Com’era prevedibile, l’unificazione dei cantieri a Porta al Prato ha creato il caos: l’ennesima assurda gimcana che causa un ingorgo permanente sul retro del Teatro Comunale. Oltre agli enormi disagi per i residenti, per i lavoratori e per chi si trova nella zona solo di passaggio, la nuova viabilità contiene anche un elemento paradossale, poiché complica enormemente l’uscita dal centro, invece che incentivarla. Ma non sono soltanto i cantieri della tramvia a gettare nel caos Porta al Prato.
Falcidiata dai cantieri da mesi, la zona si trova in una situazione insopportabile soprattutto perché il Comune continua a far prevalere la presunta ‘sicurezza’ del Consolato statunitense sulla logica e la salute dei cittadini.
"La chiusura al transito di Corso Italia e di Lungarno Vespucci –afferma il Comitato di via Montebello- è da tempo diventata definitiva in spregio al buon senso, al rispetto e alla sicurezza dei suoi abitanti. Per ridare fiato al traffico causato dai cantieri della tramvia a tutto si pensa, tranne che all’unica soluzione logica: la riapertura completa di Corso Italia e Lungarno Vespucci, sfogo indispensabile per il traffico da e verso il Ponte della Vittoria.
Se il sindaco ritiene questa soluzione incompatibile con la sicurezza del Consolato statunitense, potrebbe provare a chiederne lo spostamento in altra sede".