Servizi pubblici: nelle pagelle del Difensore civico regionale deraglia Trenitalia, affonda Publiacqua, tra i Gestori resiste solo Enel

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2006 22:43
Servizi pubblici: nelle pagelle del Difensore civico regionale deraglia Trenitalia, affonda Publiacqua, tra i Gestori resiste solo Enel

FIRENZE – Il “Canone inverso” di Publiacqua, per sentire Telecom “Parla con lei”, Trenitalia fa dire “Finalmente domenica”, il Gas si distingue per “La mala educacion”, alle Poste “... e poi non ne rimase nessuno” e solo Enel è alla “Luce del sole”.
I giudizi del Difensore civico regionale, Giorgio Morales, ai servizi pubblici toscani quest’anno non si limitano alla sola assegnazione di voti: “L’ironica consegna di titoli cinematografici ai singoli Gestori – ha spiegato Morales nel corso della tradizionale conferenza di fine anno – se da un lato rendono bene l’idea del servizio reso ai cittadini, dall’altro vogliono essere uno stimolo affinché qualcosa cambi davvero”.
A confermare le scelte, i numeri: il 2006 si chiude con tutti i servizi pubblici in rosso tranne Enel che mantiene il primato (ormai immutato da due anni) confermando il 7,5 del 2005 tanto nei rapporti con l’utenza che nel servizio erogato.

In diminuzione anche il numero delle pratiche aperte (22 nel 2005, 13 nel 2006). Deraglia, invece, Trenitalia: 4 al servizio, 5 ai rapporti con l’utenza dimostrando di essere il settore più ‘caldo’. “Non può far testo – ha precisato Morales – la diminuzione del numero di pratiche aperte. Tanto le 44 del 2005 che le 33 del 2006 raggruppano una molteplicità di istanze aventi lo stesso oggetto e coinvolgono quindi un numero sempre maggiore di cittadini”. L’aumento di un punto per quanto riguarda i rapporti con l’utenza (nel 2005 il giudizio era 4) “indica – ha detto il Difensore civico – solo una maggiore disponibilità dell’azienda a rispondere ai nostri quesiti”.

Revocato il “voto di fiducia” assegnato l’anno scorso a Publiacqua (nel 2005 7/6, nel 2006 6/4,5) perché “è stato disatteso l’accordo per la restituzione del deposito cauzionale e la domiciliazione bancaria delle utenze condominiali”. Publiacqua affonda anche nel numero delle istanze aperte: 52 nel 2005, 75 nel 2006. “Critico – ha rilevato il Difensore civico - è apparso soprattutto il rapporto del Gestore con gli utenti. Frequenti ritardi e inadempienze nella gestione dei reclami hanno fatto lievitare anche l’attività della Commissione mista conciliativa che nel 2006 ha esaminato 60 segnalazioni contro le 16 del 2005”.

In preoccupante aumento anche le segnalazioni, “senza distinzione di territorio”, ha precisato Morales, di casi riguardanti le perdite occulte. “Dalle pratiche giacenti – ha continuato il Difensore civico – risulta che tali perdite sono relative ad impianti privati e pubblici. In questi casi le lamentele riguardano sia il ritardo con cui il Gestore comunica la probabile perdita a seguito di propria lettura, che la dubbia efficacia degli interventi di manutenzione sulla rete idrica”.
Pollice verso anche per Telecom che nel 2006 peggiora il rapporto con l’utenza (4/4 nell’anno in corso, 4/5 nel 2005), ma assegna un 9 alla dipendente che collabora con l’ufficio di via de’ Pucci.

“Questa è la dimostrazione – ha detto Morales – che la collaborazione è possibile e che la disponibilità può essere la migliore risposta anche quando l’azienda non è in grado di risolvere i problemi denunciati”.
Annullate anche le “buone condizioni” di Poste e Gas. Se nel 2005 i voti erano rispettivamente 6,5/5 e 7/5, il 2006 si chiude con una conferma della sufficienza per il Gas sul servizio (7) ma con una piena insufficienza (4) nei rapporti con l’utenza, mentre le Poste si attestano su 5,5 e 5.

“Significativa – ha rilevato Morales - la riduzione degli orari di apertura di alcuni uffici postali nel Comune di Civitella Paganico, dove dall’anno in corso gli sportelli di Pari e Casal di Pari restano aperti soltanto due volte al mese”. Sul Gas, il Difensore civico ha aggiunto che è “ancora scarsa la disponibilità di dialogo con i cittadini. In particolare, Toscana Energia registra fortissimi ritardi nel rispondere ai reclami tanto che in un caso, solo dopo 9 mesi di sollecitazioni, siamo riusciti ad ottenere una risposta convocando direttamente il responsabile del procedimento”.

In questi giorni esce il notiziario annuale di Idra.

