Fervono i preparativi dell’inaugurazione del restauro del ciclo di affreschi di Filippo Lippi a Prato: tra meno di due settimane, Francesco Rutelli, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per i Beni e le Attività Culturali presenterà il restauro, durante la cerimonia di inaugurazione che si terrà in Duomo sabato 5 maggio alle ore 12.30. Una presenza molto importante dal momento che si tratta del primo Ministro dei Beni Culturali che inaugura un restauro a Prato. Oltre al premier interverranno all’inaugurazione numerose autorità tra cui Mario Lolli Ghetti, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana; Paola Grifoni, soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle province di Firenze, Pistoia e Prato; Bruno Santi, soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico delle province di Firenze, Pistoia e Prato; monsignor Gastone Simoni, Vescovo di Prato; Claudio Martini, presidente della Regione Toscana; Massimo Logli, presidente della Provincia di Prato; Marco Romagnoli, sindaco della Città di Prato.
Per Isabella Lapi Ballerini e Cristina Gnoni Mavarelli che hanno progettato e diretto i lavori: “Il restauro, messo a punto a seguito di una complessa elaborazione progettuale ed ora concluso dopo sei anni di lavori, riconsegna ai visitatori e alla lettura critica un testo figurativo riportato alle proprie potenzialità sia dal punto di vista conservativo che da quello della qualità pittorica ”.
Durante l’inaugurazione sarà proiettato un video di 7 minuti che riassume per immagini quello che è stato uno dei più importanti e complessi interventi conservativi condotti negli ultimi venti anni in Italia.
Iniziato nel 2001, il restauro è stato interamente finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con un contributo della Provincia e della Diocesi di Prato, diretto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato. Per non precludere al pubblico la visibilità dell’opera durante gli anni del restauro, è stato progettato e realizzato – con l’impegno della Provincia e dell’Agenzia per il turismo - un innovativo cantiere che ha permesso a migliaia di visitatori l’accesso sui ponteggi durante i lavori.
In quattro anni, da maggio 2002 a maggio 2006, solo di sabato e domenica, hanno visitato gli affreschi circa 10.000 persone di cui il 40% stranieri. E’ stato anche definito “ponteggio d’artista” perchè sulla parete che isolava il cantiere dal presbiterio, il maestro Emilio Farina aveva realizzato l’opera “Fons Vitae Christus”. “La Provincia ha sostenuto con convinzione il progetto di Lippi nell’ottica di una strategia di promozione integrale del territorio – sottolinea il presidente della Provincia – lo stesso impegno, anche attraverso l’attività dell’Apt, metteremo adesso nella valorizzazione del capolavoro restituito”.
Per Prato la restituzione di questo grande capolavoro è un’occasione importante per far conoscere la città ad un vasto pubblico. Prato conserva infatti uno dei patrimoni più significativi dell’arte del Trecento e del Quattrocento italiano. Dalla Cattedrale di Prato, con lo straordinario pulpito di Donatello, il ciclo di affreschi di Filippo Lippi per la Cappella Maggiore e quelli di Agnolo Gaddi e Paolo Uccello per le Cappelle della Cintola e dell’Assunta, la Madonna col Bambino, delicato capolavoro in marmo bianco, di Giovanni Pisano, il pulpito di Antonio Rossellino e Mino da Fiesole, tanto per citarne alcuni; al Museo dell’Opera del Duomo e il Museo di Pittura Murale; da Santa Maria delle Carceri, capolavoro di Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico, al Castello dell’Imperatore.