FIRENZE- “A seguito dell’intervento militare in Afghanistan, la risposta della Toscana non può che essere una e una sola: attivare un intervento umanitario a sostegno della popolazione civile e sviluppare i progetti di cooperazione e di aiuto con i Paesi del sud del mondo”. E’ quanto ha annunciato il presidente della Regione, Claudio Martini, che ha aperto ieri la terza conferenza regionale sulla cooperazione internazionale, in svolgimento a Firenze presso la sede dell’Istituto Agronomico d’Olteremare.
Martini ha rivolto un appello agli enti locali e alle associazioni di volontariato e all’intera comunità regionale per far fronte a questo impegno. “E’ questo il contributo della Toscana alla lotta al terrorismo – ha aggiunto Martini – precisando che la Regione invierà aiuti alla popolazione civile dell’Afghanistan per un valore di 150 milioni; si tratta di quasi 40.000 confezioni di materiale sanitario – medicinali, antibiotici, cotone, garze, bisturi, cateteri e altri presidi – che nel giro di una settimana partiranno per l’ospedale che Gino Strada, il fondatore di Emergency, ha fatto nascere a Kabul nonostante la forte opposizione del regime dei Talebani.
La Toscana è la prima istituzione italiana a rispondere positivamente all'appello lanciato dall'Afghanistan. Il presidente Martini ha avuto un colloquio telefonico con il dottor Gino Strada, il quale gli ha segnalato la drammatica situazione in cui si trova ad operare.
“Qui manchiamo di tutto - ha detto Strada, ringraziando Martini per la decisione della Toscana - e noi vediamo che tutti parlano di guerra, ma nessuna fa niente di concreto”.
Il presidente Martini ha assicurato che dopo questo primo invio la Regione continuerà a seguire la vicenda perché - ha detto – “purtroppo questo dramma non sarà di breve durata”.
“Di fronte al drammatico scenario internazionale che stiamo vivendo dopo il terribile attentato dell’11 settembre – ha spiegato Martini - lo strumento della cooperazione internazionale diventa ancora più importante per tutti coloro che credono fermamente nella via della pace.
Il modo migliore per combattere il terrorismo e la violenza che fanno leva sulla disperazione e sulla mancanza di speranza nel futuro di tanta povera gente, è quello – ha sottolineato – di estirpare i germi dell’odio su cui prosperano. Per questo l’impegno della Toscana è quello non solo di portare avanti i progetti di cooperazione già avviati, ma di potenziarli ulteriormente”.