Firenze- Via libera del Consiglio regionale alla pdl 179 in materia di contratti pubblici e sicurezza. La legge è stata approvata a maggioranza con 39 voti favorevoli (astenuto Pier Paolo Tognocchi della Margherita) e 17 astenuti della Cdl.
La proposta di legge disciplina tutti i contratti pubblici per lavori, forniture, servizi, affidati dalla Regione, dagli enti ed agenzie regionali, dagli enti locali e dalle aziende sanitarie. Restano esclusi quelli riservati alla competenza esclusiva dello Stato, alcuni delle imprese agricolo forestali e quelli per la gestione dei servizi sociali e sanitari.
Nel testo approvato dall'aula sono stati reinseriti i due emendamenti sui subappalti che erano stati cancellati dalla commissione Affari Istituzionali.
I due emendamenti riguardavano, il primo il divieto di subappalto a favore di imprese che avevano partecipato alla gara; il secondo limitava il ricorso al subappalto alle attività con carattere di specializzazione nell'ambito dei singoli lavori.
Il portavoce dell'opposizione Alessandro Antichi (FI) ha espresso l'astensione di Forza Italia "anche se -ha detto- riteniamo la legge buona". Antichi si è soffermato sui "capricci di Martini" e "sulla pericolosità della vicenda che ha portato, invece che ad un pacato ragionamento sulle cose, a pura manifestazione di volontà che discende dal potere"; dall'altro "sulla degenerazione della concertazione.
Contenuti determinanti della legge -ha aggiunto- sono stati discussi fuori dall'aula. Confido che l'aula torni sovrana e che questi episodi di sudditanza vengano dimenticati".
Il voto favorevole dei DS è stato espresso da Paolo Cocchi che ha riconfermato gli elementi di amarezza e contrarietà: "Alcuni passaggi della legge - ha detto - potevano essere più trasparenti e meno dettati da problemi di visibilità. Non mi pare però corretta la lettura di Antichi di una deriva presidenziale e nemmeno quella di un commissariamento del Consiglio regionale, espropriato della sua responsabilità.
La forzatura politica che abbiamo introdotto è una forzatura istituzionale".
Aldo Manetti ha espresso il voto favorevole di Rifondazione Comunista. "Con la pdl 179 - ha detto Manetti - l'aula licenzia un testo che contiene molti elementi condivisibili, ma si tratta solo dell'avvio di un percorso; questa legge riguarda gli appalti pubblici ma deve essere un motore trainante per un impegno successivo a garanzia della siucurezza nei luoghi di lavoro".
Anche la Margherita attraverso Alberto Monaci ha espresso voto favorevole alla pdl (astenuto sui due commi Pier Paolo Tognocchi) per il suo valore etico a tutela della vita e politico "anche se - ha detto Monaci - con questa legge non si esaurisce questa difficile problematica e rimangono le certezze sulla incostituzionalità dei due commi reintrodotti".
"Con questa legge - ha aggiunto Monaci - vogliamo dare un segnale politico e istituzionale importante che supera le sofferenze e le perplessità".
"Esprimo l'astensione di Allenza Nazionale - ha detto Maurizio Bianconi - anche se con dispiacere perché la legge è stata lavorata bene dalla commissione e perfezionata dal Consiglio. Meritava un voto favorevole". "Sottolineo alcuni punti - ha aggiunto - concertare non significa decidere e le parti sociali devono rendersene conto; la Giunta non può considerare il Consiglio un notaio docile a determinate decisioni, abbiamo infatti la nostra autonomia di scelta; la legge era ben fatta, ma questi due commi la mettono a rischio di costituzionalità; infine, abbiamo subito una forzatura, diventata violazione".
Astensione anche dell'UDC. "Manteniamo le riserve - ha detto Marco Carraresi - sulle modifiche apportate alla legge e continuiamo a ritenere inaccettabile la strategia della Giunta". "Dispiace - ha continuato - non poter dare voto favorevole per una forzatura non politica ma giuridica, permangono, infatti, i motivi di illegittimità della legge e il pericolo che venga impugnata".
La pdl 179 ha incassato il voto favorevole anche dei Verdi. "Votiamo sì -ha detto Mario Lupi- ma con forte amarezza per il responso negativo dell'aula rispetto al nostro emendamento sull'articolo 20 che chiedeva all'azienda, vincitrice dell'appalto di non sparire ma di assumersi le proprie responsabilità insieme all'impresa appaltante.
E', infatti, soprattutto dal subappalto che arrivano le morti bianche". Lupi ha aggiunto che la politica deve "superare le lobby dei lavoratori e quelle dei costruttori". Dopo aver espresso insoddisfazione per la scarsa presenza della Giunta in aula, data l'importasnza della materia, Eduardo Bruno (I Comunisti Italiani) ha espresso con soddisfazione voto favorevole alla pdl. "Siamo contenti -ha detto Bruno- il Consiglio ha corretto l'errore politico della commissione. Abbiamo raggiunto un risultato politico per le famiglie.
Il merito va al vicepresidente Gelli e al sindacato che ci ha ricordato la retta via".
Sì anche dello SDI. Pieraldo Ciucchi si è detto soddisfatto del confronto serrato e del dibattito in aula "animato ma civile -ha detto Ciucchi- che ha avuto il merito di far emergere alcune peculiarità della legge ma anche alcuni suoi limiti sul piano giuridico che nel merito hanno carattere secondario."
Luca Ciabatti (Rifondazione Comunista) ha espresso voto favorevole. "Non si può veicolare attraverso l'aula l'idea che la politica sia fuori dalle opinioni sociali.
E' un errore che incrementa il distacco dei cittadini dalle istituzioni. L'aula è sovrana e la costituzione riconosce valore alle libere forme di associazione, valide in quanto esercitano il potere di rappresentanza, senza le quali la democrazia morirebbe". Ciabatti ha aggiunto "i due commi, al di là del loro valore politico ed istituzionale, sono stati riconosciuti importanti. Il Consiglio ha ascoltato il grido d'allarme dei sindacati alla minaccia di levarli dalla legge, grida di morte che la politica ha il compito di urlare." Ciabatti ha ricordato la mostra fotografica alla Feltrinelli International che racconta, per immagini la storia del futuro non vissuto da Gabriele Simoni, morto a soli 23 anni, schiacciato da una parete di cemento.
Jacopo Maria Ferri ha espresso con dispiacere l'astensione del Gruppo Misto "la legge -ha detto- avrebbe meritato un voto favorevole unanime ma permangono i problemi di legittimità che non sono marginali ma sostanziali e avrebbero dovuto indurre l'aula a recuperare la sua sovranità; ciò non significa non avere rispetto verso le categorie sociali ma dialogarci".