Piazza Indipendenza, una volta era il fiore all'occhiello di Firenze, adesso e' diventata il crocevia del degrado.
Oltre seicento fra borse e portafogli dal marchio contraffatto sequestrate, 2 persone arrestate per oltraggio a pubblico ufficiale, 11 fermate in attesa di essere identificate, 10 multe (con ganasce) per divieto di sosta, 2 multe per deiezioni canine lasciate in strada, una accurata pulizia della pensilina della stazione, con asportazione di suppellettili e rifiuti vari. Questo il risultato dell'operazione antidegrado congiunta Polizia Municipale-Polizia di Stato, effettuata stamani nel centro storico.
Sono stati impiegati 20 agenti di Polizia Municipale e 30 agenti di polizia coordinati rispettivamente dal comandante Alessandro Bartolini e dal vice questore aggiunto Roberto Sbenaglia. L'operazione si è svolta in varie zone del centro storico e in particolare nel Piazzale degli Uffizi, piazza Indipendenza, piazza Santa Maria Novella, piazza Stazione, piazza SS. Annunziata. "Il contrasto nei confronti dell'abusivismo e di episodi di degrado - ha spiegato l'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni - deve essere organizzato quotidianamente, perché si tratta di una criticità per le nostre città.
A Firenze i comportamenti scorretti e la violazione delle norme di buon comportamento, sono purtroppo un fatto di tutti i giorni e per questo serve una risposta quotidiana. Per questo, oltre all'azione della Polizia municipale e delle forze dell'ordine, è fondamentale il senso civico dei cittadini che non devono mai dimenticare le norme di buon comportamento". Ma l'assessore Cioni intende ribadire che è necessario fare un distinguo, esiste un confine: "Un fatto è colpire con un'azione di contrasto l'abusivismo, il degrado e chi vìola la legge.
Un altro è quello che riguarda le abitudini delle comunità, che necessitano altri tipi di risposte che non siano repressive. Come Amministrazione comunale faremo la nostra parte predisponendo presidi di Polizia municipale, installando telecamere e altro ancora, ma è necessario che altri soggetti, Case del Popolo, circoli, parrocchie aprano le loro porte, proseguano a accentuino il rapporto con queste persone per arrivare a delle regole di civile convivenza. Insomma: prima capire i problemi per poi risolverli".
“Le case del popolo sono già aperte agli immigrati”.
L’Arci, comitato territoriale di Firenze, attraverso la sua presidente Francesca Chiavacci replica all’appello lanciato dall’assessore Graziano Cioni a proposito della discussione sull’uso degli spazi della città di Firenze, a partire dalla vicenda di piazza Indipendenza. “Da tempo - spiega Francesca Chiavacci – l’Arci si è accorta della complessità della società fiorentina”. “Nonostante alcune difficoltà del passato, i circoli e le case del popolo sono luoghi frequentati e animati dai migranti” – sottolinea Laura Grazzini, responsabile immigrazione del comitato territoriale fiorentino dell’associazione.
“Solo per citare alcuni esempi – ricorda Grazzini - all’Arci di Firenze sono affiliate associazioni di migranti, il ‘Progresso’ offre servizio di consulenza sull’immigrazione, la C.d.p. ’25 aprile’ tiene corsi di italiano per immigrati, numerosi sono i circoli che ospitano feste e momenti di aggregazione come Vie Nuove, il Pampaloni all’Isolotto, il Centro di Sorgane, l’S.M.S. Andrea Del Sarto”. “Piuttosto - aggiunge Francesca Chiavacci - auspichiamo che la decisione su piazza Indipendenza rappresenti un segnale verso un ragionamento approfondito sull’uso di piazze e luoghi pubblici di Firenze”.
“L’Arci di Firenze- conclude Francesca Chiavacci – ribadisce la sua disponibilità a lavorare con l’amministrazione comunale per rafforzare e aumentare le occasioni di intercultura e accoglienza”.
«La misura è colma, Firenze sta affondando nel degrado più assoluto. Per colpa dell'indifferenza e dell'incapacità della giunta Domenici». E' quanto denuncia il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato che ha rinnovato la richiesta di un «consiglio comunale straordinario su questo grave problema».
