associazioni di genitori e gruppi cristiani. E’ prevista anche una mostra fotografica dell’artista islandese Dagny.
«Anziché governare, a questa giunta preme soprattutto finire sul Corriere della Sera.

E così, fanno a chi le spara più grosse per avere il titolo più largo». Così il Presidente di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale Maurizio Bianconi analizza la genesi della nuova campagna antidiscriminazioni avviata dalla Regione Toscana e basata sull’immagine-chiave di un neonato con la scritta homosexual sul braccialettino dell’ospedale, lì dove di norma si scrive il nome del piccino. «Con tutti i problemi seri che esistono nella nostra regione – attacca Bianconi – qui si continua a dilapidare i soldi pubblici con il solito inconsistente carosello del Festival della Creatività.

E alla faccia della creatività, con questa campagna che usa con pessimo gusto l’immagine di un neonato». Che poi, secondo Bianconi, c’è alla base un errore ontologico di fondo: «La campagna, così strutturata, è roba da puro razzismo. La diversità – afferma Bianconi – è un diritto. Ed è un diritto poterla scegliere. E’ uno status, insomma, mica è aborigena. Sennò che significa: che uno che nasce zoppo non va discriminato e uno che lo diventa dopo un incidente invece sì? E’ pazzesco.

La scelta della diversità non è un valore negativo. E qui invece, purtroppo, pare essere considerata tale secondo un processo culturale che pare un profondo, oggettivo passo indietro. In pratica – conclude Bianconi – oltre allo sperpero di denaro pubblico ci si trova a portare avanti una campagna che ottiene il risultato opposto a quello che si propone. Altro che Festival, questo è lo Zecchino d’Oro della creatività».
“E’ raccapricciante – si legge in una nota del sen. Totaro- il manifesto per la campagna antidiscriminazioni della Regione Toscana”.

“Una strumentalizzazione - continua Totaro - vergognosa e imbarazzante dell’immagine del neonato. Un braccialetto che deve portare il nome di un bambino appena nato, con tutte le gioie che comporta, diventa un orribile segno di riconoscimento del proprio orientamento sessuale. Un marchio distintivo che discrimina. E mi sembra che l’effetto voluto sia il contrario di quello ottenuto”. “E’ il parossismo dell’ indecenza. Un’ iniziativa a mio avviso dissacratoria, che sfrutta l’atto della nascita per meri fini pubblicitari, e l’ immagine di un neonato con il solo scopo di disturbare ed irritare l’opinione pubblica.

E’ giusto che gli omosessuali portino avanti la propria battaglia, che facciano valere i propri diritti, ma una campagna pubblicitaria del genere è veramente di cattivissimo gusto. Con il beneplacito della Regione Toscana, che di fronte ad altre priorità, a molteplici problematiche, ha pensato bene di investire il denaro pubblico per un’ indecorosa iniziativa”. “Quando farà, la Regione Toscana, una campagna pubblicitaria -conclude il senatore - per informare i cittadini sul denaro pubblico mal speso dai suoi rappresentanti politici per queste strampalate iniziative? O la sta già facendo?”.


«Una frenesia mediatica in cui chi più ne ha, più ne mette. E tutto a spese dei toscani e del loro senso comune». Questa è in sostanza la valutazione complessiva con cui il Gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale accoglie la nuova campagna antidiscriminazione lanciata dalla Regione Toscana, e basata sull’immagine-chiave di un neonato con la scritta homosexual sul braccialettino dell’ospedale, lì dove di norma si scrive il nome del piccino. «Questa sinistra è rimasta l’unica a mettere le etichette sulle persone», tuona il Vicecapogruppo di An in Regione Roberto Benedetti.

Che aggiunge: «Una campagna simile non è creatività ma cattivo gusto. Un cattivo gusto che usa l’immagine di un neonato in maniera a mio avviso scriteriata e contraria al senso comune dei toscani che poi, in definitiva, questa campagna allucinante la pagano di tasca loro. E per affermare cosa? Che gli omosessuali sono geneticamente etichettati. Ma ci facciano il piacere! Questa sì, che è discriminazione». Sulla medesima lunghezza d’onda la Consigliera Giuliana Baudone: «Non so come mai, ma anziché per i provvedimenti importanti la Toscana finisce sempre sui giornali per le cose inutili o peggio, come in questo caso, dannose.

