Roma, 7 dicembre 2006- L’alluvione che nel ’66 colpì drammaticamente la città di Firenze fu un evento che segnò in modo indelebile il nostro paese e che per certi aspetti, tuttavia, ha anche indiscutibilmente rafforzato l'identità nazionale. Di fronte ad una terribile tragedia la solidarietà nazionale e internazionale rappresentò, infatti, la risposta più importante a quell'evento drammatico, che rimane ancora oggi inciso nel ricordo e nell'animo degli italiani e dei fiorentini.
Partendo da questi presupposti Ermete Realacci, presidente dell’VIII Commissione della Camera (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), insieme ad altri parlamentari di maggioranza e opposizione, ha presentato una mozione, in calendario per la discussione alla Camera la prossima settimana, in cui si chiede al Governo di impegnarsi ad adottare iniziative di carattere politico e diplomatico, perché l’anniversario dell’alluvione di Firenze diventi la Giornata Internazionale del volontariato europeo da tenersi ogni anno nella città di Firenze.
Nella mozione sottoscritta anche dagli on. Ventura, Mariani, Tabacci, Migliori, Lupi, Foti, Bonelli, Fundarò, Dussin, Bandoli, Giachetti, De Simone, Zaccaria, Spini, Cacciari, Giacomelli, Lulli si evidenzia anche come negli ultimi anni le associazioni di protezione civile stanno svolgendo un opera sempre più importante di controllo e manutenzione del territorio, di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini per la mitigazione dei tanti rischi cui l'Italia è sottoposta. Queste qualificate e insostituibili nuove energie messe a disposizione delle regioni, degli enti locali e del sistema nazionale di protezione civile, rappresentano un vero e proprio fiore all'occhiello del nostro Paese e nel mondo.
Un'eccellenza tutta italiana che ha permesso di mettere in salvo importanti pezzi della nostra storia e della nostra memoria che altrimenti sarebbero andati persi per sempre dal terremoto che nel 1997 ha colpito l'Umbria e le Marche sino al sisma che nel 2002 sconvolse il Molise. L'Italia, infatti, è all'avanguardia per le esperienze di servizio civile volontario e di cittadinanza attiva e che altri Paesi membri dell'Unione europea hanno sviluppato forme altrettanto ricche di volontariato. Lo sviluppo comune di strumenti di solidarietà europea è un'azione ad alto valore morale e culturale.
Per questo è fondamentale promuovere un servizio civile volontario europeo condiviso e omogeneo attraverso, anche, lo scambio di informazioni e l'intreccio di esperienze tra i vari Paesi membri.