Dietro quella linea, che i fiorentini possono attraversare soltanto sotto l’occhio vigile di guardie armate e telecamere a circuito chiuso, è stata installata ieri anche una torre d’avvistamento in acciaio, una specie di valico di frontiera, che collega il settore americano a quello fiorentino della città. Il nuovo “Check Point Charlie” rende il Consolato statunitense di Firenze una delle sedi diplomatiche più ‘blindate’ del mondo: il gabbiotto metallico è alto circa 4 metri ed è fornito di comandi elettronici, luci alogene e impianti di condizionamento.
Non è escluso l’utilizzo di vetri anti-proiettile. Gli U.S.A. hanno eretto la torre sulla strada, accanto al marciapiede, deturpando la vista del giardino di Villa Favard.
Questa iniziativa, come la precedente installazione delle gigantesche fioriere di cemento “stile cimitero” che chiudono tutte le vie di accesso al Consolato, è stata presa dal comando statunitense senza avvertire il sindaco Domenici, a capo dell’altra parte della città. La divisione di Firenze in due giurisdizioni separate all’altezza di Lungarno Vespucci risale al gennaio 2003.