Nuovi strumenti finanziari: Banca del Chianti Fiorentino emetterà obbligazioni con finalità etiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2006 23:51
Nuovi strumenti finanziari: Banca del Chianti Fiorentino emetterà obbligazioni con finalità etiche

Firenze - Finanziare progetti di cooperazione decentrata in Africa, e precisamente in Ciad, utilizzando gli interessi del denaro raccolto nei Paesi ricchi, utilizzando innovativi strumenti finanziari come le “obbligazioni etiche”.
Questo lo sbocco concreto di un patto a quattro a favore del Ciad, Paese centrafricano, che vede coinvolti Comune di Tavarnelle Val di Pesa, Banca del Chianti Fiorentino, Caritas e Diocesi di Firenze.

Il progetto è stato presentato oggi a Firenze e alla firma del Protocollo d’Intesa erano presenti don Gianluca Bitossi, Direttore Caritas Diocesana, Andrea Gori, Vice-presidente Caritas onlus, Stefano Fusi, Sindaco di Tavarnelle Val di Pesa, Paolo Bandinelli, Presidente Banca del Chianti Fiorentino, don Franco del Grosso, Parroco di Tavarnelle, Mario Bicchi, Provveditore Misericordia Tavarnelle e Barberino, Sonia Rossetti, Caritas Tavarnelle.

La Banca del Chianti Fiorentino emetterà e collocherà sul mercato particolari obbligazioni ‘etiche’, una parte degli interessi delle quali saranno destinate a finanziare progetti di cooperazione.

Tutto questo grazie alla disponibilità e alla collaborazione della Caritas fiorentina, che svolgerà il ruolo di intermediario finanziario anticipando da subito la somma necessaria di 30.000 euro.

Le risorse raccolte attraverso questa iniziativa saranno destinate a sostenere i progetti in Ciad portati avanti dal Comune di Tavarnelle Val di Pesa. Quella con il Ciad è un’amicizia che va avanti da molti anni a Tavarnelle: prima a livello di società civile, poi anche di istituzioni, in un coinvolgimento che chiama in causa tutta la comunità locale.
Tavarnelle è impegnata in Ciad in numerosi progetti di cooperazione, nei settori fondamentali della vita civile: istruzione, agricoltura, alimentazione, acqua, salute.



Il Ciad è uno dei paesi più poveri al mondo, collocato al 165esimo posto su 175 della classifica internazionale dell’indice di sviluppo, con una forte instabilità politica da un lato e con il perpetrarsi di meccanismi di avvicendamento politico non democratici. Un Paese nel quale anche la scoperta del petrolio non ha portato i benefici attesi ma anzi non ha fatto che accrescere le contraddizioni e aumentare le differenze sociali.

Il progetto di punta di Tavarnelle in Ciad è certamente quello della ‘Banca dei Cereali’.

Sono stati realizzati due magazzini, a Bodò e Bebotò, e ora c’è da avviare l’attività per ottimizzare la produzione di miglio di ogni contadino, che produce circa 20 sacchi di miglio all’anno, di cui dieci servono per sfamare la sua famiglia. I magazzini, gestiti attraverso una forma cooperativa, serviranno ad ottimizzare la gestione dei raccolti, assicurando alle popolazioni locali cibo per tutto l’arco dell’anno. L’obiettivo è costruire un sistema economico in grado di far evolvere l’attuale situazione di arretratezza che garantisce grandi spazi di manovra a commercianti senza scrupoli e causa indebitamento e impoverimento dei contadini.

I denari raccolti con le “obbligazioni etiche” finanzieranno la costituzione di un fondo di rotazione da mettere a disposizione delle cooperative per l’acquisto dei cereali dai produttori.
Sempre in Ciad Tavarnelle ha promosso insieme all’Università di Firenze uno studio agronomico per ottimizzare coltivazione del riso, e, sul terreno della salute, allo studio anche un progetto per la lotta all’aids.

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