Arriva dal passato una rassegna della storia della moda e del gusto, che oggi da patrimonio storico-culturale può trasformarsi in un sorprendente strumento di ispirazione creativa a disposizione dell'industria tessile e del mondo della formazione.
E' un vero e proprio patrimonio nascosto quello che verrà portato alla luce il 30 marzo 2007 nel Museo del Tessuto di Prato in una mostra per la prima volta in Europa interamente dedicata ai campionari storici. Una rassegna - dal titolo Towards an european texile DNA - Alla scoperta del DNA tessile europeo - non solo destinata a fare la gioia dei designer e degli stilisti di professione, ma che si annuncia di grande interesse per un più vasto pubblico di appassionati.
Realizzati dalle aziende come strumenti di lavoro e, soprattutto, per illustrare alla clientela la produzione, questi volumi offrono con le loro piccole parti di tessuto, ordinatamente presentate pagina per pagina, altrettanti capitoli di una lunga vicenda.
Organizzate cronologicamente, secondo un susseguirsi di edizioni a ritmo delle stagioni semestrali della moda (primavera-estate e autunno-inverno), queste raccolte ricostruiscono la vita dell'azienda, spesso anche di grandi nomi, riannodando i fili sottili dell'evoluzione del gusto.
Il tutto arricchito da una visione anche "scientifica" per le caratteristiche delle fibre e delle colorazioni e per le tecniche impiegate in ciascuna lavorazione.
I volumi raccontano quindi la storia della moda e delle tendenze, soprattutto nei casi delle testimonianze di maggior pregio, quando al campione si accompagnano le note, i disegni degli abiti, la trasposizione su carta millimetrata, che mostrano con competenza e passione i dettagli che fanno la differenza.
Sensibili alle sollecitazioni dei tecnici, degli stilisti e soprattutto delle aziende tessili e dell'abbigliamento oggi alle prese con impegnative operazioni di innovazione per riposizionarsi sui mercati liberalizzati, i Musei del Tessuto della rete Acte, coordinati da quello di Prato, hanno deciso di scendere in campo, valorizzando questo patrimonio inestimabile.
Un'iniziativa sicuramente preziosa ed in linea con il crescente interesse dei consumatori per tutto quanto fa vintage e gode di un valore aggiunto culturale, etico e fortemente caratterizzato dal punto di vista territoriale.
"Questi reperti, un tempo snobbati e trascurati - afferma il direttore del Museo del Tessuto, Filippo Guarini - sono divenuti oggi un vero e proprio oggetto del desiderio per gli spunti che possono fornire ai designer e agli stilisti: non a caso alcune aziende negli ultimi anni hanno organizzato e ampliato i propri archivi, sia per sfruttarne le potenzialità creative che a fini culturali.
E' da queste vere e proprie miniere di know how produttivo che sono stati "estratti" i campionari da esporre, molti dei quali dell'area pratese, altri provenienti anche da città tessili europee".
A partire dal gioiello d'oltralpe del Campionario parigino dell'inverno 1889 di Jean-Claude Freres, Service des Nouveautés Textiles: una raccolta contenente campioni di lane e anche straordinari figurini acquerellati a mano per illustrare la confezione dell'abito. E ancora una testimonianza del Fabbricone, la grande fabbrica pratese a ciclo completo, che negli anni della sua massima espansione ha dato lavoro ad oltre mille operai; gli splendidi cataloghi Art Nouveau della ditta Peyron produttrice di tappeti tessuti a mano.
Altri contributi sono infine in arrivo dalla città catalana di Terrassa, da quella francese di Roubaix, da quella belga di Verviers e da quella polacca di Lodz.
La mostra nasce nell'ambito del progetto Twintex Museums e sarà inaugurata il 30 marzo, in contemporanea allo svolgimento del convegno che si terrà nella tessa sede del Museo del Tessuto il 30 e il 31 marzo.