Firenze, 20 ottobre 2006- Tra il gennaio e l’aprile del 1939 Curzio Malaparte attraversò l’Etiopia per conto del Corriere della Sera. Sbarcato a Massaua, visitò l’Eritrea e puntò verso Addis Abeba, attraversando il territorio Amara ed il Goggiam. Nel corso del lungo viaggio , circa 6.000 chilometri percorsi in parte a dorso di mulo, ebbe anche modo di partecipare alle operazioni militari contro la resistenza anti-italiana, guadagnandosi, nella caccia ad Abebè Aregai, il più celebre patriota dell’Etiopia centrale, una croce di guerra al valor militare.
Nei progetti dello scrittore, che solo tre anni prima era riuscito a ricomporre quella frattura con il fascismo che nel 1933 gli era costata l’arresto e una condanna al confino, il viaggio avrebbe dovuto documentare la creazione di un impero bianco in un paese nero, gli straordinari effetti, cioè, dell’imperialismo fascista in Etiopia. In realtà il piano di lavoro ipotizzato prima della partenza fu ben presto abbandonato e l’attenzione del giornalista-scrittore, superate le frontiere della tradizione bianca, fu catturata dalla scoperta di un’Africa inattesa e inedita e dalle vicende militari di cui fu testimone e protagonista.
Le corrispondenze per il quotidiano milanese, che tra ritardi e polemiche vedranno la luce tra il maggio del 1939 ed il gennaio del 1940, costituiscono un documento straordinario nell’itinerario artistico di Malaparte: in esse si ritrova infatti quell’impronta stilistica che caratterizzerà la stagione della piena maturità. Continuamente oscillanti tra atteggiamenti strapaesani e impennate liriche, rappresentazioni rassicuranti e descrizioni inquietanti, cronachette provinciali e visioni oniriche, questi testi documentano bene quell’ambivalenza che resterà una delle cifre della sua scrittura.
Il reportage malapartiano per la prima volta restituito in un volume, a cura dello storico Enzo R. Laforgia, con il titolo “Viaggio in Etiopia e altri scritti africani” ( pagg. 240, 9 euro) è composto da : un ampio saggio introduttivo; il reportage relativo al viaggio in Etiopia compiuto dallo scrittore nel 1939 per conto del Corriere e altri cinque articoli di argomento “africano”, apparsi sul Corriere , sulla Lettura ed uno, mai prima d’ora attribuito allo scrittore toscano, dal titolo Etiopia paese cristiano, pubblicato sul settimanale Oggi il 10 giugno 1939 a firma L’uomo bianco; la vicenda editoriale del reportage dalle carte del Corriere della Sera, in cui è stata ricostruita la corrispondenza intercorsa tra il giornale e Malaparte , 58 testi, tra lettere e telegrammi, tra i cui molti documenti inediti e che documenta il tormentato rapporto tra i due soggetti; un glossario finale.
Il curatore
Enzo R.
Laforgia vive a Varese. Collabora con università e centri di ricerca in Italia e in Francia ed ha al suo attivo numerosi contributi scientifici. Si occupa di storia e cultura letteraria dell’Italia tra Ottocento e Novecento, con particolare attenzione ai rapporti tra cultura e imperialismo. Tra i volumi più recenti, si segnalano: L’Afrique coloniale et postcoloniale dans la culture, la littérature et la societé italiennes, Caen, Presses Universitaires de Caen, 2003 (con Mariella Colin); Il «Politecnico» di Carlo Cattaneo.
La vicenda editoriale, i collaboratori, gli indici, Milano-Lugano, Giampiero Casagrande Editore, 2005 sotto la direzione scientifica di Carlo G. Lacaita e con Raffaella Gobbo e Marina Prian.
La collana “Off the Road”
La collana Off the road diretta dal giornalista e scrittore Umberto Cecchi, per anni direttore del quotidiano fiorentino La Nazione e oggi a capo dell’emittente televisiva Canale 10, accoglie, insieme a classici dimenticati o mai pubblicati, scritti di autori viventi, firme note, veterani del viaggio ma anche di anonimi viaggiatori che sanno con gusto e perizia renderci partecipi delle loro esperienze.
Nel loro formato tascabile, 12 X 16 che ricorda la celebre Moleskine, sono dei grandi libri di viaggio che ogni volta appassionano il lettore catapultandolo in moderne avventure, ricche di imprevisti. Off the road anche perché , al di là dell’ordinario e del già visto, tanto da aver riscosso un notevole successo di critica e di pubblico.
Tra i titoli già pubblicati segnaliamo:Working Holidays! Di Santo Sammartino (aprile 2005) Sulla via dorata per Samarcanda di Umberto Cecchi (aprile 2005, II ed.
ottobre 2005) , Metà cielo, mezza luna di Maria Silvia Codecasa (novembre 2005) Barco de fero di Fabrizio Veronesi (dicembre 2005, II ed. luglio 2006 ).
Prossimo titolo in uscita, previsto per marzo 2007 “Filmistan-effetto Tibet” di Nico Bosa vincitore della nona edizione del Premio Albatros, 25 giugno 2006, Comune di Palestrina, dedicato alla letteratura di viaggio, nella sezione inediti.