Il Ministero della Famiglia lancia la prima Conferenza Nazionale sulla Famiglia che si terrà a Firenze dal 24 al 26 maggio, e che dovrà segnare la linea delle politiche governative a partire dalla riflessione sulla famiglia "come soggetto titolare di diritti". La Conferenza è stata lanciata in concomitanza con la convocazione del family day. Rosy Bindi stessa chiarisce quale concetto di famiglia è sotteso all’iniziativa ministeriale: "ci vogliamo occupare delle famiglie semplici, delle famiglie normali" tanto che il logo della Conferenza ritrae un uomo e una donna (incinta) con un bambino in braccio ed una bambina per mano nel quale, visto che mediamente i nuclei familiari italiani non sono certo composti da tre figli, si può anche leggere un sostegno alla prolificità.
La Conferenza Nazionale sulla Famiglia non ha obiettivi limitati all’Italia, anzi propone un’Alleanza per la Famiglia, sulla scia dell'appello lanciato a livello europeo dalla attuale presidenza tedesca dell’Unione europea, tanto che è prevista a Firenze la presenza della ministra tedesca per la Famiglia,, Ursula von der Layen, oltre a quella di altri rappresentanti europei interessati al progetto.
La lega italiana famiglie di fatto terrà proprio a Firenze il 26 Maggio il suo congresso annuale, in concomitanza con il convegno nazionale sulla famiglia.
"Riteniamo importante costruire a Firenze in occasione di questa iniziativa ministeriale una mobilitazione che ponga al centro del dibattito l’autodeterminazione di tutte e di tutti -afferma un documento di Azione gay e lesbica, che convoca l'Assemblea di Facciamo Breccia lunedì 23 aprile ore 21 presso la Sede- la necessità di politiche sociali non legate ad una lettura ideologica e integralista, la richiesta di cancellazione di leggi confessionali a livello nazionale (in particolare la legge 40) e locale (la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza portata avanti dalla Regione Lombardia attraverso la legge sull’obbligatorietà del seppellimento del feto) ma anche europeo (principalmente in Polonia dove stanno per essere varate delle leggi fortemente discriminatorie verso donne, lesbiche, gay e trans)".
Si tratta di una reazione alle pesanti parole di Bagnasco, presidente della CEI, contro il concetto di autodeterminazione: "Una società che codifica l'assoluta libertà di ciascuno su se stesso, ad esempio con l'autodeterminazione senza alcun limite rispetto allla morte, si pone sulla via dell'implosione: l'assoluta libertà sciolta da ogni vincolo è la premessa per qualsiasi forma di violenza, sopraffazione, conflitto".