Firenze, 11 Dicembre 2006- "C'e' un problema sicurezza in tutte le città italiane e quindi anche a Firenze. Mi riferisco soprattutto ad un sottobosco su cui è necessario accendere i riflettori e capire esattamente cosa succede: parlo in particolare del mondo dello spaccio di droga e, anche se in misura minore, di quello della prostituzione. Credo che a questi problemi si debba cercare di rispondere sul piano delle attività investigative, con un rinnovato e maggiore impegno da parte della polizia giudiziaria e della magistratura".
Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici, che si riferisce ai recenti e numerosi fatti di cronaca nera cosiddetta 'minore', ma non per questo da sottovalutare, che si stanno registrando in città. "La nostra è una città sicura - aggiunge il sindaco - Ma noi comunque sentiamo la necessità che gli organi competenti si occupino adeguatamente di alcuni problemi. Come sempre, c'è e ci sarà la massima collaborazione da parte dell'amministrazione comunale e di tutti gli enti locali interessati; però è necessario fare qualcosa di più, perchè il problema della sicurezza non può essere ridotto soltanto alla lotta contro alcune forme particolari di illeciti, come l'abusivismo commerciale.
Che esiste, va combattuto, ma non è l'unico problema". "E' indispensabile anche fare attenzione a qualcosa di più serio che accade nella nostra città, e che riguarda alcuni circuiti particolari - sottolinea Domenici - Mi riferisco ad esempio anche a ciò che accade nell'ambito di alcune presenze di immigrati legate alla criminalità. Su questo punto stiamo facendo un lavoro importante insieme al Consiglio degli stranieri, perchè le comunità straniere vogliono collaborare: ma prima di tutto è necessario un impegno più efficace da parte di chi deve svolgere attività investigativa, ovvero polizia giudiziaria e magistratura".
«Si tratta di un grave attacco contro procura e forze dell'ordine che ogni giorno, con scarsi mezzi e poco personale, fanno il proprio dovere». Così il consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri replica alle dichiarazioni del sindaco Leonardo Domenici.
«Le cronache degli ultimi mesi - ha osservato l'esponente del centrodestra - sembrano riferire di una costante presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Una strategia voluta dall'allora dal ministro degli Interni Pisanu che ha portato alla creazione del "poliziotto di quartiere" nella quale si può rintracciare, oltre che un ovvio profilo di repressione dei reati, anche una finalità di prevenzione.
A Firenze, come altrove, lo Stato vuole "farsi sentire", sia dai malavitosi sia dai cittadini, senza lasciare alla criminalità il controllo di zone franche. E senza mai andare oltre i suoi doveri "ordinari". Un tentativo di presenza capillare, quasi quotidiana, nel quale trova spazio, appunto, l'istituzione del poliziotto-carabiniere di quartiere». «Quanto al lavoro della polizia giudiziaria - ha proseguito Alessandri - Domenici forse non legge i giornali o non ha mai partecipato alle annuali feste di polizia, carabinieri e forze dell'ordine dove vengono forniti dati fondamentali per ogni seria riflessione sulla criminalità.
Nella nostra città non solo sono stati brillantemente scoperti gli autori di alcuni efferati omicidi ma quotidianamente le forze dell'ordine sequestrano stupefacenti e arrestano spacciatori. Il suo obiettivo polemico dovrebbe essere un altro visto: è stato il governo di centrosinistra a varare un decreto che, tra le altre cose, raddoppia la dose di cannabis consentita per uso personale». «Strano che solo ora il sindaco si accorga che nella città che amministra da otto anni ci siano spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione - ha aggiunto il consigliere di AN - dov'era Domenici quando, ad esempio, denunciavamo la situazione di via di Novoli, diventata "una strada a luci rosse" dove ogni sera le prostitute possono svolgere la propria attività indisturbate? Le forze dell'ordine e la magistratura hanno scarsi mezzi e pochi uomini: perché il sindaco non chiede più fondi da inserire in finanziaria?».
«Nessuno può pensare di "cancellare" la criminalità - ha concluso Alessandri - metterla all'angolo, prosciugarle l'acqua, quello sì, va fatto».
«Da oltre due mesi abbiamo chiesto un consiglio tematico sul tema della sicurezza ma la maggioranza che sostiene il sindaco non sembra ancora intenzionata ad affrontare il problema». E' quanto ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi commentando le dichiarazioni di Domenici su sicurezza e criminalità.
«Su questi temi - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - Domenici è sconfessato dalla sua maggioranza ma è anche curioso notare che il sindaco tratta questioni che sono di competenza dell'assessore Cioni».
«Resta poco comprensibile la richiesta di un "rinnovato e maggiore impegno da parte della polizia giudiziaria e della magistratura" - ha osservato Toccafondi - il sindaco o il suo delegato partecipano, ogni settimana in prefettura, alla riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza: quella era la sede più consona per presentare le sue richieste. Senza dimenticare che sui problemi legati a sicurezza e criminalità anche il Comune deve fare la sua parte, cominciando con la convocazione di uno speciale consiglio comunale.
In quell'occasione Domenici potrà confrontarsi con tutti e in particolare con la sua maggioranza». «Infine - ha concluso il vicecapogruppo di Forza Italia - cosa vuol dire il sindaco quando afferma che "è indispensabile anche fare attenzione a qualcosa di più serio che accade nella nostra città, e che riguarda alcuni circuiti particolari", aggiungendo di riferirsi "ad esempio anche a ciò che accade nell'ambito di alcune presenze di immigrati legate alla criminalità"? Se Domenici sa qualcosa di cui le forze dell'ordine e la procura sono all'oscuro è suo dovere fare una dettagliata denuncia.
Proclami e slogan sono solo un modo demagogico per risolvere i problemi. Cioè sono un modo per lasciarli come sono».