32 pagine di rassegna delle principali iniziative dell’associazione nel corso del 2006
La copertina del notiziario in cui Idra riassume le principali iniziative del 2006 è dedicata quest’anno al “buco nero” erariale delle Ferrovie. Il vicepresidente dell’associazione ecologista fiorentina Idra, Pier Luigi Tossani, nel consueto editoriale del notiziario di fine anno ha preso spunto dalle dichiarazioni di Mauro Moretti, nuovo amministratore delegato di FS. “Un bel giorno di novembre”, annota Tossani, “dalla commissione Lavori Pubblici in Senato il nuovo amministratore delegato – arrivato ai vertici delle ferrovie dalle file di quel sindacato confederale che l’Alta Velocità l’ha sempre convintamente appoggiata perché “crea occupazione” (evidentemente non interessa se sana o drogata) viene a raccontare al Paese che le FS si ritrovano sull’orlo del fallimento…”.

Al quale, come è noto, ha contribuito massicciamente la spesa astronomica per l’inutile TAV. “Sembra che le casse pubbliche siano esauste a tal punto che nelle ultime legislature si sta facendo una gran fatica a trovare i soldi non solo per portare avanti i lavori già in corso dell’Alta Velocità, ma anche per manutenere in stato appena decente il parco del materiale rotabile, non mediamente nuovissimo, e per provvedere, ove necessario, al suo ammodernamento”, ricorda Tossani. “La stessa situazione di mancanza di risorse si ripete ovviamente per la gestione e l’adeguamento tecnologico delle strutture fisse della rete esistente”.

Nel bilancio associativo di fine anno, Idra non può fare a meno di osservare che il proprio impegno è appunto rivolto a contrastare “questo genere di politica e di gestione della cosa pubblica, che prima apre le stalle e dopo lamenta che i buoi sono scappati”.
E ancora, si è appreso in questi giorni a proposito di TAV dalla presidente dell’Ottava Commissione del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) Anna Donati, che “Verdi, Rifondazione e Comunisti Italiani, hanno condiviso la proposta del Governo che assegna le risorse per il completamento delle tratte Torino-Milano Napoli”! Sembra quasi che a Roma niente si sappia della galleria infinita TAV tra Firenze e Bologna, più volte inaugurata e ancora però senza binari e per giunta ammalorata.

“Alcuni tratti mal riusciti, infatti”, si legge nell’editoriale di Idra, “sono in corso di demolizione e rifacimento per motivi ancora misteriosi, lunghezze indefinite e spese che non si riesce a vedere, nero su bianco, a carico di chi siano”. Invece di seguitare a buttare soldi pubblici nel pozzo senza fondo della TAV, Idra da sempre propone il raddoppio di capacità della Direttissima Prato-Bologna, realizzabile persino senza quadruplicamento, con spesa irrisoria e ridottissimo impatto ambientale tramite l’adeguamento tecnologico della linea.
In un simile quadro, conclude Tossani, “non sapremmo definire altrimenti che lucida follia politica l’ostinata volontà, da parte del sistema di lobby partitico-finanziario-industriale, di realizzare una nuova tratta Alta Velocità / Alta Capacità sulla direttrice Torino-Lione, o raggiungere Trieste da Milano bucando il Carso, o - ultimamente – riproporre la perversa architettura TAV per collegare Napoli e Bari”.
E a Firenze? Palazzo Vecchio ritiene ancora oggi irrinunciabile il sottoattraversamento AV della città del fiore, scrive Idra, per la modica cifra di circa 1.250 milioni di euro pubblici! Dal canto suo la Regione Toscana condivide pienamente questa impostazione del nodo ferroviario fiorentino.

Ma quella del sottoattraversamento AV di Firenze è secondo Idra una “scelta incongrua anche sul piano trasportistico, dal momento che sussistono alternative di potenziamento ferroviario in superficie. La cantierizzazione avrebbe conseguenze pesantissime sulla vivibilità e sul patrimonio immobiliare pubblico e privato della città”. L’associazione ha dettagliato tutte le ragioni del NO ai due buchi sotto la città ma anche le alternative possibili, raccogliendole in un libro bianco di 108 pagine trasmesso a settembre – con la richiesta urgente di un intervento per salvare Firenze - ai ministri responsabili per le Infrastrutture, i Trasporti e l’Ambiente.
Infine, un pensiero ad alta voce sullo stato della nostra democrazia.

E’ manifesto ormai che il caso TAV rappresenta molto di più che un problema infrastrutturale. Sprechi sistematici e danneggiamenti della dignità dei cittadini e dell’interesse pubblico non devono stupire: sono corollari inevitabili di una politica ispirata dalla società dei consumi e dell’inflazione, sostenuta da poteri oligarchici attraverso lo strumento ormai palesemente insufficiente della democrazia rappresentativa. “Non sarà Idra a salvare il Paese”, scrive Tossani, “ma solo l’innervamento dell’economia e della democrazia partecipative nella società ad ogni livello.

E poiché non è certo pensabile che il sistema che ha causato la crisi possa riformare sé stesso, l’associazione fiorentina non può che auspicare lo sviluppo di un dibattito fecondo sul senso e sui modi della partecipazione come risorsa autentica”.

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