Forse sarà perché questa giunta di provvedimenti importanti in ambiti strutturali del ben governare non è capace di prenderne. Fatto sta che, tra questa nuova ideona dei bebè sessualmente orientati e l’altra della tessera sanitaria per gli immigrati clandestini, la Toscana sta diventando regina dell’inconsistenza e zimbello d’Italia». E non ci va di scartina nemmeno il Consigliere Marco Cellai, componente tra l’altro della Commissione regionale IV (Sanità): «Una campagna simile – attacca – costituisce l’immagine più meschina dell’antipolitica.

Usare un bambino a questo scopo è, oltre che una vergogna, un insulto alla nostra regione. Il messaggio è alla fine quello di far passare come discriminatorio e razzista chiunque non riconosca all’omosessuale le peculiarità del bambino».
“Forzature che non fanno bene né agli omosessuali né ai clandestini, ma soprattutto non fanno bene alla Toscana, frutto di una campagna demagogica per strizzare l’occhio alla sinistra radicale.” Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, e Annamaria Celesti, vicepresidente della Commissione Sanità, annunciando la presentazione di una mozione di tutta la Cdl, sparano contro la giunta sia per il manifesto con il neonato gay sia per la tessera sanitaria ai clandestini.

“L’ostentazione orgogliosa della diversità gay, peraltro sfruttando la figura di un bimbo con buona pace di ogni regola, scritta e non scritta, di tutela dei minori – dicono i due esponenti di Forza Italia – pare fatta apposta non per combattere le discriminazioni di genere ma per accentuare distanze e incomprensioni. Non c’è bisogno di essere benpensanti né di sentirsi “normali” per avvertire il fastidio e il disagio creato da questo messaggio scioccante voluto e scelto dalla Regione.

Un messaggio dietro al quale si nasconde unicamente la voglia di compiacere le sinistre, riannodando in Toscana un rapporto ancora più stretto con le organizzazioni di gay e lesbiche.” “Un filo rosso – proseguono Dinelli e Celesti – lega il “neonato gay” alla tessera sanitaria per i clandestini. Anche in questo caso si tratta di un di più inutile e addirittura dannoso, visto che suscita il giusto sdegno della cittadinanza in quanto legalizza la clandestinità. Proporre la tessera, quando una legge nazionale già garantisce agli stranieri il diritto all’assistenza, obbedisce unicamente alla logica dell’allargamento della maggioranza a sinistra e alla necessità di nascondere dietro a una politica degli annunci sempre più gridati e inutili il niente di una gestione delle infrastrutture e dei servizi che sono invece vitali per la vita e lo sviluppo della Toscana.”
«L'orientamento sessuale non è una scelta.

E' una variante fisiologica minoritaria come evento perché non riproduttiva. E' il frutto dell'incontro tra una componente genetica della persona e l'ambiente in cui la stessa si trova a vivere. Considero perciò eccessiva l'immagine del neonato con il braccialetto con su scritto "Homosexual"». Lo ha detto la presidente della commissione per le politiche sociali e della salute Susanna Agostini a proposito del «neonato gay è l'ultima trovata di una campagna pubblicitaria contro le discriminazioni di genere che la Regione Toscana ha presentato ieri con il patrocinio del ministero delle pari opportunità».

Questa mattina, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, la presidente Agostini è intervenuta alla giornata di studio promossa dalla commissione sul "L'ambiente del bambino". «Si sono confrontati esperti di fama nel campo della medicina neonatale e della pediatria preventiva - ha spiegato Susanna Agostini - del dipartimento di pediatria dell'università, del dipartimento di chimica. Al centro del dibattito i differenti ambienti di vita del cittadino-bambino nella città, nella famiglia ma anche nella sua vita fetale.

In questo contesto è stata ribadita l'opposizione nei confronti di ogni esclusione sociale, a maggior ragione rivolta all'infanzia». «Sono molti gli stigmi che devono essere abbattuti - ha concluso la presidente della commissione sanità - per farlo però, non occorre eccedere con pubblicità di questo tipo. Come istituzioni abbiamo invece il dovere di ricordare che ciascuno è portatore di una grande ricchezza, indipendentemente dal sesso, dalla religione o dall'etnia».

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