Le intossicazioni dei funghi rappresentano in Italia una vera e propria epidemia stagionale. Dal mese di settembre alla fine di novembre sono numerosi gli accessi al pronto soccorso per la comparsa di disturbi dopo il consumo di funghi, quasi sempre raccolti personalmente o da conoscenti. A Firenze presso l’Unità Opearativa di tossicologia medica, nel decennio 1993 -2002 sono stati 539 i casi di sindrome da intossicazione acuta da macromiceti a breve incubazione (in gran parte s. gastroenteriche) e 68 casi di sindrome a lunga incubazione (in gran parte s.
falloidiniche). Lo scorso anno sono state rilevati 140 casi di sindrome da intossicazione per funghi, con 1 caso di esito mortale.
Questo è quanto è emerso oggi a Palazzo Medici nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra “I tesori del nostro territorio” che sarà allestita nella sala Via larga della Provicnia di Firenze, (aperta al pubblico sabato 13 e domenica 14 ottobre, dalle 9,30 alle 19,30). Nella mostra saranno esposti anche tartufi provenienti dalla Cina, esemplari di funghi velenosi e commestibili.
Vi sarà inoltre la disponibilità di guide per la prevenzione e la raccolta dei funghi e tartufi. Dei problemi legati alla raccolta dei funghi e delle iniziative allestite per scongiurare il problema delle intossicazioni ne hanno parlato oggi a Palazzo Medici: Pietro Roselli, Assessore provinciale Agricoltura Caccia e Pesca; Giuseppe Petrioli, Direttore Dipartimento Prevenzione Azienda Sanitaria di Firenze; Sergio Palazzoni, Responsabile Ispettorato Micologico, Azienda Sanitaria di Firenze; Bruno Brizzi, Presidente A.G.M.T.
(Associazione Gruppi Micologici Toscana); Roberto Rubbieri, Gruppo Micologico fiorentino; Athos Signorini, Segretario Unione Regionale Associazione Tartufai Toscani.
“Proprio per contrastare la situazione veramente preoccupante legata ai casi di intossicazione – ha spiegato l’Assessore Roselli - sono di estrema utilità i corsi e le mostre micologiche che servono per insegnare a determinare i funghi (distinguendo quelli commestibili da quelli tossici o velenosi mortali), a non raccogliere funghi sconosciuti e a non fidarsi dei praticoli per la verifica della commestibilità dei funghi raccolti”.
Inoltre, insieme alla Regione Toscana, è stato avviato un lavoro per rendere obbligatorio un corso di micologia di base per chi chiede il tesserino per la raccolta dei funghi nei boschi così come viene già fatto con le leggi regionali specifiche in altre regioni d’Italia.