Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema a proposito del sequestro dell'inviato di repubblica Daniele Mastrogiacomo. Dopo il rilascio dei due tecnici italiani in Nigeria, ora il governo è tutto concentrato per la sua liberazione. Recapitato intnato all'agenzia di stampa afgana un nuovo messaggio audio dell'inviato di Repubblica sequestrato il 5 marzo: «Il mio nome è Daniele Mastrogiacomo, sono un giornalista di Repubblica. Come vedete, mi trovo in buone condizioni fisiche».
"In queste ore apprendiamo dalle agenzie che il sequestro del giornalista di Repubblica -propone il consigliere provinciale di Firenze Lensi (FI)- Daniele Mastrogiacomo, in mano ad una banda di talebani, potrebbe durare più del previsto.
Credo sia compito anche degli Enti Locali dimostrare in modo inequivocabile l'attenzione delle istituzioni verso questo intollerabile atto di violenza e sopruso. Un atto che non solo priva un individuo della propria libertà, ma ferisce gravemente anche l’Afghanistan e tutti coloro che, come Mastrogiacomo, con il proprio lavoro operano perché in quel paese sia concessa la pace e la democrazia. Chiedo quindi al presidente Renzi di far sì che l’immagine del giornalista di Repubblica sia esposta sulla facciata principale del palazzo Medici Riccardi".