La Toscana risulta la regione leader del viver bene, visto che all'ottavo posto si piazza Firenze (al 23° posto lo scorso anno), decima è Grosseto. E' il risultato della la classifica pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, secondo la quale Firenze risulta come la prima provincia in cui gli italiani vorrebbero vivere.
“Soddisfazione per il risultato, ma con una grande voglia di migliorare ancora” ha commentato il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi “Questo primato della Provincia di Firenze – ha proseguito il Presidente Renzi parlando con i giornalisti a margine della seduta del Consiglio Provinciale in cui si discute del Bilancio 2007 – da un lato ci offre delle conferme sulla bontà della nostra azione amministrativa, nello stesso tempo ci pone di fronte a delle responsabilità che non vogliamo eludere.
Il fatto che il nostro territorio già ora venga percepito da un italiano su quattro come luogo ideale per vivere, ci deve spingere a completare prima possibile i numerosi progetti, sia di carattere ambientale che infrastrutturale, che abbiamo avviato per ottenere una migliore qualità della vita in tutto il territorio provinciale”.
“E’ la conferma di una Toscana del buongoverno e ben amministrata che ha nell’ambiente naturale, sociale, storico e culturale il suo elemento d’eccellenza e di competizione nel mondo globalizzato.
Già oggi, a livello regionale, il cosiddetto terziario (dal turismo al commercio, dall’agricoltura all’artigianato, dalla cura dei marchi al paesaggio) garantisce il 72 per cento del Pil cioè della ricchezza regionale”. Questo il commento di Erasmo D’Angelis, Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale. “Questo non significa che mancano problemi, anzi. Il successo della nostra Regione – continua D’Angelis – impegna tutto il sistema-Toscana, dagli amministratori pubblici alle categorie economiche, ad un maggiore ottimismo, ad uno sforzo di governo e a nuovi investimenti per colmare i deficit nei parametri che determinano la qualità della vita: servizi pubblici locali, infrastrutture ferroviarie e di trasporto, energia pulita e rinnovabile, buongoverno nel settore dello smaltimento dei rifiuti, tutela della qualità dell’aria e dell’acqua, salvaguardia della ricchezza paesaggistica e naturalistica”.
«Il primato nazionale di Siena e del suo territorio nella classifica pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore sulla Qualità della vita è un risultato certamente positivo e di grande soddisfazione.
Da un lato gratifica quanti, istituzioni, forze economiche, sociali e culturali lavorano e operano nel nostro territorio e dall’altro impone a tutti di alzare sempre il livello dell’asticella per mantenere alcuni risultati e migliorarne altri.
La classifica de Il Sole, e le classifiche in genere, al di là del merito di rendere una fotografia più o meno attendibile della nostra realtà, inserendola in un contesto più generale, ha anche il pregio di fornire dati disarticolati su alcuni campi di azione oggetto delle attività di molteplici soggetti.
A conferma che solo dalla sintesi di tanti sforzi e dalla capacità di riuscire a compensare interessi diffusi e non sempre convergenti si possono ottenere risultati importanti.
Senza che vi sia, dunque, un fattore dominante sugli altri, un deus ex machina, a permettere una tale supremazia ma solo una forte cultura di concertazione e condivisione.
Questi risultati, in primo luogo, sono merito dello sforzo di tutti, istituzioni in particolare, che si adoperano per assicurare lo sviluppo del territorio nelle due dimensioni dell’economia con quella del sociale. Il nostro sistema produttivo, nonostante diverse criticità emerse negli ultimi mesi anche a livello di grandi aziende, regge e continua ad assicurare lavoro (una della province con il tasso di disoccupazione più basso), dall’altro è in grado di mantenere quelle condizioni sociali, culturali e territoriali che permettono di crescere, lavorare e vivere al meglio a quanti nascono o decidono di venire a vivere a Siena e provincia.
Alla evidente perdita di competitività di alcuni settori maturi è seguita, in questi anni, la capacità di individuare nuovi settori e modelli produttivi, penso al farmaceutico e biomedicale con la nascita del Parco Scientifico TLS, al distretto del camper ma anche alla filiera agroalimentare e al turismo di qualità.
Positivo, anche se da tempo conosciuto, il tema del lavoro, dei dati sull’occupazione e sul dinamismo economico.
Qualificante, e non casuale, il parametro sui lavoratori provenienti dall’estero impiegati regolarmente.
Il primato ottenuto, infatti, credo che in parte sia dovuto ad un aspetto che da sempre è di fondamentale importanza. Quello della popolazione e della capacità di integrazione tra culture e provenienze differenti. Questo risultato stimola a migliorare ancora e senz’altro a proseguire in questa direzione. Penso alle importanti attività per l’integrazione sociale, per il lavoro e per la formazione dei migranti.
In questa direzione trovo assolutamente non appartenenti alla nostra cultura e preoccupanti alcuni recenti episodi di radicalizzazione del confronto, dall’impedire all’Arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani, di fare una visita in una scuola elementare a San Gimignano, agli atti intimidatori intorno alla realizzazione del centro culturale islamico di Colle.
Se questi fatti, per adesso marginali e ben delimitati, dovessero divenire una costante sino a far crescere nuove forme di intolleranze tipiche di altre realtà sarebbe il primo segnale di cedimento e perdita di stabilità economica e sociale per tutto il territorio.
Tuttavia permangono problemi che non devono essere sottaciuti nemmeno di fronte ad un risultato positivo come questo, e che impongono di proseguire con fermezza un lavoro avviato come quello per superare il ritardo infrastrutturale o per aiutare alcuni settori a superare questa difficile fase economica.
In conclusione, la classifica, che non deve portare all’autocompiacimento, conferma come ormai da anni siamo sulla strada giusta per lo sviluppo del territorio e la qualità della vita dei suoi abitanti e occorre continuare in questa direzione.
E che semmai vanno contrastati coloro i quali chiedono di cambiare direzione, magari facendo false e caricaturali descrizioni di un territorio che non c’è e di presunti ecomostri che nella realtà non esistono».