Firenze, 11 gennaio 2007- Chi lascia l'auto negli spazi a sosta promiscua vicino agli ospedali di Careggi e del Meyer dovrà pagare con tariffa agevolata anche la prima ora, essendo particolarmente complesso il controllo dell'ora gratuita. E' una delle modifiche previste da una delibera approvata dalla giunta comunale nella ultima seduta 2006. Si tratta dell'atto che integra il contratto di servizio della Sas (Società servizi alla strada) che dal 1° gennaio ha rilevato i servizi di gestione e controllo della sosta finora svolti dalla Firenze Parcheggi.
Ebbene, nel disciplinare allegato sono contenute alcune modifiche che avranno riflessi concreti sugli automobilisti. In concreto è stata abolita la prima ora gratuita di sosta negli spazi a sosta promiscua in alcune strade della zcs 3 e della zcs 9 vicini agli ospedali di Careggi e del Meyer. Una decisione motivata dalla difficoltà di controllare il rispetto della gratuità della prima ora . Per quanto riguarda le tariffe, la sosta costa 30 centesimi all'ora pagabili al parcometro. Oppure per chi utilizza il gratta e sosta 40 centesimi per tre ore consecutive.
Tra le altre novità la possibilità per chi lavora in ztl (attività non saltuaria) di posteggiare nella zcs limitrofa (spazi promiscui) con una tariffa scontata. E la possibilità per coloro i quali prestano assistenza alle persone non autosufficienti di lasciare l'auto per un tempo più lungo: finora era vincolato a 4 ore frazionate. Il diritto di sosta gratuita per chi presta assistenza è esteso anche alla sosta promiscua della zcs di residenza dell'assistito che, ulteriore novità, può essere anche un bambino al di sotto di 10 anni.
Infine è stata abrogata anche la possibilità per i veicoli delle società che gestiscono servizi come Enel, Telecom e altri gestori di telefonia fissa e via dicendo di parcheggiare gratuitamente nei posti a sosta promiscua e in quelli per i residenti. Sono esclusi da questa normativa (e quindi possono ancora sostare gratuitamente) i mezzi delle società di servizi pubblici locali con contratto di servizio stipulato con il Comune di Firenze.
Sul tema della sosta e della sentenza della Cassazione che ha invalidato le multe ecco il parere del vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi: «Dopo la sentenza delle sezioni unite civili della Cassazione secondo la quale nei centri urbani - ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica - gli amministratori comunali hanno l'obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria, l'Assessore al traffico esulta perchè il Piano urbano del traffico (Pgtu) individua tutto il centro abitato come zona di rilevanza urbanistica e quindi fuori dalla sentenza della Cassazione.
Ma le ZCS a Firenze sono 13 più due ampliamenti ed una previsione di ampliarle ulteriormente portandole a 16 entro pochi mesi, e tra queste zone ci sono l'isolotto, novoli, rifredi, castello, legnaia. Queste zone sono di particolare rilevanza urbanistica? Quindi se tecnicamente la sentenza potrà non riguardare Firenze, la questione ci riguarda molto perchè è difficoltoso, dimostrare che tutto il territorio comunale è di "particolare rilevanza urbanistica».
«Il Comune di Firenze rischia una valanga di ricorsi nonostante le rassicurazioni del vicesindaco Matuli secondo il quale la sentenza a sezioni unite della corte di cassazione non avrà nessuna ripercussione sulla organizzazione della sosta a Firenze perché la normativa fiorentina rispetta pienamente il codice della strada».
E' quanto sostiene la consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli. «Anzitutto - ha osservato l'esponente del centrodestra - il Codacons ha già annunciato che ricorrerà contro le multe, dalle prime all'ultima. Peraltro, secondo le prime stime, già il 50% delle contravvenzioni è impugnabile davanti ai giudici di pace, se non ci sono aree di parcheggio libero. Lo stesso Codacons, inoltre, sostiene che sarebbero, molti gli articoli del codice della strada violati dai Comuni, compreso il nostro».
