FIRENZE- La farmacia come luogo sempre più qualificato di offerta di prestazioni sanitarie e non esclusivamente punto vendita di medicinali. Va in questa direzione il protocollo firmato oggi da Regione Toscana, Urtofar e Cispel (Confederazione italiana servizi pubblici enti locali), già approvato con una delibera di giunta dello scorso 12 marzo, che ha l’obiettivo di sviluppare l’integrazione della farmacia e di consentirle di svolgere un ruolo essenziale nel Servizio sanitario regionale. La farmacia, si dice nel protocollo, deve essere in grado di far fronte alla ‘domanda di salute’ dei cittadini sia attraverso l’offerta, in modo diffuso, di ulteriori prestazioni rivolte alla persona, sia attraverso la partecipazione attiva ai progetti di salute a livello regionale o delle Asl.
“Anche alla luce delle trasformazioni demografiche e dell’invecchiamento della popolazione – afferma l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - oggi le esigenze dei cittadini richiedono interventi e servizi sempre più fruibili nel territorio, in particolar modo nei settori della prevenzione e della cura delle patologie croniche. In questo quadro la farmacia, sia per le professionalità che esprime sia per la sua presenza capillare sul territorio, rappresenta la prima interfaccia tra il Servizio sanitario e il cittadino.
Per questo il ruolo della farmacia e del farmacista si deve caratterizzare sempre di più in modo da privilegiare la professionalità sanitaria piuttosto che gli aspetti commerciali dell’attività”. Assessorato al diritto alla salute, Urtofar e Cispel hanno individuato e definito una serie di prestazioni e servizi da mettere a punto entro il 30 giugno 2007, come obiettivi da conseguire a regime entro il 31 dicembre 2007. Ecco i punti salienti:
1) Prenotazione dei servizi sanitari e pagamento ticket Le Asl provvederanno a fornire gratuitamente a tutte le farmacie convenzionate il collegamento al Centro Unico di Prenotazione (CUP) per via telematica e le farmacie potranno prenotare le prestazioni e riscuotere le quote di compartecipazione a carico del cittadino.
2) Assistenza integrativa protesica.
Asl e farmacie pubbliche e private raggiungono accordi per consentire agli assistiti di rifornirsi dei prodotti protesici anche attraverso le farmacie convenzionate.
3) Assistenza farmaceutica domiciliare. Aziende e farmacie pubbliche e private dovranno rendere operativa un’intesa per l’attivazione di un servizio di consegna domiciliare dei farmaci, limitato a cure non differibili nel tempo e rivolto a soggetti in stato di assoluta impossibilità a recarsi in farmacia.
4) Collaborazione all’informazione e all’educazione sanitaria.
Le farmacie partecipano a iniziative promosse dalla Pubblica amministrazione tese a fornire al cittadino efficaci strumenti di informazione ed educazione sanitaria, per un uso sempre più appropriato del farmaco.
5) Angolo del consiglio. La farmacia si impegna a fornire al paziente consulenze in modo riservato e personalizzato, e a fornire informazioni sui servizi offerti direttamente o accreditati dal SSR presenti sul territorio. Per questo provvederà a destinare uno spazio distinto e riservato per il rapporto con il paziente.
6) Autoanalisi in farmacia.
E’ prevista l’utilizzazione in farmacia di strumenti diagnostici di prima istanza per il monitoraggio di alcune patologie (diabete, ipertensione, coagulazione del sangue)
7) Consegna referti. In farmacia si potranno ritirare i risultati degli esami chimico-clinici.
8) Vigilanza attiva sui medicinali. E’ previsto un progetto per la fornitura ai cittadini di una tessera magnetica in cui sono registrati i dati circa l’erogazione dei farmaci, per verificare eventuali incompatibilità o interferenze.
La tessera potrà contenere anche la prescrizione di farmaci per patologie croniche, in modo da consentire la consegna del farmaco in caso di necessità.
9) Controlli di qualità. I medici riporteranno sulla ricetta il codice a barre del medicinale prescritto, per diminuire la possibilità di errori nella fornitura.
10) Educazione sanitaria. La farmacia parteciperà attivamente alle iniziative regionali e delle Asl sui corretti stili di vita, l’alimentazione, le iniziative contro gli abusi di fumo, alcol, campagne di prevenzione contro l’Aids e altre patologie.
Un gruppo di lavoro è incaricato di monitorare e rendere operativi tutti i progetti contenuti nel protocollo.
(sc/lz)