Il Firenze – Il celebre tenore è morto alle 5 di questa mattina, nella sua casa alle porte di Modena. Da tempo era ammalato di cancro al pancreas. I funerali si terranno sabato prossimo alle 15 nel Duomo di Modena, in piazza Grande.
Zubin Metha, Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, piange la scomparsa dell’amico Pavarotti, che poco tempo
fa era andato a trovare nella casa modenese del tenore. “Da oggi
comincia una nuova vita per l’anima e per la meravigliosa voce di
Luciano”, dichiara commosso il Maestro indiano, che gli era legato da
un lungo e profondo sodalizio artistico e umano.
“Una vita che
conduce all’eternità. Anche in questo momento, ne sono sicuro, la sua
voce sta incantando tutto l’universo, ovunque lui ora si trovi.
Mentre parlo, non c’è radio o televisione che non stia trasmettendo
in ogni parte del mondo il suo canto e la sua immagine: così il suo
ricordo non finirà mai, e potremo sentirlo sempre fra noi. Io sono
felice di aver potuto fare tanta musica insieme a Pavarotti,
concerti, opere e dischi: Luciano aveva un’aura speciale, emanava
positività, e i nostri incontri sono tutti stati occasioni che
porterò sempre nel mio cuore”.
A Firenze e al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Pavarotti lascia
il ricordo indelebile di alcune memorabili interpretazioni, tutte nel
segno di Verdi: nel 1966 “Rigoletto” diretto da Giulini con la regia
di Eduardo De Filippo, nel ’67 la “Messa da Requiem” con Claudio
Abbado, nel 1985 il fatidico “Ballo in maschera” con Gavazzeni/Sequi
che arrivò solo alla prova generale (aperta al pubblico) perché uno
sciopero ne impedì le recite, nel 1990 “Il Trovatore” con Zubin Mehta
e regia di Giuliano Montaldo, immortalato anche in disco; nel luglio
ancora del ’90, alle Terme di Caracalla e ancora con Mehta sul
podio, in occasione dei Mondiali di calcio, insieme a José Carreras e
a Placido Domingo, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
unita a quella dell’Opera di Roma, il primo “Concerto dei tre
Tenori”; infine l’ultimo appuntamento fiorentino nel 1994, quando,
dopo due serate al Teatro Comunale, Pavarotti e Mehta vollero
eseguire il 4 giugno la Messa da Requiem di Verdi al Palasport per
commemorare nel primo anniversario la strage di via dei Georgofili.
Il Sovrintendente del Teatro del Maggio FRANCESCO GIAMBRONE, nel
ricordo di un così grande protagonista del Teatro fiorentino, ha
deciso di dedicare a Luciano Pavarotti l’opera che venerdì 21
settembre inaugurerà l’imminente Stagione: proprio quel “Ballo in
maschera” che ventidue anni fa non potè andare in scena, ma in cui fu applauditissimo dai fortunati che poterono assistere alla prova.
L’Accademia Musicale Chigiana di Siena si unisce al cordoglio per la scomparsa del Maestro Luciano Pavarotti.
“Il mondo piange la morte di uno dei personaggi più importanti del Novecento, una delle voci che passeranno alla storia e che hanno fatto grande l’Italia – commenta Gabriello Mancini, presidente dell’Accademia Musicale Chigiana –. Siena, e la Chigiana che hanno sempre guardato al maestro con sincera ammirazione, si stringono al lutto della famiglia accogliendo la notizia con grande dolore”. “La sua meravigliosa voce ha dato gioia a milioni di persone – aggiunge il Maestro Aldo Bennici, direttore artistico dell’Accademia Chigiana – e questo magnifico dono non potremo certo dimenticarlo”.