«Quali sarebbero - ha aggiunto Bianca Maria Giocoli - le basi giuridiche che inducono il vicesindaco a sentirsi tranquillo? Forse l'amministrazione ritiene che tutta la città, da Novoli a Gavinana, sia a "rilevante interesse urbanistico" cosi da derogare la normativa? La sentenza prevede delle eccezioni, zone a traffico limitato, aree pedonali o di particolare rilevanza urbanistica, ma i Comuni dovranno comunque dimostrare che si rientra in questi casi. Se fino ad ora non ci sono stati problemi, una sentenza sezioni unite della cassazione dovrebbe indurre alla massima cautela il vicesindaco.
Del resto cosa ci si può aspettare da una giunta che fa cassa con chi deve sostare nei pressi degli ospedali?».
“La Suprema Corte di Cassazione non ha fatto altro che confermare con chiarezza quello che il Codice della Strada prescrive ormai da anni, ovvero che il business del parcheggio su suolo pubblico deve avere dei limiti”. E’ con queste parole che Andrea Baldassari, vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Firenze, commenta la sentenza 116 della Cassazione che, di fatto, ha aperto la strada al rimborso di multe inflitte a coloro che sono stati costretti a parcheggiare sulle strisce blu in assenza di quelle bianche.
Confartigianato Imprese Firenze accoglie con soddisfazione questo chiaro pronunciamento che tende a ristabilire un giusto equilibrio tra la sosta a pagamento e quella non onerosa e sottolinea la propria perplessità sulle eccezioni addotte dall’amministrazione Comunale per giustificare la legittimità delle multe eseguite in violazione dell’articolo 7 (comma 8) del Codice della Strada (secondo il quale in caso di soste a pagamento devono essere predisposti parcheggi senza custodia o senza dispositivi di durata della sosta).
“Siamo sorpresi dai vari distinguo, dalle spiegazioni-giustificazioni addotte in queste ore dal Comune di Firenze per sostenere la presunta legittimità delle politiche tariffarie applicate alle nostre strade, quando è ormai evidente che la progressiva estensione delle zone a controllo sosta (che a Firenze dovrebbero arrivare a coprire l’intero territorio comunale) è effettuata non per controllare (e risolvere) i problemi della viabilità, quanto per batter cassa due volte: con i proventi della regolamentazione della sosta e soprattutto con le multe ad essa collegate” prosegue Baldassari.
Sotto gli occhi di tutti la costante trasformazione di aree della città (anche periferiche) in zone “di particolare rilevanza urbanistica”, status che permette di derogare all’articolo in questione ammettendo la sosta a pagamento, estesa così a Firenze anche a strade defilate non interessate da intensi flussi veicolari, tanto di transito che di sosta. Di massima importanza anche il comma 7 del medesimo articolo che prevede la destinazione dei proventi dei parcheggi per l’installazione, la costruzione e la gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei ed il loro miglioramento, nonché per migliorie alla mobilità urbana.
Un comma che il Comune di Firenze deve necessariamente rispettare specie dopo il percorso intrapreso per “fondere” Firenze Parcheggi e S.A.S (controllata al 100% dal Comune di Firenze, cui nel frattempo è stata affidata senza gara alcuna la gestione della sosta della città) in una società interamente pubblica ad un solo socio: il Comune di Firenze. “Spero che la questione sia serenamente valutata dall’amministrazione comunale e a tal proposito un suggerimento: se davvero il Comune è convinto che la regolamentazione della sosta possa influire decisamente sui problemi collegati alla viabilità, sostituiamo i parcheggi a pagamento nelle Z.C.S.
con un più realistico disco orario, così l’effetto sarà il medesimo, e non si darà l’impressione che paga sempre Pantalone, …… ma incassa come al solito Brighella”.