Palazzo Medici Riccardi: CDL e PRC richiedono ufficialmente un Consiglio straordinario sui rifiuti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2007 13:44
Palazzo Medici Riccardi: CDL e PRC richiedono ufficialmente un Consiglio straordinario sui rifiuti

Nove consiglieri delle opposizioni di Palazzo Medici Riccardi hanno presentato formale richiesta alla Presidenza del Consiglio provinciale, per la convocazione di un consiglio straordinario con all’ordine del giorno un solo punto: la verifica del “Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani e assimilati”. Un appuntamento che, alla luce di tutte le notizie di questi giorni (dalla chiusura entro pochi mesi della discarica di Case Passerini alla previsione di aumento delle tariffe di igiene ambientale per l’utenza fiorentina) si preannuncia importante.

La richiesta è stata siglata dai consiglieri Carlo Bevilacqua (capogruppo FI), Piergiuseppe Massai (capogruppo An), Paolo Bassetti (capogruppo Udc), Sandro Targetti (capogruppo Rc), Massimo Lensi (FI), Nicola Nascosti (An), Guido Sensi (An), Federico Tondi (Udc), Lorenzi Verdi (Rc). L’articolo 46 comma 3 del regolamento del consiglio prevede che la convocazione straordinaria debba essere richiesta da almeno un quinto dei consiglieri (8). Esaminata la richiesta, il Presidente deve fissare la data di convocazione del Consiglio entro un termine non superiore a 20 giorni dal ricevimento della stessa.

Alla vigilia della Conferenza dei servizi per autorizzare la nuova discarica «Il Pago» di Firenzuola, i gruppi consiliari del PRC-SE in provincia e Per un’altra Firenzuola nel consiglio comunale di Firenzuola denunciano la grave situazione emersa proprio negli ultimi giorni intorno alle procedure di VIA (valutazione di impatto ambientale) e alla documentazione necessaria per concedere l’autorizzazione della discarica.
Alcune integrazioni al progetto, presentate da Hera, sono arrivate a ridosso della Conferenza, con scarsa possibilità di essere valutate attentamente, a oggi non sono arrivati nemmeno tutti i pareri necessari all’autorizzazione; il piano del traffico relativo ai lavori di cantierizzazione e scavo della nuova discarica è di là da venire.
La richiesta all’Agenzia regionale di sanità dei dati epidemiologici è partita dalla Provincia soltanto il 14 giugno scorso (dopo la presentazione di una interrogazione da parte del PRC) e, ovviamente, non ha ancora avuto risposta; l’indagine sanitaria “in loco” e lo screening sanitario richiesto dal Consiglio Provinciale e dal Comune di Firenzuola non sono stati nemmeno commissionati.
La Giunta Provinciale e quella di Firenzuola si apprestano a partecipare alla Conferenza dei Servizi, che dovrebbe esprimere un parere sull’avvio della discarica, senza aver effettuato quegli accertamenti sanitari minimi, richiesti con forza e a ragione dalla popolazione locale, che avrebbero dovuto dare elementi per una valutazione preliminare fondamentale sugli impatti di quell’impianto.
Ancora più grave un altro dato che emerge dalla risposta scritta dell’assessore provinciale Luigi Nigi all’interrogazione del PRC: l’attività della nuova discarica dovrebbe esaurirsi in 4-5 anni, cioè in un tempo pari alla metà di quello previsto dal progetto sottoposto alla VIA.

Il dimezzamento della “vita” della discarica, mantenendo inalterato il volume dei rifiuti conferiti, comporta il raddoppio del traffico pesante per il conferimento, il raddoppio delle emissioni in atmosfera e delle immissioni nel terreno delle sostanze nocive, nonché il raddoppio della produzione del percolato. Di fronte a questa nuova situazione è necessario – secondo i due gruppi consiliari – procedere a una nuova Valutazione di impatto ambientale, basata su dati completamente diversi da quelli fino ad oggi considerati.
PRC e Per un’altra Firenzuola ritengono anche che sia inaccettabile una separazione fra l’autorizzazione ad aprire il cantiere e l’autorizzazione alla gestione della discarica: da una parte, infatti, non sono disponibili tutti gli elementi di giudizio anche soltanto per iniziare i lavori, dall’altra parte, e soprattutto, la mancanza ad oggi delle informazioni che possono consentire l’autorizzazione alla gestione (a partire dai dati sanitari, ma non solo da quelli) potrebbe far correre il rischio di rendere inutile un investimento di cinque milioni di euro per la realizzazione della discarica, oppure – e peggio – di condizionare le future scelte autorizzative con il fatto che ormai un’opera così costosa sarebbe stata già realizzata.
L’unica cosa da fare – secondo i due gruppi consiliari – è quella di rinviare la Conferenza dei servizi, acquisire tutta la documentazione necessaria e procedere allo screening sanitario e a una nuova Valutazione di impatto ambientale.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza