Firenze, 21 Febbraio 2007- Entro il 30 marzo la presentazione del progetto “revisionato” delle linee 2 e 3, e l’approvazione entro fine aprile; entro il 31 dicembre 2008 la consegna della linea 1, funzionante; il sistema completo nel 2010. Questi i tempi di realizzazione della tranvia fiorentina, secondo il vicesindaco di Firenze, Giuseppe Matulli, ascoltato oggi dalla commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale toscano. “La tranvia è un’infrastruttura ormai indispensabile, un mezzo di trasporto pulito ed efficiente che permetterà alla città di respirare – commenta il presidente della commissione, Erasmo D’Angelis (Margherita) - A Firenze, per ogni bambino che nasce vengono immatricolati 8 tubi di scappamento.
Ormai i capolavori della storia dell’arte custoditi in piazza Duomo, dal Battistero al Campanile di Giotto, sono ridotti al ruolo di spartitraffico. E’ paradossale che proprio adesso, che finalmente i progetti di mobilità più efficiente ed ecologica si concretizzano, ci siano opposizioni così drastiche alla tramvia e all’attraversamento del centro fiorentino. Tra pochissimi anni i fiorentini potranno finalmente riutilizzare il tram per spostarsi in città, come accadeva fino al 1960, e sono previsti 40 milioni di viaggiatori l’anno”.
Questi in particolare, secondo quanto riferito dal vicesindaco, i principali punti critici che hanno richiesto una revisione, oltre all’eliminazione delle linee elettriche aeree in Piazza del Duomo: lo spostamento della fermata di Santa Maria Novella, in modo da garantire la massima vicinanza ai binari ferroviari; la semaforizzazione degli attraversamenti pedonali; lo spostamento della fermata all’aeroporto di Peretola, per rendere la linea 2 più compatibile con l’insedimentro di Castello; il passaggio della linea 3, per Careggi, dalla stazione; una fermata nel sottopasso dello Statuto; alcune correzioni che riguardano il sottopasso di Viale Guidoni, la strettoia di Via di Novoli, la zona tra Viale Redi e Viale Belfiore, la zona di Careggi, il nuovo Meyer.
Particolare attenzione – ha aggiunto la soprintendente per i beni architettonici e il paesaggio Paola Grifoni, anche lei chiamata in audizione dalla commissione – viene dedicata ad alcune situazioni delicate: piazza del Duomo, Piazza Paolo Uccello, il ponte sull’Arno, l’area delle Cascine con il nodo di Piazza Vittorio Veneto, Viale Talenti. Critico l’intervento di Paolo Marcheschi (Forza Italia), che in primo luogo ha ribadito la richiesta di aprire l’audizione anche ai comitati. “Non ci si può sciacquare la bocca con le belle parole dei progetti europei, senza considerare che Firenze ha caratteristiche sue proprie che la differenziano dalle grandi città europee, a partire dalle strade del centro, strette e inadatte al passaggio dei binari – ha aggiunto – Parliamo piuttosto dei veri problemi; ad esempio, perché la linea per Scandicci non passa dall’ospedale di Torregalli ma passa dall’Ipercoop? Come mai il project financing “in salsa fiorentina” è senza rischio d’impresa? Cos’è questo se non un appalto mascherato?” Favorevole alla tranvia si è detto invece Pieraldo Ciucchi (Sdi): “Un mezzo capace di affiancare grandi prestazioni trasportistiche ad elevati standard di confort per i passeggeri – ha detto - che può anche essere vista come occasione per intervenire in modo complessivo sullo spazio urbano”.
“Mi sembra però che a Firenze si sia arrivati ad alcuni passaggi e verifiche fondamentali troppo tardi – ha aggiunto – Mi chiedo come mai il progetto non sia stato affidato fin da subito ad un pool di esperti che avessero già maturato un’esperienza significativa in questo settore”. Per Monica Sgherri (Rifondazione comunista), “bisogna avere la consapevolezza che per la tranvia questi sono gli anni più difficili: scontiamo adesso gli errori passati e contemporaneamente dobbiamo fare i conti con i cantieri.
Ma non è il momento di cavalcare il dissenso”. La consigliera ha proposto alla commissione di organizzare un’iniziativa pubblica di discussione sul sistema complessivo del trasporto pubblico urbano e sull’intermodalità. E proprio sull’intermodalità e sulla necessità di favorire l’interconnessione fra tutte le zone della regione è intervenuto anche Mario Lupi (Verdi), per il quale “è giusto che la Regione investa tanto su Firenze, se si parte dalla consapevolezza che Firenze è parte integrante del sistema complessivo della Toscana”.
“La commissione continuerà a monitorare l’andamento dei lavori – ha concluso il presidente D’Angelis – E, a dimostrazione della nostra disponibilità ad ascoltare tutti, il prossimo 8 marzo alle 14 convocheremo per un’audizione anche i comitati”. «Sconcerto e perplessità. Sono le sensazioni emergenti dall’audizione di Matulli in sesta commissione». Così il Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marco Cellai commenta l’audizione di stamani in commissione consiliare Trasporti del vicesindaco di Firenze.
«Sconcerto – spiega l’esponente di An – perché abbiamo appreso, dalle sue dichiarazioni, che la scelta di far transitare il trenino-tram in Piazza del Duomo è dovuta al fatto di non dover penalizzare i portatori di handicap e per aver ridotto le problematiche Tramvia-Statuto all’abbattimento, o meno, degli alberi storici». «Perplessità – prosegue Cellai – su una concezione “arrogante” del potere che, infischiandosene della città, e financo del suo organo elettivo, determina già da adesso i tempi dei primi lavori per le linee 2 e 3, fissandoli ad aprile, e al contempo non fornisce alcuna chiarezza sui costi delle singole parti e dell’operazione tramvia nel suo complesso».
«Ciliegina sulla torta – conclude – le amene dichiarazioni del Presidente D’Angelis per il quale la tramvia è un’infrastruttura ormai indispensabile giacché a Firenze, per ogni bambino che nasce, vengono immatricolati otto tubi di scappamento». «Ma i fiorentini – chiede dunque il Consigliere – devono fare più bambini o comperare meno auto e motocicli? E una metropolitana non avrebbe ancor meglio assolto al compito di far respirare la città?»