"Ogni vota riparto dalla Sicilia con tante conoscenze e notizie in più, grazie ai miei amici siciliani. E ogni volta, immancabilmente, ho l'impressione di saperne di meno di quando sono arrivata. Ognuno di noi deve trovare dentro di se le sue risposte, le sue strade, , i suoi percorsi, i suoi lampadieri che gli fanno luce, ascoltando e guardando cosa ha intorno, per arrivare insieme a tuti gli altri al risultato, prendendo magari una lampada anche per lui". E uno dei passaggi che da il titolo, Come quei lampadieri, al diario d'esperienze siciliane di Francesca Balestri, dirigente di Arci Toscana e membro di Libera, l'associazione antimafia, che da anni si batte per nuovi diritti sociali ed educazione alla legalità.
Il racconto dei campi di lavoro è diventato un libro, edito da Zona, con prefazione di Rita Borsellino, e la donazione di un euro a copia ad una cooperativa che gestisce terre confiscate alla criminalità organizzata.
Liberarci dalle Spine 2006 è un progetto di Regione Toscana in collaborazione con Libera, Arci. Sono sei i campi di lavoro in attività – l’iniziativa è promossa da Libera, l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti, insieme all’Arci , Cgil, e Caritas – e si svolgono nei terreni confiscati di Corleone, Canicattì e Gioia Tauro; i primi due sono affidati alle Cooperative Sociali Lavoro e Non Solo e Placido Rizzotto e, il terzo, alla Cooperativa Sociale Valle del Marro.
Il libro raccoglie luoghi, personaggi, storie di sconfitte e di vittorie dalla viva voce dei protagonisti, come Dino Paternostro, segretario della CGIL di Corleone, giornalista, storico e saggista (i corleonesi), oltre che presidente dell'associazione culturale "Città Nuove", che pubblica da dodici anni l'omonimo giornale on line.
La redazione da voce ai giovani della zona, con il progetto di sostenere lo sviluppo di una comunità nuova, libera dal malaffare.