Firenze – Grande successo di pubblico, di critica, di stampa. Il cammino di Cézanne a Firenze (Palazzo Strozzi, 2 marzo - 29 luglio 2007) procede oltre le migliori previsioni. A circa sei settimane dall’esordio, la mostra infatti è ormai prossima a quota 100 mila visitatori, cifra che la proietta verso il record di Botticelli e Filippino che, come noto, superò i 300 mila.
Negli ultimi sette giorni i visitatori sono stati 15.971, con una media di 2.282 al giorno e punte di 3000 nel giorno di Pasqua e di 3.400 per Pasquetta.
Tutto ciò porta il totale a 93.092, con una media quotidiana generale di 2.271 ingressi.
Cézanne a Firenze presenta, come noto, oltre 100 capolavori delle più famose collezioni internazionali, ed è dedicata, oltre che al maestro di Aix, all’epopea intellettuale di due giovani e lungimiranti collezionisti americani residenti a Firenze, Egisto Paolo Fabbri (1866 – 1933) e Charles Alexander Loeser (1864 - 1928). Tra Ottocento e Novecento, Fabbri e Loeser raccolsero infatti nelle loro ricche dimore in città circa 50 dipinti di Cézanne, contribuendo non poco all’affermazione di un artista sperimentale e solitario, disprezzato in vita dalla grande critica, oggi venerato come ‘padre della pittura moderna’.
La mostra è posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica ed è promossa e prodotta dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e realizzata dalla Fondazione Strozzi.
I curatori sono Francesca Bardazzi, nota studiosa del collezionismo di Cézanne in Italia, e Carlo Sisi, già direttore a Palazzo Pitti della Galleria d’Arte Moderna, uno dei massimi esperti del periodo.
L’assoluta particolarità di Cézanne a Firenze sta nell’aver riunito per la prima volta, le opere più notevoli delle raccolte Fabbri e Loeser che, prima di essere disperse negli anni tra le due guerre mondiali, furono le più importanti al mondo. In netta controtendenza rispetto allo spirito estetico del tempo, e con grande meraviglia dello stesso artista, Fabbri arrivò infatti a possederne 32 dipinti, Loeser 15.
Collezioni che diffusero l’apprezzamento per Cézanne tra la comunità internazionale e che provocarono nell’ambiente artistico di Firenze una svolta verso le poetiche dell’avanguardia.
L’esposizione offre dunque sia l'occasione unica di ammirare, per una volta affiancati, capolavori oggi dispersi ai quattro angoli del globo; sia il piacere di riscoprire una Firenze cosmopolita e un contesto intellettuale raffinato, che ebbero per protagonisti personalità come Bernard Berenson, Vernon Lee, Edith Wharton e tantissimi altri studiosi, artisti, scrittori.
Sono oltre venti i Cézanne in mostra, tra cui i celebri La signora Cézanne sulla poltrona rossa, Casa sulla Marna (eccezionalmente prestata dalla Casa Bianca), Frutteto, Le Bagnanti e la Cena in casa di Simone, copia giovanile dell’omonima opera di Paolo Veronese, scomparsa dal 1945 e ora ritrovata dalla curatrice.
Come riferimenti sono esposte numerose tele di Pissarro,Van Gogh, Matisse, Sargent, Denis, Cassatt, Weir, La Farge, artisti europei e americani accanto a contemporanei italiani: Fattori, Gordigiani, Soffici, Andreotti, Rosso, Ghiglia, Rosai, ecc.
Particolare rilievo l’esposizione dedica alle figure di Fabbri (erede di emigranti fiorentini e lui stesso pittore) e Loeser (di origine tedesca), le cui famiglie avevano accumulato negli Stati Uniti ricchezze straordinarie. Uno zio di Fabbri era socio del famoso banchiere Pierpont Morgan.
Dice il presidente Edoardo Speranza: “Dopo i successi delle mostre sul Rinascimento (Botticelli e Filippino, Arnolfo di Cambio, Leon Battista Alberti, Giambologna, Leonardo), l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze sottolinea con questo nuovo evento il proprio impegno per la riscoperta e il recupero della natura internazionale di Firenze, e per qualificarne l’offerta culturale”.