La Toscana piange la scomparsa di Pavarotti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2007 15:03
La Toscana piange la scomparsa di Pavarotti

Il Firenze – Il celebre tenore è morto alle 5 di questa mattina, nella sua casa alle porte di Modena. Da tempo era ammalato di cancro al pancreas. I funerali si terranno sabato prossimo alle 15 nel Duomo di Modena, in piazza Grande.
Zubin Metha, Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, piange la scomparsa dell’amico Pavarotti, che poco tempo fa era andato a trovare nella casa modenese del tenore. “Da oggi comincia una nuova vita per l’anima e per la meravigliosa voce di Luciano”, dichiara commosso il Maestro indiano, che gli era legato da un lungo e profondo sodalizio artistico e umano.

“Una vita che conduce all’eternità. Anche in questo momento, ne sono sicuro, la sua voce sta incantando tutto l’universo, ovunque lui ora si trovi. Mentre parlo, non c’è radio o televisione che non stia trasmettendo in ogni parte del mondo il suo canto e la sua immagine: così il suo ricordo non finirà mai, e potremo sentirlo sempre fra noi. Io sono felice di aver potuto fare tanta musica insieme a Pavarotti, concerti, opere e dischi: Luciano aveva un’aura speciale, emanava positività, e i nostri incontri sono tutti stati occasioni che porterò sempre nel mio cuore”.
A Firenze e al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Pavarotti lascia il ricordo indelebile di alcune memorabili interpretazioni, tutte nel segno di Verdi: nel 1966 “Rigoletto” diretto da Giulini con la regia di Eduardo De Filippo, nel ’67 la “Messa da Requiem” con Claudio Abbado, nel 1985 il fatidico “Ballo in maschera” con Gavazzeni/Sequi che arrivò solo alla prova generale (aperta al pubblico) perché uno sciopero ne impedì le recite, nel 1990 “Il Trovatore” con Zubin Mehta e regia di Giuliano Montaldo, immortalato anche in disco; nel luglio ancora del ’90, alle Terme di Caracalla e ancora con Mehta sul podio, in occasione dei Mondiali di calcio, insieme a José Carreras e a Placido Domingo, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino unita a quella dell’Opera di Roma, il primo “Concerto dei tre Tenori”; infine l’ultimo appuntamento fiorentino nel 1994, quando, dopo due serate al Teatro Comunale, Pavarotti e Mehta vollero eseguire il 4 giugno la Messa da Requiem di Verdi al Palasport per commemorare nel primo anniversario la strage di via dei Georgofili.
Il Sovrintendente del Teatro del Maggio FRANCESCO GIAMBRONE, nel ricordo di un così grande protagonista del Teatro fiorentino, ha deciso di dedicare a Luciano Pavarotti l’opera che venerdì 21 settembre inaugurerà l’imminente Stagione: proprio quel “Ballo in maschera” che ventidue anni fa non potè andare in scena, ma in cui fu applauditissimo dai fortunati che poterono assistere alla prova.

L’Accademia Musicale Chigiana di Siena si unisce al cordoglio per la scomparsa del Maestro Luciano Pavarotti.

“Il mondo piange la morte di uno dei personaggi più importanti del Novecento, una delle voci che passeranno alla storia e che hanno fatto grande l’Italia – commenta Gabriello Mancini, presidente dell’Accademia Musicale Chigiana –. Siena, e la Chigiana che hanno sempre guardato al maestro con sincera ammirazione, si stringono al lutto della famiglia accogliendo la notizia con grande dolore”. “La sua meravigliosa voce ha dato gioia a milioni di persone – aggiunge il Maestro Aldo Bennici, direttore artistico dell’Accademia Chigiana – e questo magnifico dono non potremo certo dimenticarlo”.

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