Firenze, 22 maggio 2007- La tarda primavera ha scatenato una vera e propria invasione di afidi sulle colture e sulle piante ornamentali. Colpa del clima ‘pazzo’ e di un inverno che, mantenendo temperature ben sopra le medie stagionali, non ha aiutato a decimare le forme svernanti dei pidocchi delle piante. Uno sviluppo innaturale con agricoltori e semplici amanti del giardinaggio che si sono trovati a affrontare il problema con insetticidi o rimedi biologici. Da tutto questo emerge anche un dato positivo: l’incremento di oltre il 30 per cento degli insetti utili nella lotta ai parassiti che colpiscono le coltivazioni.
“C’è sempre più attenzione – spiega Simone Tofani, responsabile del Settore tecnico della Cooperativa Agricola di Legnaia – a trovare rimedi rispettosi dell’ambiente e questo ha portato a un incremento notevole dell’utilizzo di insetti utili.
L’innaturale invasione di afidi che ci siamo trovati a affrontare in questo periodo ha creato non pochi problemi alle coltivazioni in serra di piante ornamentali, ma anche a quelle di ortaggi o alle piante da frutto in tutta la regione. L’area fiorentina non fa differenza, basti pensare alle difficoltà create dai pidocchi ai peschi nella zona di Scandicci. Abbiamo registrato una crescita notevole della richiesta di insetti utili, in particolare larve di coccinella (Adalia Bipunctuta) e di crisoperla (Crisoperla Cornea), grandi divoratrici di questi parassiti.
Si parla di circa un migliaio di unità per la prima e di circa 14mila per la seconda. E’ un segnale molto positivo per la qualità delle produzioni locali, che abbattono così l’uso di antiparassitari”.
L’utilizzo degli insetti utili permette interventi contro un’ampia gamma di parassiti e insetti dannosi.
“In questi anni – ricorda Tofani – abbiamo combattuto con successo la battaglia contro la metcalfa, una sorta di farfallina che ricopre di melata le piante, dai rovi alle viti, favorendo lo sviluppo di funghi.
L’insetto arrivato dagli Stati Uniti è stato combattuto con il suo antagonista naturale, il Neodrynus Typholocibae, un parassitoide che attacca le forme giovanili della metcalfa. Risultati particolarmente importanti li abbiamo ottenuti sulle colline di Scandicci, in particolare a Giogoli, dove c’era una vera e propria infestazione. In questo caso si interveniva all’aperto e non in serra e il clima caldo ha favorito il crearsi di un equilibrio biologico. Il ricorso agli insetti utili avviene soprattutto in serra e abbiamo registrato una crescita impressionante nelle richieste di miridi per combattere la ‘mosca bianca’, circa 2.500 unità, di fitoseidi che combattono i ragnetti rossi, afidi che infestano pomodori, peperoni, cetrioli e altre coltivazioni orticole, arrivati a 16mila unità, e dell’ ‘Orius levigatus’ per controllare i tripidi, insetti che colpiscono zucchine, cetrioli, pomodori e peperoni, per cui sono arrivate più di mille richieste.
Buona anche la quantità richiesta delle arnie di bombi, usati per l’impollinazione, arrivate a superare quota 30. Il dato, in ambito locale e regionale, è estremamente positivo: c’è una crescente attenzione per la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione dell’uso di antiparassitari. Questo rappresenta un valore aggiunto per la qualità delle coltivazioni locali. Come Cooperativa Agricola di Legnaia, concessionari in esclusiva per la Bioplanet, azienda di Cesena che produce insetti utili, abbiamo il polso del mercato, sia in abito locale che regionale, e direi che l’incremento nell’utilizzo è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, arrivato a far registrare un + 30 per cento negli ultimi 12 mesi”.