26 ottobre 2006- Mentre l’esercito italiano in Iraq torna a casa, mentre dilaga la guerra civile, mentre non si tiene più il conto dei morti tra la popolazione e tra i soldati, mentre il tributo di vite è stato alto come in nessuna altra guerra anche tra i giornalisti e gli operatori dell’informazione (in Iraq ne sono morti oltre 100, più che in Vietnam, nella ex Jugoslavia e nella Seconda Guerra Mondiale), mentre in quel paese la democrazia e la libertà non esistono: mentre accade tutto questo, e proprio perché accade, il Comune di Scandicci ed Information Safety and Freedom (ISF) decidono di dedicare l’edizione 2006 di Reporter di Pace proprio all’Iraq.
E di farlo dando la parola a chi, in quel paese, difficilmente può esercitarla in piena libertà, se non a rischio della propria vita. Due di loro porteranno la loro testimonianza al convegno “Cronache da Baghdad” in programma martedì 31 ottobre alle ore 10 nella Sala Consiliare del Comune di Scandicci. Si tratta di Selwa Zako, giornalista curda direttrice di Tawasol Monthly e William K. Warda, direttore della catena televisiva irachena Ashur, voce della minoranza assira che vive all’interno dei confini iracheni.
La Zako è una figura storica nel giornalismo iracheno: caporedattrice di alcuni giornali femministi già prima dell’avvento di Saddam, è stata costretta al silenzio per tutta la durata della dittatura. Warda è invece uno dei membri più autorevoli e ascoltati del Movimento democratico Assiro. Con loro giornalisti e reporter di importanti testate nazionali tra i quali Pino Scaccia (inviato Rai), Leonardo Sturiale (responsabile esteri del Quotidiano Nazionale), Wlodek Goldkorn (caporedattore de L’Espresso), Filippo Cicognani ( inviato di Europa), Stefano Marcelli (presidente ISF, inviato RAI), Roberto Reale (segretario generale ISF, giornalista RAI e docente all'Università di Padova) , Erfan Rashid (responsabile per il Medio Oriente dell'ADN Kronos International), Ahmad Rafat (inviato dell'ADN Kronos International) e Giuseppe Zaccaria (inviato de La Stampa).
Nel corso del convegno sarà attribuito il riconoscimento di Reporter di pace 2006 alla memoria di Enzo Baldoni.
A ritirarlo sarà il fratello Raffaele.
Sets for freedom - Una sera al teatro studio
Il convegno sarà preceduto da una serata organizzata al Teatro Studio di Scandicci lunedì 30 ottobre a partire dalle 21,15. Sets for Freedom proporrà diversi interventi affidati ad artisti e linguaggi differenti. Legati dalla proiezione di video e foto, e dalla conduzione in sala di Stefano Marcelli, la serata si apre con Annet Hanneman che presenta “Donne coraggiose”, un monologo-reportage frutto del suo recente viaggio in Iraq.
Segue Fulvio Cauteruccio che interpreterà brani tratti dal suo Rocco u stortu, storia di una soldato calabrese nelle trincee della Prima Guerra Mondiale. La seconda parte propone Cesare Bindi (flauto) e Carlo Alberto Neri (pianoforte) che eseguono un programma di musiche scelte (Bach, Mozart, Donizetti, Field e Bolling). Poi Alberto Severi con “Tu quoque” un suo testo scritto appositamente per questo appuntamento.
Per un’informazione di pace - Un corso per le scuole
Ma Reporter di Pace, quest’anno, è particolarmente attento anche al coinvolgimento delle scuole.
Circa cento studenti dell’Istituto superiore Russell-Newton di Scandicci frequenteranno “Per un’informazione di pace”, un corso di sei lezioni scadenzate tra novembre 2006 ed aprile 2007. Docenti del corso saranno Roberto Reale (segretario generale di Isf, giornalista Rai e docente all’Università di Padova), Leonardo Sturiale (responsabile esteri del Quotidiano Nazionale), Erfan Rashid (responsabile per il Medio Oriente dell'agenzia ADN Kronos International), e Stefano Marcelli (presidente Isf e giornalista Rai).
A conclusione del corso sarà realizzato un promo dvd della durata di due minuti che verrà inviato alle principali catene televisive irachene e che conterrà un appello degli studenti.
Cos’è Reporter di pace
Promuovere un’autentica cultura della pace e della solidarietà internazionale. E farlo attraverso i contenuti e gli strumenti dell’informazione e della comunicazione, attraverso l’analisi dello stato di salute, dal punto di vista della libertà di espressione, di quei paesi (ma non solo) dove imperversano guerre e conflitti e la democrazia o non esiste o è fortemente a rischio.
Perché dove non esiste libertà di informazione, o dove la libertà è condizionata, la democrazia o non è, oppure stenta. E dove la democrazia non esiste, o stenta ad affermarsi, anche la pace è in pericolo o impossibile. Per queste ragioni nel 2004 il Comune di Scandicci ha lanciato Reporter di Pace. La prima edizione (2004-2005) ha ospitato “La guerra dei grandi negli occhi dei piccoli”, mostra fotografica dei fotoreporter dell’Ansa; Pier Antonio Costa (console in Rwanda), Luciano Scalettari (giornalista e scrittore), Jennifer Greenleaves (docente di storia dell’Africa all’Università di Firenze), Leonardo Sturiale (caporedattore esteri del Quotidiano Nazionale), Gian Domenico Picco (ex sottosegretario generale alle Nazioni Unite che ha ricevuto l’attestato Reporter di pace ), Elena Dundovich (docente di storia delle organizzazioni internazionali all’Università di Firenze) e Wlodek Goldkorn (caporedattore dell’Espresso).
Reporter di pace ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti e dell’Associazione Stampa della Toscana.