Firenze - Sono in tutto 92, meno della metà fiorentini e gli altri di molte Regione italiane. Erano poco più che ragazzi e si deve a loro se il mondo si è mobilitato per salvare Firenze. Molti si conoscevano solo per via delle sigle e non è mancata la commozione, quando nella sala del Gonfalone, sono arrivati alla spicciolata. Il Consiglio regionale ha così dato volti e nomi alle sigle dei radioamatori del '66 e li ha premiati tutti. Un riconoscimento "a chi dette per primo l'allarme avvertendo il mondo di quanto stava accadendo a Firenze e in buona parte della Toscana".
Così il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, ha accolto nel pomeriggio in Sala Gonfalone gli "angeli delle onde corte", quei radioamatori che nei primi giorni di totale emergenza, garantirono le comunicazioni in una Firenze isolata dal mondo. "Quando, negli scorsi mesi, sviluppammo le linee guida del programma per il quarantennale dell'alluvione - ha proseguito il presidente Nencini - decidemmo di dare uno spazio specifico a quanti si dedicarono ad assicurare le comunicazioni. Vi dobbiamo delle scuse per essere stati dimenticati in passato e un grazie, a nome del Consiglio regionale, per quanto avete fatto allora.
Qui in Consiglio, nella sala Barile, è allestita una sezione della mostra dedicata a voi, alle vostre strumentazioni che oggi appaiono arcaiche, ma che nel mese di novembre del '66 furono preziosissime".
"Non potevamo, in questo quarantennale, non rendere omaggio a chi allarmò il mondo per le drammatiche situazioni di quei momenti - ha aggiunto Erasmo D'Angelis, presidente della commissione regionale Territorio e ambiente - E' solo grazie a voi che il mondo si è reso conto del dramma che si stava consumando a Firenze e in Toscana.
Voi siete il segno evidente di una passione volontaria e di un preziosissimo intervento personale a favore della collettività, che si è trasformato in un gigantesco moto di solidarietà. Se tanti, da tutto il mondo, si sono mossi, è soprattutto grazie a voi che avete garantito un supporto fondamentale alle istituzioni, alle forze armate, ai carabinieri, ma anche all'Ansa, alla Rai". Un grazie è andato anche a Paolo Badii, "curatore della mostra e artefice del censimento per ritrovare i radioamatori, che ha allacciato un filo preziosissimo con voi e vi ha unito al Consiglio regionale".
Ha anche preso la parola il presidente della commissione comunale Politiche sociali e salute Susanna Agostini, parlando di "una festa. Vogliamo che, attraverso la vostra esperienza, i nostri figli e nipoti imparino il mestiere del comunicare". Anche Giovanni Menduni, segretario generale del Bacino dell'Arno, ha posto l'accento sull'affidabilità dei ponti radio, strumento di comunicazione e controllo ancora in vigore per il nostro fiume. Di "alto valore sociale nell'emergenza" ha invece parlato Rita Forzi, dell'Ispettorato regionale del ministero delle Comunicazioni.
Infine, il questore Vincenzo Indolfi , che ha sottolineato il prezioso apporto dei radioamatori, che "nell'emergenza risolvono i problemi". (red)