«Una seduta - ha spiegato il capogruppo di Forza Italia - aperta alla partecipazione dei cittadini da tenersi anche presso una delle nostre piazze degradate. Perché dobbiamo dare rilevanza, sul piano istituzionale oltre che amministrativo, a questo problema. «Da mesi - ha ricordato Amato - gli abitanti di Santa Croce, piazza Santo Spirito e ora piazza d'Indipendenza lanciano, inascoltati il loro allarme. Il Comune, con l'assessore Cioni in testa, minimizza, interviene per qualche giorno appena, e poi lascia che tutto ritorni al suo abbandono abituale.
La situazione è insostenibile e pericolosa. Occorre porre il degrado della città, ed in particolare del centro storico, al centro dell'agenda politica. Occorre fare qualcosa, a cominciare dalla normale manutenzione e dalla doverosa vigilanza. Perché non sin può lasciar degenerare la situazione. E se l'assessore Cioni non è in grado di assicurare la necessaria gestione degli interventi, in modo da garantire la vivibilità delle più importanti piazze di Firenze, può sempre rassegnare le dimissioni e passare la mano.
Occorre inoltre dare un segnale di attenzione alla gente che non deve essere lasciata alla sua rabbia, alla sua esasperazione. A Firenze c'è un assessorato alla partecipazione: gli chiediamo di attivare un percorso di ascolto dei residenti in Santa Croce, Santo Spirito e piazza d'Indipendenza». «C'è da correggere - ha aggiunto - un'impostazione concettuale, prima ancora che politica, della maggioranza di centrosinistra che nega la realtà del degrado. Finendo per non comprendere la crescente gravità del fenomeno sul piano sociale.
Quello di Forza Italia è quindi un richiamo, per l'amministrazione comunale e la maggioranza di centrosinistra, al senso di realtà e al senso di responsabilità. Certo, vi è un degrado antico, che nasce da incuria, superficialità, incapacità e incapacità amministrativa ma vi è anche un degrado nuovo, frutto di errori e di cattiva gestione. Mi riferisco ai danni del Bargello, a seguito dei lavori in via Ghibellina, sui quali presenterò un'interrogazione al ministero dei beni culturali perché non è possibile autorizzare dei lavori, senza tener conto del loro impatto su un bene artistico».
«Qui - ha rilevato il capogruppo di Forza Italia - c'è una responsabilità del Comune, che non può essere taciuta. Il problema non è opporsi ai lavori in via Ghibellina, necessari ai lavori per i Grandi Uffizi. Il problema è far in modo che rispettino il patrimonio artistico e culturale e che si svolgano informando la gente di quello che si fa, della durata, delle precauzioni adottate e degli impegni presi per riportare tutta alla sua originaria condizione. E' normale che debba intervenire un magistrato, il procuratore Nannucci, per dire che bisogna "numerare ogni pietra", inserendola in un "archivio fotografico"? Non dovrebbe essere la preoccupazione primaria di una giunta che amministra una delle più importanti città d'arte al mondo? Forse i lavori non andavano iniziati al Bargello.
E' possibile che le prime pietre tolte siano state spaccate? E' normale che lavori del genere, con i residenti interessati al ripristino delle autentiche pietre, avvenga senza una doverosa informazione e senza l'opportuno coinvolgimento della popolazione. E pensare che proprio in via Ghibellina hanno sede gli assessorati alla cultura e alla partecipazione». «Infine - ha concluso Amato - c'è il raffronto tra Roma e Firenze. Roma ha vinto una battaglia contro il degrado del centro storico. Perché Firenze la sta perdendo? Per combattere il degrado occorre una consapevolezza della gravità del fenomeno, una capacità amministrativa, ed un'attenzione al rispetto del patrimonio artistico e culturale.
Tutte cose che la giunta Domenici ha purtroppo dimostrato di non possedere. Ma occorrono, forse, anche altri e diversi strumenti normativi, oltre ad altre e diverse risorse finanziarie. Ci vuole una legge speciale per Firenze».