Firenze, 24.5.'07- I ragazzi di due classi dell’ITI-IPIA Leonardo da Vinci e i bambini di due quinte della scuola primaria Goffredo Mameli hanno avviato quest’anno uno studio su alcune importanti tombe etrusche, la “Mula” e la “Montagnola”, situate a Quinto Fiorentino, alle porte di Firenze.
Ad aprile sono andati a visitarle. Fra le tombe, un grande cantiere circondato da alte paratie anti-rumore: qui sotto hanno scavato la galleria dell’Alta Velocità. Accanto alla “Montagnola” una fontana è seccata.
Alla “Mula”, le vasche per l’irrigazione dei campi - lamentano gli abitanti - sono semivuote. Grande stupore e sorpresa: i monumenti più antichi della Toscana, con la cupola (tholos) forse più grande d’Italia (foto in allegato), non sono accessibili al pubblico per motivi di sicurezza! Scarsa la segnaletica, o non aggiornata. Nessuna bacheca informativa. La “Mula”, che sta sotto l’omonima villa, per anni è stata usata addirittura come cantina-frigorifero per la conservazione di carni e vini.
Recentemente, il geologo della Soprintendenza Archeologica ha dichiarato a rischio la tomba a causa dei lavori di scavo per il tunnel dell’Alta Velocità ferroviaria. Ma non sono stati notati strumenti che misurino, nei dintorni, il livello della falda acquifera.
Quanto alla “Montagnola”, ha l’ingresso completamente avvolto da tubi Innocenti e accuratamente sigillato: da anni, ormai, non ci si può più entrare.
Nella foto le classi della Leonardo Da Vinci che hanno promosso il progetto “Etruschi fuori porta
I ragazzi sono stati fortunati, perché qualche settimana più tardi hanno potuto ammirare da vicino, nella sede fiorentina della Soprintendenza, gli arredi trovati nella “Mula”.
Ma non c’è posto per esporli al pubblico: mancano le risorse per allestire gli spazi adeguati.
Sono venute spontanee allora alcune domande.
Perché è stato deciso di far passare la galleria TAV proprio qui, fra le strutture pericolanti di due importantissimi monumenti, unici nel territorio fiorentino (risalgono al VI-VII sec. a.C.)? Le istituzioni che devono tutelare i beni culturali non sapevano dei rischi che possono insorgere? L’abbassamento della falda, le vibrazioni provocate dai lavori, e domani il passaggio dei treni, non rappresentano forse una minaccia alla “vita” di queste meraviglie? E perché lo Stato non stanzia le risorse necessarie alla valorizzazione dei nostri beni culturali?
Per avere risposte certe e qualificate, oltre agli esperti locali le scuole hanno pensato di invitare alla presentazione di fine anno del progetto didattico “Etruschi fuori porta” (programma in allegato), il prossimo sabato 26 maggio in Aula Magna all’ITI Leonardo da Vinci di Firenze (via del Terzolle 91), la stessa Soprintendenza Archeologica della Toscana, che ha assicurato la propria presenza, dopo aver offerto una preziosa collaborazione alla ricerca storica e ambientale svolta dagli studenti.
L'incontro è aperto al pubblico.