di Nicola Novelli
Abbiamo cominciato a pubblicare on line Nove da Firenze nei primi giorni del 1997, esattamente 10 anni fa. Prendeva cosi’ forma un’idea partorita circa un anno prima da Stefano Bettega, webmaster comasco oggi docente di digital design all'ISIA di Firenze. Bettega, che aveva appena fondato Mega S.r.l., all’inizio del 1996 mi propose di assumere il ruolo di direttore responsabile di un notiziario locale su Internet. Stavo lasciando la RAI TV al termine di una travagliata esperienza quinquennale e intendevo porre fine alla mia attività giornalistica da professionista.
L'idea di sperimentare le nuove vie della comunicazione on line con un contenitore georeferenziato e che mettesse in valore la tradizione culturale fiorentina nacque nei colloqui preparatori che durarono mesi.
Intanto Bettega lavorava ad un data-base di gestione contenuti e io raccoglievo il mio archivio giornalistico personale risalente alla metà degli anni '80. Il database, che si sarebbe chiamato E-press, si basava su un prodotto Oracle e sarebbe in seguito stato utilizzato anche dai siti internet di alcuni uffici stampa.
Io stavo pensando ad una testata che ricordasse la Fiorenza rinascimentale per proiettarla nel nuovo mondo di internet. Nacquero cosi' il nome del giornale, che in Volgare significa "Notizie da Firenze", e l'idea di utilizzare per la testata non un carattere tipografico, ma un calligramma che richiamasse addirittura il lavoro degli amanuensi. Era un po' con questi riferimenti culturali, legati all'innovazione, ma anche alla tradizione creativa e all'ingegno individuale tipico della Firenze dei secoli d'oro che ci preparammo alla messa on line.
Il progetto prevedeva da subito di dedicare una specifica sezione all'economia innovativa del territorio toscano.
E' singolare notare come, molti anni più tardi, sviluppando un'idea progettuale impressionantemente simile alla nostra (l'innovazione scientifico tecnologica nel solco della tradizione culturale italiana) una potenza editoriale come quella del Sole 24 Ore sia arrivata a concepire, nel 2005, l'inserto settimanale del giovedi', Nova, con una testata e un calligramma che ricordano in maniera imbarazzante il nostro progetto.
Con la differenza che, anziché avere le spalle coperte dalla Confindustria, Nove da Firenze è cresciuto sulle gambe di uno sparuto gruppo di volontari che da un decennio costituiscono la redazione, dedicando parte del proprio tempo libero ad un servizio pubblico sperimentale di informazione di base.
Grazie dunque a giornalisti del calibro di Teodora Corsini e Luca Pisano (professionisti rispettivamente della TV tradizionale e di quella satellitare) che appena possono si affacciano sulle nostre pagine di amministrazione per arricchire l'archivio con la loro firma.
Grazie ad un veterano del giornalismo fiorentino come Alessandro Lazzeri e al giovane Stefano Romagnoli che facendosi strada negli uffici stampa istituzionali della capitale trova il tempo per coordinare la pagina sportiva. E un ringraziamento anche a Roberto Onorati, che con competenza professionale ha ideato la nuova sezione dedicata alla Pubblica amministrazione toscana. Grazie a Marco Rallo; come a Miriam Curatolo che con le sue ricerche sui servizi sociali a Firenze ha guadagnato a Nove da Firenze la stima e il contributo degli enti locali.
Dal 1999, dopo la costituzione della redazione in associazione culturale senza fini di lucro (iscritta nel Registro regionale delle associazioni di promozione sociale), Nove da Firenze è editato da Aperion S.p.A..
Senza l'intelligenza e l'efficacia del suo presidente, Andrea Cardelli, e di tutti i suoi collaboratori forse il nostro giornale on line non esisterebbe più e, certo non sarebbe cosi' letto.
Perché l'ultimo ringraziamento lo dobbiamo proprio al pubblico che ha creduto in noi con fiducia crescente in questi anni, primi fra tutti i professionisti della comunicazione, gli uffici stampa, gli amministratori locali, gli attori sociali e tutti i singoli utenti, soggetti economici e non. Difficile tracciare la mappa della ragnatela di relazioni, apporti, contributi e collaborazioni, che tutti i giorni arrivano a centinaia nella nostra casella di posta.
Facile invece misurare il gradimento che i lettori ci hanno tributato sopratutto di recente e che ci ripaga degli sforzi profusi sin dall'inizio, con l'unico capitale che potevamo investire nel progetto: il nostro lavoro.
Molti i progetti maturati anche negli ultimi tempi e quelli che potrebbero prendere vita nei prossimi mesi, con una certezza cristallina a guidarci: senza il vostro aiuto non possiamo farcela!