Firenze, 20 aprile 2007- E per proteggere da nuovi danni alle foglie gli olmi di particolare interesse ornamentale che già sono stati infestati negli anni precedenti, come avvenuto in particolare nel senese e nel comune di San Gimignano, il consiglio è di intervenire precocemente sugli adulti o sulle giovani larve (della prima generazione) con trattamenti alle foglie.
Dopo la comparsa di alcuni focolai nel 2005, nel 2006 gli attacchi di questo insetto su alberi isolati o filari si sono intensificati creando preoccupazione per le sorti degli olmi in diverse zone della Toscana.
Nell’inizio aprile 2007, in coincidenza con l’emissione delle nuove foglioline sugli olmi, sono ricomparsi in varie località gli adulti svernanti della Galerucella, piccolo crisomelide che vive nutrendosi esclusivamente di queste piante. Gli adulti che svernano alla base delle piante in screpolature e fessure dei tronchi, insinuandosi anche all’interno delle case, si nutrono delle foglie bucherellandole, mentre le larve “scheletrizzano” le foglie che finiscono così per seccare precocemente e cadere prima del tempo.
L’insetto completa più di una generazione l’anno, deponendo le uova sotto le foglie e quindi nel corso della stagione vegetativa gli olmi possono essere attaccati più volte fino ad arrivare ad una completa defogliazione delle piante.
Nel periodo fine aprile-inizio maggio si potrà eventualmente intervenire con prodotti a base di Bacillus thuringiensis var.
tenebrionis. Prima di effettuare il trattamento – sottolinea l’Arsia – è meglio controllare la parte inferiore delle foglie per verificare la presenza delle giovani larve (inizialmente di colore nero e successivamente con fasce longitudinali gialle), dove il microrganismo ha un’azione più efficace.
