Si è svolto ieri sera presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma il primo dei due incontri promossi da Enel e Fieg, in collaborazione con Aspenia, volti ad analizzare la complessità del nostro Paese attraverso la visione che ne hanno i giornali ed i giornalisti stranieri.
“Berlusconi e Prodi: la complessità italiana raccontata dai media stranieri”. Questo il titolo dell’incontro che ha avuto per protagonisti John Micklethwait, direttore dell’inglese The Economist, Jean Marie Colombani, direttore di Le Monde, Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, Paolo Garimberti, editorialista de La Repubblica, e, in veste di moderatore, Pino Buongiorno, vicedirettore di Panorama.
E proprio i due ospiti stranieri hanno dato il la alla discussione, concordi nell’astenersi sul giudicare l’operato di Prodi e del Governo di centrosinistra.
Per Micklethwait e Colombani, infatti, sette mesi sono troppo pochi per promuovere o bocciare l’Esecutivo. Una posizione questa che Giuliano Ferrara ha definito “obbligata” da parte dei due giornalisti-direttori stranieri, e simile a quella di molti altri loro colleghi osservatori delle vicende nostrane.
Ed il primo affondo nei confronti dei giornalisti stranieri è proprio del padrone di casa di “Otto e mezzo”: leggono poco i quotidiani italiani e non osservano con attenzione il nostro scenario televisivo, diversamente anche sul conflitto d’interessi di Berlusconi capirebbero che è una questione “virtuale”.
Posizione simile quella di Garimberti che ha ribadito come la stampa straniera poco si curi di quella del Bel Paese e, di riflesso, come la stampa italiana trovi pochissimi lettori al di là delle Alpi.
Un j’accuse che ha trovato la pronta risposta, ovviamente di diniego, dei due ospiti inglese e francese.
Poi via ad una girandola di brevi interventi.
“Andrei a cena con Berlusconi… perché ho già conosciuto Prodi”, risponde Micklethwait ad una domanda del moderatore (e, in effetti, come riporta il Corriere della Sera nell’edizione odierna il direttore dell’Economist, ieri, si è intrattenuto a pranzo col politico bolognese). “Se mi obbligate ad aprire tutti i giorni il mio giornale con quando e come si farà il partito democratico… mi ammazzate”, spiega Ferrara svelando, se mai ce ne fosse stato bisogno, la sua passione per la res publica a stelleestrisce.
“La stampa del vicino è sempre più bella” motteggia Garimberti ricordando le proteste dell’ex, ma anche dell’attuale, premier verso la stampa tricolore.
Si replica lunedì prossimo, 20 novembre ore 18, all’Auditorium Enel con “L’Italia vista dalla city: influenza della comunità finanziaria londinese su informazione, politica ed economia italiane” cui interverranno Alan Friedman, Gianni Riotta e Antonio Caprarica.