Firenze, 25 Ottobre 2006- E' una casa con un bel giardino realizzata per accogliere persone disabili, una sorta di condominio protetto. Si tratta di "Casa Armonica", la prima struttura del progetto "Dopo di noi" inaugurata ufficialmente oggi anche se parzialmente funzionante già da luglio. Al taglio del nastro erano presenti l'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni, la presidente della commissione consiliare salute e politiche sociali Susanna Agostini, il presidente dell'Azienda servizi alla persona Pasquale De Luca e i responsabili delle cooperative Matrix e il Girasole che gestiscono "Casa Armonica" e che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione.
"La struttura che inauguriamo oggi - spiega l'assessore e presidente Sds Cioni - è il primo tassello della politica del 'Dopo di Noi'. Si tratta di un progetto importante, che segna un capovolgimento del tradizionale approccio in materia di assistenza delle persone disabili e che vuole rispondere a una problematicità che sta emergendo con forza: ovvero la cura dei disabili al momento in cui viene a mancare il sostegno della famiglia". Non si tratta di una questione da sottovalutare sia per la crescente rilevanza quantitativa assunta dal fenomeno (alcune recenti ricerche hanno stimato che a Firenze sono circa 200 i cittadini disabili che, in relazione alle loro caratteristiche anagrafiche, familiari e sociali, potrebbero immediatamente o nel breve periodo trovarsi in questa condizione), sia per l'affermarsi di una nuova cultura della disabilità, che considera il disabile non solo come persona da assistere, ma come soggetto attivo a cui deve essere data la possibilità di valorizzare in ogni momento le proprie capacità di autonomia.
"A questo problema l'Amministrazione ha deciso di dare una risposta forte - aggiunge l'assessore Cioni - avviando un nuovo modello di intervento innovativo rispetto alle tradizionali forme di residenzialità più o meno protetta e più rispondente ai bisogni e alle aspettative delle persone disabili e dei loro familiari". E' appunto la politica del 'Dopo di Noi' che la Società della Salute ha avviato con l'obiettivo di dare vita a una pluralità di modelli organizzativi con cui possano essere affrontate non solo le problematiche connesse all'assistenza ai cittadini disabili cui è venuto definitivamente meno il supporto della famiglia (appunto il "Dopo di Noi"), ma anche quelle connesse a una loro accoglienza al di fuori del proprio ambiente familiare in tempi che precedono la perdita definitiva della famiglia (il cosiddetto "Durante Noi").
La "Casa Armonica" inaugurata oggi è il primo degli interventi che andranno a comporre la politica del "Dopo di Noi" della Società della Salute. Con questo progetto si supera il tradizionale concetto di residenza/istituto, sostituito dalla creazione di un contesto di vita familiare in una sistemazione che presenta le caratteristiche di una vera e propria casa, cioè un luogo arredato e sistemato secondo il gusto personale, in cui la persona disabile può sentirsi non ospite, ma a casa propria.
"Interventi come questo - commenta la presidente Agostini - rispondono a un bisogno emergente della popolazione offrendo un'assistenza di qualità e più rispettosa dei diritti degli ospiti". In dettaglio la "Casa Armonica" è una civile abitazione in via di Brozzi 477 con giardino ed è stata ristrutturata e messa a norma con il finanziamento regionale di 380.000 euro. La struttura può ospitare fino a otto persone con disabilità (sette persone in accoglienza fissa e una persona in accoglienza temporanea in caso di emergenza).
La casa è stata aperta a luglio e attualmente ospita quattro persone. Sono in corso di valutazione ulteriori inserimenti finalizzati alla costituzione del gruppo definitivo dei sette ospiti. I ritmi della casa sono quelli di una vera famiglia. Dal lunedì al venerdì le persone ospitate durante la giornata svolgono attività esterne (frequenza a centri diurni di socializzazione, inserimenti socio-terapeutici o attività lavorative). Nelle ore serali, con il supporto degli operatori, vengono realizzate sia attività di animazione che attività necessarie alle esigenze quotidiane (fare le spesa, occuparsi della casa, fare la lavatrice e collaborare alla preparazione della cena).
Il sabato e la domenica sono invece dedicate alla cura personale, degli spazi propri all'interno della casa e di quelli comuni (come il giardino), al riposo personale e ad attività ricreative di gruppo, interne o esterne all'abitazione. Le persone ospitate sono supportate nelle loro attività da personale educativo e assistenziale sia durante il giorno che durante la notte. Nel mese di agosto la struttura è stata utilizzata per la realizzazione di un servizio di accoglienza diurna, denominato "Pronto Emergenza Agosto", rivolto a persone disabili che, a causa della chiusura del proprio centro di socializzazione o di esigenze della famiglia, hanno avuto bisogno in quel mese di ospitalità nel corso della giornata.
Il servizio si è svolto dalle 9 alle 17 e ha previsto, oltre all'accoglienza nella casa, anche lo svolgimento di tutta una serie di attività di animazione e di occupazione del tempo libero attraverso uscite sul territorio, gite e visite culturali. "Casa Armonica" non è un intervento isolato, ma si colloca in una rete di cui già oggi si comincia a intravedere l'articolazione. Entro il 2007 saranno attivi ulteriori 26 posti residenziali per disabili in strutture simili cui se ne aggiungeranno 3-4 posti per emergenze.
Tra i progetti in via di realizzazione si possono ricordare: - "Una casa per imparare a vivere", realizzato presso Villa Valentina (in via Bolognese) con un finanziamento regionale sul Piano Triennale degli Investimenti di 210mila euro. Si tratta di sei appartamenti (per 400 metri quadrati complessivi) con una potenzialità abitativa di 22 posti, compresi quelli disponibili con funzioni di "sollievo temporaneo"; - "Casa Famiglia" realizzato presso la struttura dell'ANFFAS (in via Bolognese) con finanziamento regionale sul Piano Triennale degli Investimenti di 120mila euro e consistente in una struttura in grado di accogliere sei disabili gravi più due persone in casi di pronta accoglienza; - "La casina" realizzato dall'Associazione La Fonte (a Cercina) e finalizzato all'ospitalità di sei persone disabili più una persona in accoglienza temporanea per situazioni di emergenza.
E' invece in corso di progettazione "Villa Maria". Si tratta della realizzazione, a cura dall'ASP Sant'Ambrogio, di un centro semi-residenziale di lungo assistenza riabilitativa e di un alloggio protetto per persone affette da autismo in un immobile dell'Asl a San Salvi da ristrutturare. A questi si aggiunge "Casa Viola" realizzato dall'Associazione CUI e finalizzato alla sperimentazione di vita autonoma in una normale abitazione a Scandicci da parte di gruppi di tre o quattro persone disabili per un periodo di due settimane a rotazione.
(mf)